Benevento, Samte nel baratro:
all'ente d'ambito l'ultima parola

Benevento, Samte nel baratro: all'ente d'ambito l'ultima parola
di Gianni De Blasio
Venerdì 13 Dicembre 2019, 12:00
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In meno di tre anni, la Samte ha totalizzato perdite per 5,4 milioni. Una voragine causata dalla mancata perequazione dei fondi anticipati per la gestione post mortem degli 8 siti presenti sul territorio sannita, e dai mancati introiti delle somme che avrebbero dovuto pagare i Comuni. La grave condizione economico-finanziaria della società è stata illustrata dall'amministratore unico, Carmine Agostinelli, nell'ambito degli incontri tenutisi ieri alla Rocca dei Rettori con i soggetti che a vario titolo si occupano della gestione del ciclo dei rifiuti. L'incontro di maggior significato Antonio Di Maria, il suo capo staff Renato Parente, il direttore generale Nicola Boccalone e il responsabile di Servizio Serafino De Bellis, lo hanno avuto con i rappresentanti dell'Ambito territoriale ottimale, il presidente Pasquale Iacovella ed il direttore Massimo Romito. In sostanza, dovrà essere ora l'Eda a gestire il ciclo dei rifiuti, come previsto dalla legge emanata lo scorso agosto. La Provincia, hanno rilevato i rappresentanti della Rocca, non ha alcuna competenza, né può riversare risorse nelle casse della Samte. «Finora dice il presidente Di Maria - l'ente ha destinato oltre un milione alla società, sottraendolo ad altri settori».

Dopo un ampio dibattito, è emerso che la Provincia attenderà una risposta da parte dell'ente d'ambito in merito al destino della Samte. Se l'Eda deciderà, entro il 27-28 dicembre, di individuare in Samte il soggetto gestore del ciclo dei rifiuti, la Rocca potrà pure assumersi la responsabilità di gestire la fase di transizione, attuando contratti di solidarietà, unica via per salvaguardare i livelli occupazionali, fermo restando il rispetto degli equilibri economico-finanziari al quale devono concorrere gli effetti della perequazione per la gestione delle discariche «post mortem» e siti dismessi. Tale ipotesi prevede, è il caso di ribadire, che l'Ato individui la Samte quale soggetto gestore dell'impiantistica, passando attraverso una fase di ammodernamento ed efficientamento delle strutture. Il ciclo di incontri era stato avviato in mattinata, in vista della scadenza del 31 dicembre, quando scadrà il cosiddetto «controllo analogo« circa lo stato di salute delle società partecipate della Provincia. Ai lavori hanno preso parte, in tempi successivi e prima degli esponenti dell'Ato, i manager delle partecipate e i consiglieri provinciali. Appena 4 su 10 i presenti: Claudio Cataudo (ha auspicato iniziative forti per recuperare i fondi della perequazione), Geppino Bozzuto, Giuseppe Ruggiero e Renato Lombardi.

Tra gli assenti, pure il vicepresidente Domenico Parisi che ha spiegato: «Ho preferito non presenziare non per disinteresse ma per una questione di opportunità. Come sindaco di Limatola ho fatto ricorso perché ritengo ingiusto che gli aggravi tariffari vadano a ricadere sui cittadini. D'altra parte anche da vicepresidente della Provincia non condivido l'aumento. Rispetto a questa situazione e combinazione di fattori, ho ritenuto opportuno non partecipare alle riunioni per non creare imbarazzo ai presenti o compromettere il sereno svolgimento dei lavori Se la Samte dovesse passare all'Eda, si potrebbe determinare anche la revisione della deliberazione presidenziale dei 14,57 euro per le tariffe di gestione rifiuti».
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