Il brand di Benevento strega tutti:
è boom di visitatori stranieri

Il brand di Benevento strega tutti: è boom di visitatori stranieri
di Antonio N. Colangelo
Venerdì 26 Aprile 2019, 11:30
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Impennata di visitatori, luoghi d'arte presi d'assalto e centro città vivace fino al tramonto. La giornata del 25 aprile trascorre all'insegna della soddisfazione sotto il profilo del turismo e il bilancio finale, al netto di qualche disagio già noto da tempo, è decisamente confortante. Agevolati dal lungo ponte che ha caratterizzato le festività pasquali, da una giornata dal clima più estivo che primaverile (toccati i 30 gradi), da un discreto numero di esercizi commerciali aperti mattina e pomeriggio, e da una recente serie di iniziative ed eventi che cominciano a dare i primi frutti, centinaia di turisti provenienti anche dall'estero hanno scelto di trascorrere l'intera giornata a Benevento, palesando compiacimento per aver puntato sul Sannio. L'Arco di Traiano, il Teatro Romano, la Chiesa di Santa Sofia, il Museo del Sannio, l'Arcos, l'Hortus Conclusus e il restante patrimonio storico artistico cittadino sono state le mete gettonate a tutte le ore prevalentemente da famiglie con bambini e coppie di mezza età, intente a scattarsi selfie e consultare guide online, facendo registrare numeri superiori rispetto al weekend di Pasqua. Oltre 150, ad esempio, i tagliandi staccati dalla biglietteria del Museo del Sannio, dove è stata notevole la richiesta di visite guidate, segnale evidente di un turismo mirato e non di riflesso. Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto le regioni di provenienza di visitatori giunti per ammirare la città, almeno per ieri non più considerata una meta di passaggio per via della vicinanza con Roma e Napoli. Gran parte dei turisti, infatti, proveniva proprio dall'hinterland partenopeo, casertano e dalla provincia sannita, come risulta dai dati relativi al Museo egizio Arcos, che ha venduto circa 30 biglietti, più del doppio rispetto alla media giornaliera. Bilancio positivo soprattutto per il Teatro Romano, dove i tagliandi sono stati ben 197 (a cui vanno sommati i 171 del Museo Archeologico di Montesarchio).
 
Non mancano, tuttavia, le note dolenti. Difficoltà comunicative con gli stranieri nei bar, scarsa segnaletica, poca cura degli spazi verdi e una forma di turismo complessivamente ancora «mordi e fuggi», senza troppi pernottamenti presso gli hotel, restano nodi irrisolti. Ancora una volta, inoltre, a far discutere è l'Hortus Conclusus, già salito agli onori della cronaca per la foto choc che ha immortalato due ragazzini improvvisatisi scalatori dello Scudo di Paladino. Ieri, infatti, il custode del luogo ha avuto un alterco con un gruppetto di ragazzini intenti a schiamazzare a gran voce nelle prime ore del pomeriggio, trovandosi obbligato a cacciarli via dopo aver preso atto della preoccupazione di alcuni turisti. Tornata la calma, il custode ha esternato il proprio disappunto per l'assenza di telecamere, le difficoltà nel sorvegliare da solo l'area a tutte le ore, l'indisponibilità di una divisa da lavoro che lo obbliga a muoversi esponendo il mazzo di chiavi che ne attesti il ruolo. Da risolvere anche alcune criticità dell'area, come l'otturazione della grande vasca della fontana di cemento colorato e un cavo elettrico che attraversa due cespugli.

Al netto delle problematiche, tuttavia, il bilancio complessivo è incoraggiante, e a confermarlo è Ferdinando Creta, direttore dell'area archeologica del Teatro Romano. «I numeri registrati in giornata sono andati oltre la media quotidiana, ma in generale da noi risultano circa 700 ingressi in più rispetto a quelli di aprile del 2018. Il trend è positivo ovunque, la crescita è costante e mi sento autorizzato a guardare al futuro con maggior ottimismo. Se in passato si puntava tutto su conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, oggi vi affianchiamo marketing e comunicazione. Si inizia a fare rete, la sinergia tra polo museale, Comune e Curia consente ai turisti di trovare aperto ogni luogo d'arte, e se riuscissimo a fare lo stesso con tutti gli esercizi commerciali, i numeri sarebbero maggiormente lusinghieri e i visitatori si tratterrebbero oltre. Io, nel mio personale monitoraggio, inizio a vedere stranieri che trascorrono più giorni in città».
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