Choc in Campania: botte a parroco
e a un carabiniere: 49enne arrestato

Choc in Campania: botte a parroco e a un carabiniere: 49enne arrestato
di Maria Tangredi
Domenica 9 Agosto 2020, 11:29 - Ultimo agg. 10 Agosto, 07:24
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È ancora sconvolto dall'accaduto don Alfonso Lapati, il parroco di Bonea che venerdì sera è stato improvvisamente aggredito all'ingresso della chiesa di San Nicola, da Tino De Nitto, un 49enne del posto con problemi di tossicodipendenza e psichici. Un'aggressione immotivata nei confronti del sacerdote, che è riuscito a salvarsi grazie a un suo collaboratore che ha distratto l'uomo facendosi rincorrere e, anch'egli, poi malmenato. È stato necessario l'intervento dei carabinieri della compagnia di Montesarchio per fermare la furia di De Nitto (difeso dal legaleStefano Melisi) che è riuscito a colpire, ferendolo, anche uno dei militari intervenuti.

Ai carabinieri che lo hanno tratto in arresto e poi, su disposizione del pm, accompagnato nella propria abitazione, dove è stato posto ai domiciliari (poi violati e quindi portato in carcere), l'uomo avrebbe dichiarato di aver aggredito don Alfonso perché «infastidito dagli amplificatori della chiesa». Amplificatori che, per il sacerdote, «vengono utilizzati soltanto la domenica mattina durante la celebrazione della messa delle 11». Momenti terribili quelli vissuti da don Lapati, insediatosi a Bonea lo scorso mese di febbraio dopo che l'arcivescovo di Benevento Accrocca lo aveva trasferito da una parrocchia di Cervinara, suo paese d'origine, e dove il reverendo ancora risiede. Intanto, già ieri sera don Alfonso è tornato nella sua parrocchia per celebrare un matrimonio. Immediati gli attestati di vicinanza e solidarietà a don Lapati da parte dell'intero paese e da tutta l'amministrazione comunale. «Siamo tutti vicini al nostro parroco - dichiara il sindaco di Bonea, Giampietro Roviezzo - per questa brutta avventura vissuta e a cui esprimiamo massima solidarietà per l'accaduto. Don Alfonso, anche se da pochi mesi, è la nostra guida spirituale, gli siamo tutti affezionati per ciò che ogni giorno fa. Purtroppo quest'aggressione ha amareggiato l'intera comunità. Ci stringiamo, perciò, intorno al nostro parroco affinché prosegua nella sua missione e, naturalmente, la nostra solidarietà va anche al suo collaboratore, che è riuscito in qualche modo a evitare il peggio».

Non è la prima volta, però, che De Nitto si rende autore di aggressioni. A giugno si era presentato in Comune con un'ascia usata per tagliare la legna minacciando un impiegato, poi aveva raggiunto l'ufficio postale distante circa 500 metri dal municipio di via Carre e minacciato una dipendente. Aggressioni continue e giustificate dall'uomo ogni volta con motivazioni diverse ma, naturalmente, sempre infondate. E, ogni volta si è reso necessario l'intervento dei carabinieri che, dopo le formalità di rito, lo hanno ristretto ai domiciliari su disposizione del magistrato di turno. Nel frattempo a Bonea i cittadini vivono in un clima di forte paura in quanto l'uomo aggredisce anche persone per strada. «Ormai - aggiunge Roviezzo - qui la gente è chiusa in casa, altro che Covid e lockdown, c'è un clima di terrore con la paura di essere aggrediti. Solo recentemente lo stesso soggetto ha rotto il setto nasale a un giovane, malmena chi si trova davanti, anche l'anziana madre è stata costretta a trasferirsi da altri familiari in Toscana». Il sindaco si dice deluso e amareggiato, in quanto «impossibilitato a salvaguardare i cittadini. Sono pronto a firmare un Tso ma in una situazione che è diventata insostenibile chiedo che intervenga l'Asl, la Magistratura e ogni organo competente per mettere fine a questa storia. I miei concittadini - afferma con tono perentorio ma anche preoccupato - non possono rischiare un'aggressione o altro. Perciò chiedo con forza interventi urgenti. Anche perché, a quanto risulta, sembrerebbe che questa persona seppure ai domiciliari evade di continuo né tantomeno pare che rispetti l'obbligo di firma a cui è sottoposto. Con l'aggressione al parroco, salvo solo perché era in compagnia del suo collaboratore, è stato toccato il fondo».
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