Benevento, ok a Sannio Acque, ma è alta tensione su tempi e documenti

Perifano: scarsa attenzione a costi e qualità dell'acqua

Luigi Diego Perifano
Luigi Diego Perifano
di Paolo Bocchino
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 10:20 - Ultimo agg. 26 Gennaio, 18:28
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L'acqua riaccende la vecchia bagarre tra schieramenti a Palazzo Mosti. Dopo la pirotecnica parentesi festiva, la maggioranza si ricompatta e dà l'ok alla delibera di adesione del Comune capoluogo alla società idrica provinciale Sannio Acque. Torna alta la tensione con l'opposizione che sale sull'Aventino. In un clima da dove eravamo rimasti, la ripresa delle attività consiliari è entrata nel vivo ieri con la seduta congiunta delle commissioni Lavori pubblici, Partecipate e Ambiente che avrebbe dovuto esaminare lo schema di delibera e il voluminoso corpus di allegati.

«Una vera e propria farsa - tuona l'opposizione a sigle unificate -. Mancava documentazione fondamentale come la relazione illustrativa obbligatoria, il Piano d'Ambito e, soprattutto lo statuto.

Il resto della documentazione veniva fornita ai consiglieri nemmeno 24 ore prima della seduta, in violazione del regolamento. È stata rigettata la nostra richiesta di rinvio. La risposta della maggioranza è stata la votazione al buio».

Dalla minoranza, inoltre, rilievi sulla calendarizzazione della seduta di Consiglio per il 31: «Abbiamo appreso dalla stampa la data, e pertanto disertato per protesta la conferenza capigruppo in programma nel pomeriggio. Non accettiamo di essere trattati come ratificatori delle decisioni assunte altrove. Ancora una volta siamo costretti a rilevare la mancanza di correttezza dell'amministrazione e lo svilimento del nostro ruolo. Dopo l'ultimo Consiglio comunale a dicembre, e dopo le scintille di inizio anno di alcuni consiglieri di maggioranza, ci eravamo illusi che qualcosa potesse cambiare. Evidentemente - chiosano caustici gli oppositori - l'obiettivo era altro». E Luigi Diego Perifano aggiunge: «Si sta confezionando il classico papocchio. Hanno votato la gestione mista e la costituzione della società con gli occhi bendati. È evidente che non interessa a nessuno il costo del servizio, la qualità dell'acqua, il funzionamento della depurazione, le reti colabrodo, le tariffe da applicare. L'importante è che il sindaco disponga di una nuova presidenza per consolidare l'architettura del suo potere personale».

Per la maggioranza arriva la replica del presidente della commissione Partecipate Francesco Farese che ammette il disguido: «Si è verificato un mero errore materiale nella trasmissione degli allegati ai consiglieri, tra i quali effettivamente è saltato quello relativo allo statuto. Me ne sono scusato con i consiglieri non appena avutane contezza. È errato invece sostenere che mancasse il Piano d'Ambito, in quanto si tratta di documento non di pertinenza della delibera. Quanto ai tempi ristretti per esaminare la documentazione, premesso che l'inoltro da parte dei presidenti è una prassi cortese ma non un obbligo giacché la stessa è reperibile in segreteria, faccio presente che tutti i Comuni stanno procedendo in egual modo, dovendo sottostare all'iter seguito dal Distretto». Questa mattina nuova seduta delle commissioni ma senza voto.

E leggendo la proposta di delibera, asseverata dai revisori, si scopre che ad approdare in Consiglio martedì prossimo sarà un testo con una sola aggiunta rispetto a quello diramato dal Distretto: «Trasmettere il presente deliberato alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi del decreto 175/2016». Ovvero, uno dei rilievi che aveva avanzato Domenico Matera nella lettera ai sindaci onde evitare indebite accelerazioni.

E il senatore di FdI ieri ha controreplicato al coordinatore di Distretto: «Lo stesso Pompilio Forgione ammette di condividere assolutamente la necessità da parte dei Comuni di acquisire il parere preventivo obbligatorio dei revisori. Tuttavia, lo schema di deliberazione trasmesso ai Comuni dal coordinatore non recava alcun richiamo e i Comuni adotterebbero un atto illegittimo. Forgione richiama sempre e solo l'articolo 14 del decreto 115/2022, ma questo contiene disposizioni rivolte agli enti di governo dell'Ambito, non ai Comuni, soggetti alle disposizioni del decreto 175/2016 sulle società a partecipazione pubblica. Non mi pare - ironizza Matera - che siano previste deroghe per la società Sannio Acque srl. Gli altri dubbi e interrogativi, di forma e di sostanza, restano ancora aperti e irrisolti dalla nota del coordinatore».

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