Già utilizzati i 60.000 vaccini antinfluenzali ordinati dall'Asl ma l'influenza imperversa insieme alle richieste di vaccino. «L'influenza stagionale - dice Vincenzo Luciani, medico di famiglia e segretario provinciale Fimmg - sta girando con un'incidenza superiore fino a cinque volte rispetto allo stesso periodo degli anni passati. È abbastanza tosta e molto diffusa soprattutto tra i giovani e tra i bambini, mentre gli anziani sono più preservati perché si sono già sottoposti al vaccino. Quest'anno, il picco influenzale arriverà nel periodo di Natale, in largo anticipo rispetto al passato ma siamo già in una fase molto avanzata dell'epidemia. Io ho somministrato 520 vaccini e ne ho richiesti altri in quanto ci sono ancora persone che vorrebbero vaccinarsi. Purtroppo, l'Asl ha esaurito le scorte e sta valutando se ordinare altre dosi». Ogni medico di base ha somministrato tra i 500 e i 700 vaccini ma le fasce di popolazione che comprendono bambini, adolescenti e adulti sono rimaste scoperte. Nei bambini in età scolare, l'influenza si manifesta con febbre alta che supera anche i 39 gradi. «Per circa due anni continua Luciani l'influenza è stata praticamente assente dal nostro territorio per cui le difese immunitarie, che si sviluppano normalmente nel corso della malattia virale che si ripresenta con cadenza annuale, si sono in qualche modo disabituate a combattere il virus antinfluenzale. Inoltre, la dismissione delle mascherine sta influendo non poco sulla diffusione di virus influenzali, parainfluenzali e del Covid che sta rialzando la testa. Nell'ultimo mese ho avuto una trentina di pazienti Covid ma nell'ultima settimana c'è stato un ulteriore incremento dei casi». Per Luciani l'unico elemento positivo è rappresentato dal fatto «che la somministrazione precoce di antinfiammatori, che ormai facciamo per prassi, ha ridotto sensibilmente le ospedalizzazioni perché riesce a bloccare sul nascere i processi infiammatori innescati dal virus. Abbiamo ampiamente superato la fase iniziale della pandemia, nel corso della quale le indicazioni dell'Aifa prevedevano la somministrazione di tachipirina e una vigile attesa».
Insomma, la situazione è incandescente perché la combinazione tra sindrome influenzale e Covid sta generando il panico tra la popolazione che, di fronte a temperature elevate e a sintomi abbastanza severi, corre in Pronto soccorso, determinando il caos. È quanto è accaduto lunedì nel reparto dell'emergenza del Rummo, dove, ai codici rossi, si sono aggiunti pazienti con codici per i quali non è prevista l'ospedalizzazione, come ha sottolineato la manager Maria Morgante.