Benevento, negozi: boom
di riaperture ma pochi acquisti

Benevento, negozi: boom di riaperture ma pochi acquisti
di Paolo Bocchino
Martedì 19 Maggio 2020, 09:16
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Serrande alzate in massa ma le casse non sono piene come si sperava. Il bilancio cittadino della prima giornata di riapertura per centinaia di esercizi al dettaglio si chiude in chiaroscuro. Nella partita doppia del 18 maggio, data storica per il ritorno in attività dopo oltre due mesi, i commercianti beneventani computano tra le voci positive l'aver potuto tirare su nuovamente la saracinesca. Non si sono registrate defezioni tra i negozi di abbigliamento, gli store di oggettistica, le rivendite di accessori e quanti altri erano stati inseriti nelle tipologie commerciali «non essenziali» e pertanto costretti a uno stop più lungo. Ma i capitoli in attivo si fermano perlopiù alla provata sopravvivenza. Per gli incassi bisognerà avere ancora pazienza. «Oggettivamente non c'è stato un boom delle vendite, né era lecito attenderselo - dice l'assessore alle Attività produttive Oberdan Picucci - Lo sblocco ha coinciso con il ritorno al lavoro in quasi tutti i comparti e il lunedì non poteva essere certo il giorno più propizio per le vendite. Ma era fondamentale riaprire e tantissimi lo hanno fatto. Un primo passo importante e non scontato. Spero e credo che avvicinandoci al fine settimana miglioreranno anche gli incassi. In tale ottica rinnovo l'appello ai beneventani a spendere nella nostra città. Gli acquisti on line e in trasferta per ora possono aspettare».

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Invito che era stato lanciato nei giorni scorsi da Confesercenti: «Ma non è stato raccolto - ammette schietto e amaro il numero uno della sigla di categoria Gianluca Alviggi - L'entusiasmo che ha spinto tanti esercenti ad alzare le serrande si è infranto sulla insensibilità mostrata da ampi strati della città nei confronti della rinascita commerciale di Benevento. Abbiamo visto pochissime buste in mano ai passanti, peraltro non numerosi. Dei temuti assembramenti non ho visto traccia. Evidentemente ha prevalso l'istinto alla cautela, una certa diffidenza di fondo che in parte si spiega con la paura del contagio non ancora scomparsa. Ma soprattutto penso che il riscontro oggettivamente pessimo della prima giornata sia da attribuire alla grave incertezza economica che riguarda la gran parte dei nuclei familiari. Non a caso i resoconti che giungono anche dalle altre città sono sostanzialmente analoghi al nostro». E del resto il clima da freno a mano tirato si comprende anche alla luce delle limitazioni che ancora permangono alla socializzazione.
IL SINDACO
Eloquente in tal senso il messaggio lanciato dal sindaco Clemente Mastella alla vigilia delle riaperture: «Vedo scene incredibili, per il Corso e non solo. Assembramenti pericolosi. Prenderò qualche decisione che la legge mi concede per salvaguardare la salute dei cittadini. Se non c'è autocontrollo sarò costretto a misure energiche». Richiami che non si indirizzavano tanto al popolo dello shopping quanto a quello dello struscio e dei capannelli serali. Proprio domenica sera ne sono stati segnalati alcuni di notevoli dimensioni nella centralissima piazza Vari, location ancora privata alla tradizionale movida ma pur sempre meta di tanti giovani.
L'AUSPICIO
La speranza del comparto è di rivedere presto una maggiore densità anche nei pressi delle vetrine, fatti salvi limiti sulle distanze e dispositivi di protezione: «Se affermassimo che la giornata odierna è stata un successo di compravendite diremmo una falsità - riconosce il leader provinciale di Confcommercio Nicola Romano - Ma altrettanto errato a mio avviso sarebbe fermarci a oggi (ieri, ndr) per valutare le prospettive. Era cruciale riprendere contatto con la routine, i tempi, le dinamiche della città. Lo hanno fatto quasi tutti nei settori della moda e dei servizi alla persona. Qualche bar ha preferito restare ancora chiuso anche perché l'ordinanza regionale che ha consentito il servizio al banco è giunta solo poche ore prima. Per il momento ci teniamo stretto l'entusiasmo e la voglia di ripartire di tanti esercenti beneventani che malgrado tutto non vogliono arrendersi». A impensierire è piuttosto il contesto nel quale operano i commercianti: «Ho tastato con mano lo stato d'animo di abbandono, rassegnazione più che risentimento, che connota la gran parte dei potenziali utenti - aggiunge Romano - Sentir dire che grandi gruppi imprenditoriali otterranno 6 miliardi di euro mentre sul territorio non arrivano neanche le briciole induce a ritrarsi ancor più nella propria dimensione ristretta. È quanto abbiamo riferito anche nei report cittadini inviati al Centro studi nazionale di Confcommercio. Dobbiamo augurarci che il progressivo ritorno a qualcosa che somigli alle nostre vecchie abitudini possa sanare le ferite». Confcommercio che sarà protagonista giovedì a Palazzo Mosti con il proprio comitato cittadino fresco di battesimo del confronto indetto da Mastella e Picucci. Incontri bilaterali che il Comune terrà anche con le altre sigle di categoria in vista dell'approvazione del nuovo piano commerciale Siad.
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