Visite specialistiche a Benevento:
è boom di domande: «Fatti concreti»

Visite specialistiche a Benevento: è boom di domande: «Fatti concreti»
di Luella De Ciampis
Sabato 12 Giugno 2021, 08:50 - Ultimo agg. 20:51
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«Chi lavora con le persone sofferenti deve dimostrare il volto misericordioso di Dio al pari di tutti noi nella vita di ogni giorno. Un volto di un Dio che ci ama. Il signore ci aiuti affinché la nostra vita diventi un dono per gli altri, le chiacchiere stanno a zero. Siamo tutti stufi di chiacchiere e non ne possiamo sentire più, c'è bisogno di fatti concreti». L'arcivescovo di Benevento, Accrocca, ha lanciato un monito per accelerare il ritorno alla normalità post Covid, dopo la riattivazione di tutti i servizi sanitari (che ha visto un'impennata delle prenotazioni per visite specialistiche). E Lo ha fatto durante l'omelia per le celebrazioni del Sacratissimo Cuore di Gesù all'ospedale Fatebenefratelli, in occasione della festa del Sacro Cuore.

«È una missione ha sottolineato il vescovo che deve riguardare tutti coloro che sono chiamati quotidianamente ad aiutare gli ammalati e che deve riguardare tutti affinché operino in favore di tutti per combattere anche oltre il Covid». Si sta concludendo un ciclo di oggettiva difficoltà per le strutture sanitarie del territorio che hanno dovuto raccogliere le forze per combattere la battaglia contro il Covid chiudendo gli ambulatori e sospendendo l'attività chirurgica elettiva per lunghi mesi.

Adesso, i servizi sono stati ripristinati a pieno ritmo sull'intero territorio, ma è necessario smaltire migliaia di richieste da parte dell'utenza che coinvolgono tutte le discipline. In ogni caso, i tempi di attesa si sono contratti notevolmente sia negli ambulatori gestiti dall'Asl che nelle strutture ospedaliere. Per esempio, per sottoporsi a un olter cardiaco al distretto Asl di Benevento c'è disponibilità già il 14 giugno, così come per la visita diabetologica, mentre, per le visite nefrologiche l'11 giugno, così come per una visita ortopedica Benevento 11 e 14 giugno a seconda del centro scelto; Sono necessari due mesi per fare una mammografia al Rummo, uno solo se si opta per il presidio ospedaliero di Sant'Agata de' Goti, contro i 18 mesi di qualche anno fa. Proprio ieri l'ospedale ha adottato il provvedimento per la gestione delle liste d'attesa sia in regime ambulatoriale che di ricovero, affidandola alla direzione medica di presidio. In base alla normativa vigente, i ricoveri sono programmati in base a quattro classi di priorità che cadenzano rigorosamente le convocazioni: classe A (ricovero entro 30 giorni); B (entro 60 giorni); C (entro 180 giorni), D (ricovero senza attesa massima definita). Insomma, sul fronte liste d'attesa, per fronteggiare una situazione che, negli anni scorsi, era diventata insostenibile, le strutture sanitarie si erano organizzate già prima dell'emergenza pandemica per arrivare all'azzeramento delle liste di attesa e, in quest'ottica, il direttore generale dell'azienda ospedaliera Mario Ferrante, nel 2019, aveva organizzato sessioni straordinarie di visite riuscendo ad azzerare i tempi delle liste d'attesa. «Sono stati mesi terribili ha spiegato Giovanni Guglielmucci direttore sanitario del Fatebenefratelli - ma per fortuna il periodo più critico sembrerebbe essere passato. A novembre abbiamo avuto anche ricoveri per Covid ma ora abbiamo ripreso tutte le attività sanitarie con un piano per il ritorno alla normalità, abbiamo riaperto gli ambulatori e ripristinato i ricoveri nei reparti».

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Boom di vaccinazioni nelle sedi Asl del Sannio, dove l'affluenza è stata massima fin dalle prime ore del mattino. Nell'ex caserma Pepicelli sono state somministrate altre 1000 dosi di Pfizer e 400 nell'ambulatorio di via Minghetti ma i risultati sono stati apprezzabili anche nei cinque comuni del Sannio coinvolti nell'iniziativa. Oggi si procederà ancora, ma solo nell'hub di viale Atlantici per smaltire tutti i prenotati in piattaforma. L'attività vaccinale in provincia sta procedendo a ritmi serrati, tuttavia, non è escluso un rallentamento dell'attività da parte dell'Asl che potrebbe cedere il passo ai medici di Medicina generale e ai farmacisti. In questa fase, in cui il Comitato tecnico scientifico prevede la somministrazione di AstraZeneca solo per gli over 60, bisogna organizzarsi per tempo per avere a disposizione dosi sufficienti di Pfizer e di Moderna per garantire il richiamo agli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca che ormai non sarà più usato per gli under 60. In costante calo i contagi censiti dall'Asl che riferisce di quattro positivi, due dei quali asintomatici, e di nessun guarito su 391 tamponi processati. È sceso a 11 il numero dei pazienti in degenza al Rummo dove si registrano due dimissioni e nessun decesso.
 

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