Ospedale Rummo di Benvento, 30 precari dall'emergenza Covid alla stabilizzazione

Primi effetti del piano regionale. Anestesisti, arrivano i rinforzi dal Pascale

L'ospedale di Benevento
L'ospedale di Benevento
di Luella De Ciampis
Martedì 15 Novembre 2022, 11:20 - Ultimo agg. 12:28
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Al «Rummo» si amplia il novero dei beneficiari delle stabilizzazioni tra la fine del 2022 e gli inizi del nuovo anno, in base al piano regionale destinato a definire la posizione di 3500 precari che prestano servizio nelle strutture della Campania. Arrivano, dunque, le stabilizzazioni per almeno 30 dipendenti dell'ospedale, assunti a tempo determinato soprattutto per fronteggiare l'emergenza Covid.

A livello regionale le prime 750 unità saranno stabilizzate sulla base della legge che consente il passaggio del contratto a tempo indeterminato, dopo tre anni di prestazioni a tempo determinato. La Regione ha provveduto a prolungare i contratti di personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo, fino al 31 dicembre per consentire di arrivare ai 3 anni di servizio. Contestualmente, saranno stabilizzati anche 2800 dipendenti che hanno lavorato con contratti Covid per almeno 18 mesi.

A fine ottobre, il direttore generale Maria Morgante aveva avviato l'iter per una decina di figure professionali ma la decisione non aveva entusiasmato Mario Ciarlo, segretario provinciale del sindacato Fials che aveva sottolineato la necessità di regolarizzare la posizione di almeno altre 30 persone prima del 31 dicembre, data di scadenza dei termini per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine.

Il provvedimento della Regione consentirà di mettere un punto fermo sulla vicenda, attraverso la regolarizzazione di operatori sanitari che entreranno a far parte dell'organico dell'azienda ospedaliera in pianta stabile.


Continuando sulla via del reclutamento di personale proveniente da altre strutture sanitarie, è stata sottoscritta una convenzione con il Pascale di Napoli per l'acquisizione di 320 ore aggiuntive al mese per Anestesia e rianimazione, per un costo complessivo di 250.000 euro. Gli anestesisti del Pascale effettueranno prestazioni sia al Rummo che al Sant'Alfonso di Sant'Agata. L'accordo, che ha la durata di un anno, potrà essere prolungato fino a quando persisterà la carenza di professionisti o risolto anticipatamente, con un preavviso di 30 giorni, qualora una delle due parti dovesse richiederlo. Ad ottobre la richiesta di 1000 ore al mese per un anno, avanzata al Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta era stata accolta solo in parte, con il consenso per una convenzione che prevedeva solo 100 ore al mese di prestazioni aggiuntive che si traducono in 3 ore al giorno, contro le 33 di cui l'ospedale avrebbe usufruito con l'accoglimento totale dell'accordo.

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Attualmente, per arrivare al monte ore richiesto, si attendono risposte dalla Napoli 2 Nord, dal Cardarelli e dall'ospedale dei Colli che avevano promesso di fornire aiuto al Rummo che, con 420 ore di prestazioni, riesce a lavorare meglio. Ci sono poi le convenzioni sempre con il Cardarelli per l'utilizzo della graduatoria per il reclutamento di un dirigente medico di Chirurgia generale, e con l'Asl di Avellino per il reclutamento di due collaboratori amministrativi professionali da destinare al settore legale. Sono stati immessi in servizio a tempo pieno e indeterminato Maria Marinelli e Maurizio Trodella. Intanto, è stato pianificato l'acquisto di quattro ecotomografi, finanziati con i fondi del Pnrr, da destinare alle unità complesse di Diagnostica per immagini, Cardiologia interventistica e Utic, Malattie infettive e Ostetricia e ginecologia, per una somma complessiva di 328.000 euro.

Intanto il comitato civico di San'Agata de' Goti, prendendo spunto dai dati forniti dall'ex direttore generale del Rummo, Nicola Boccalone, che si è soffermato sui 150 milioni di euro all'anno di contributi percepiti dal Rummo contro un volume di prestazioni sanitarie pari al 35%, chiede come vengono spesi questi soldi. «Il San'Alfonso - si legge nella nota del comitato - ad aprile 2018, fornendo tutti i servizi che oggi reclamiamo a gran voce, registrava costi per 14 milioni, somma irrisoria rispetto ai 150 percepiti. Per questo, chiediamo ai nostri amministratori e ai sindaci del territorio di porre questi quesiti alla Morgante». Rimane fermo a 25 il numero dei pazienti in degenza nei reparti Covid del Rummo, mentre l'ultimo aggiornamento della Protezione civile riferisce di 95 nuovi contagi nel Sannio.
 

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