Benevento, allarme sicurezza:
due scuole a rischio chiusura

Benevento, allarme sicurezza: due scuole a rischio chiusura
di Gianni De Blasio
Martedì 8 Gennaio 2019, 10:21
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Conferme non ce ne sono. Anzi, tutti i partecipanti al vertice indetto dal sindaco ieri mattina si sono limitati a rinviare alla nota ufficiale. Depistaggio inutile, troppe le indicazioni, gli indizi, più che probanti, incanalati tutti in un'unica direzione: dovrebbero essere due le scuole maggiormente a rischio chiusura, la «Bosco Lucarelli» e la «Silvio Pellico». L'ufficialità non c'è, ma troppe cose accreditano la deduzione suddetta. Premesso che, molto probabilmente, nessuno degli edifici scolastici di proprietà del Comune di Benevento raggiungerà il coefficiente 1, che stabilisce il rapporto tra la resistenza del fabbricato e le azioni previste dalle normative sismiche vigenti, c'è da ricordare che già nel report effettuato alcuni anni fa dall'Università tali scuole risultavano tra quelle più malmesse.
 
Per la «Silvio Pellico ci sono solai di diverso tipo che potrebbero determinare un diverso comportamento degli impalcati nel loro piano durante un evento sismico, creando delle irregolarità non facilmente prevedibili in un modello di calcolo». Per la Bosco Lucarelli di via Gioberti: «invece c'è da registrare un degrado dei laterizi dovuto alle infiltrazioni sulle quali il Comune è intervenuto di recente. Come ulteriori lavori, occorrerà valutare il possibile incremento di carichi che potrebbe modificare il livello di sicurezza strutturale attuale». Ancor più indicativo quanto riportato nella delibera di giunta numero 165 del 18 luglio scorso. Aderendo al bando regionale per il piano triennale di edilizia scolastica, l'esecutivo Mastella restringe il cerchio a 4 di esse su 19: «L'analisi costi relativi a un intervento di adeguamento strutturale e funzionale indica la convenienza di demolizione e ricostruzione, pertanto si prevede un progetto di un edificio nuovo». Questa la dicitura riguardante Bosco Lucarelli e Silvio Pellico, ma pure gli edifici della Nicola Sala e Federico Torre. Non potendo eseguirsi una valutazione approfondita, l'ufficio tecnico comunale fece ricorso alla metodologia «speditiva», un tipo di valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in calcestruzzo armato e muratura. L'ambito di applicazione preferenziale di tale metodologia è rappresentato, infatti, da edifici che appartengono al patrimonio edilizio di significativa consistenza numerica, di cui si voglia definire una vulnerabilità sismica indicativa, al fine di operare le scelte strategiche necessarie per la definizione di una graduatoria di priorità per la fase successiva, che consiste nello svolgimento di studi di vulnerabilità completi o di interventi di miglioramento/adeguamento sismico. Al momento, il responso più negativo ha riguardato le quattro scuole menzionate, tutte con perizia di vulnerabilità ormai in dirittura d'arrivo.

Solo che al vertice di ieri, oltre al sindaco Mastella, agli assessori Del Prete e Pasquariello, alla dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Matano e al dirigente Perlingieri, ha preso parte anche una dirigente di istituto comprensivo, Annamaria Morante della Bosco Lucarelli che, tra i suoi plessi, ha pure la Silvio Pellico. Si è detto che inaugurava le audizioni dei dirigenti scolastici ma, vista la delicatezza della questione, qualora le quattro scuole si fossero ritrovate nella medesima situazione, sarebbe stato ovvio invitare già ieri anche Maria Luisa Fusco, dirigente della Federico Torre e della Nicola Sala. Così non è stato, né al monento sono calendarizzate altre riunioni a brevissima scadenza.
Una concatenazione di indizi che inducono a prospettare già eventuali alternative. L'ipotesi più accreditata porta all'utilizzo dell'edificio pressoché ultimato lungo il viale dell'Università, ex area Imeva, che dovrebbe essere ultimato nel giro di poche settimane. Una scuola materna avveniristica che potrebbe offrire una quindicina di aule.
 
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