Covid a Benevento, fioccano i contagi
in classe e le chiusure delle scuole

Covid a Benevento, fioccano i contagi in classe e le chiusure delle scuole
Martedì 9 Febbraio 2021, 08:42 - Ultimo agg. 18:52
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Ancora una positività a scuotere il mondo scolastico sannita, negli ultimi giorni tormentato da una lunga serie di contagi. L'ultimo caso è stato accertato all'Ic «Rita Levi Montalcini» di San Giorgio del Sannio, dove è risultato positivo uno studente delle medie, che avrebbe contratto il virus da un genitore, con conseguente quarantena precauzionale dell'intera classe. Già sanificata la scuola. Allarme anche in città per rumors relativi a una possibile positività di un genitore di un alunno della primaria «Mazzini» di piazza Risorgimento, di cui però non è giunta alcuna conferma dall'Asl. Si aggiorna, dunque, la mappa della diffusione virale nel Sannio, sempre più estesa. Dopo i primi casi risalenti a fine gennaio a Castelpagano, Circello e San Marco dei Cavoti, nell'ultima settimana l'infezione tra i banchi di scuola si è propagata a ritmi vertiginosi, raggiungendo la media di più casi al giorno e allarmando notevolmente l'intero territorio. Soltanto nello scorso weekend, infatti, sono state spedite in isolamento fiduciario due classi a Montesarchio, una a Sant'Agata de' Goti e due a Pesco Sannita, che si aggiungono alla quarantena disposta per 5 classi della materna «Pascoli» di Benevento, oltre alla chiusura della scuola media di Durazzano, del plesso «San Giovanni Bosco» dell'istituto comprensivo «Leonardo da Vinci» di Frasso Telesino, dell'istituto comprensivo «De Sanctis» di Bucciano e del plesso di viale Minieri dell'istituto superiore «Telesi@» di Telese Terme.

Le uniche note liete arrivano da Airola e Apice, i due comuni del Sannio in cui la riapertura delle scuole era stata rinviata a febbraio.

Nel comune caudino, dopo il restart delle materne della settimana scorsa, ieri è scattato il via libera anche per le prime tre classi della scuola elementare, rispettando il cronoprogramma stilato dal sindaco Michele Napoletano che, salvo diverse disposizioni dettate dall'andamento epidemiologico, concederà il via libera a quarte e quinte elementari il 15 febbraio, mentre gli studenti delle medie e delle superiori riascolteranno il suono della campanella rispettivamente il 22 febbraio e il primo marzo. Rientro in aula anche ad Apice dove, in seguito al recente screening riservato al mondo scolastico locale da cui non sono emerse positività, ieri sono tornati a scuola gli alunni di materne, elementari e medie, per la soddisfazione del primo cittadino Angelo Pepe. «L'esito negativo dei tamponi a cui nel weekend si sono sottoposti gli attori scolastici del nostro comune - dice il sindaco - ha confermato l'esistenza delle condizioni di sicurezza necessarie a riaprire le scuole e il primo giorno è andato in archivio senza problemi - dice il sindaco - Non possiamo permetterci di abbassare la guardia ma sicuramente possiamo dirci sereni e soddisfatti del rientro in classe dei nostri ragazzi».

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Meno disteso, invece, lo scenario relativo agli istituti superiori, in spasmodica attesa di conoscere la decisione della Regione, attesa in giornata. La crescita della curva contagi ha indotto il governatore De Luca e l'Unità di Crisi a mettere in discussione il ripristino dell'attività in presenza per i liceali, ipotesi concreta, stando anche alle parole dell'assessora all'istruzione regionale Lucia Fortini, che ieri pomeriggio ha rimarcato il timore contagi e le criticità di una didattica mista che stenda a decollare. Resta comunque fiducioso Luigi Mottola, presidente provinciale dell'Anp. «Non mi aspetto un'ordinanza di chiusura ma piuttosto un'intensificazione dell'attività di monitoraggio e analisi dei dati epidemiologici - dice il dirigente del Giannone - La speranza è che non si faccia un passo indietro che finirebbe per vanificare gli sforzi organizzativi profusi dalle scuole e non si faccia ricadere la scelta su presidi e consigli d'istituto. Per quanto concerne la situazione nel Sannio, alla luce dell'aumento dei contagi riscontrato in provincia, invito le istituzioni locali a un'azione sinergica improntata su prevenzione e rigore logico, e finalizzata a innalzare gli standard di sicurezza. Se un comune chiude una scuola perché ritiene ci sia un rischio all'interno della sua comunità, ritengo sia opportuno lasciare in dad gli studenti di quel comune che sono iscritti ad istituti della città o di altri centri». Ieri mattina, intanto, primo giorno di scuola con rinnovato piano organizzativo per «Alberti» e Ipsar «Le Streghe», che hanno deciso di ricominciare non più con il dimezzamento del numero di studenti per classe ma con l'alternanza tra classi intere in presenza e classi intere a distanza, riscontrando parere favorevole di studenti e genitori. 

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