Buche, sosta selvaggia e raid vandalici i residenti: «Ora riqualificare il Triggio»

La denuncia: vicoli poco illuminati e mancanza di sicurezza

Il quartiere Triggio
Il quartiere Triggio
di Antonio Martone
Venerdì 27 Gennaio 2023, 09:56
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Gli abitanti del Triggio continuano a lanciare appelli con l'intento di migliorare il decoro e la vivibilità del rione, il più antico e di rilevante importanza per attrarre turisti, che, a volte, devono fare i conti anche con l'aggressività dei cani randagi . Il biglietto da visita attuale, però, non è particolarmente invitante, anche se dei tentativi di intervento non sono mancati negli ultimi mesi sebbene si siano rivelati insufficienti. L'assessore Rosa ha inviato delle squadre a tagliare erbacce, mentre l'Asia ha programmato interventi periodici di pulizia manuale. Il quartiere medievale, però, ha urgente bisogno, al contrario, di ben altro, deve essere interessato a un progetto di riqualificazione. «Non tutte le aree sono fruibili - dice Paolo Florio, residente - gli interventi effettuati saltuariamente sono solo dei palliativi. Ci sarebbe bisogno, invece, di un'opera quotidiana per combattere l'abbandono, il degrado e l'inciviltà di passanti o bande di giovani teppisti. Inoltre ci sono delle strade che necessitano di lavori di riqualificazione. In pratica servirebbe un intervento su ampia scala e non di quelli provvisori e assolutamente inutili».

Per i residenti l'emblema della precaria situazione a parte la carente illuminazione pubblica, che determina problemi a livello di sicurezza e di logistica, c'è la questione di via Episcopio, la strada principale che conduce al Triggio, alle spalle del Duomo che versa in condizioni disastrate.

I marciapiedi sono da rifare alla luce delle pericolose buche che esistono da mesi considerato e provocati dai tombini rotti e mai sostituiti. L'arteria è stata anche oggetto dell'incontro avvenuto qualche mese fa tra il sindaco Mastella e il presidente del comitato di quartiere Trivium Giuseppe Fusco. In quella occasione fu stabilito un intervento per regolarizzare i parcheggi o revocare il doppio senso di circolazione. Finora non c'è stato alcun provvedimento. «Attualmente con le auto che parcheggiano su entrambi i lati - dice Antonio Possemato - si può camminare alternativamente e se dovesse arrivare un mezzo di soccorso, tipo un'ambulanza, come avvenuto di recente, corre il rischio di restare bloccato. Una questione irrisolta da anni a parte la cura di questa strada che è abbandonata a se stessa e che volevo ricordare è percorsa dai turisti che si addentrano nel Triggio per visitare vicoletti, Teatro Romano e altri monumenti».

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L'elenco delle cose da fare è abbastanza lungo come conferma Annarita Paoletti: «Il Triggio conserva ancora una topografia medievale fatta di stretti vicoli sui quali si affacciano creando grande suggestione vecchi edifici. Le stradine come via Angelo Catone, vico Felice Fimbro e Calata Olivella stanno resistendo, ma andrebbe organizzato un intervento di manutenzione sia dei tombini ormai otturati dai detriti, che di svariati buchi che con il tempo diventano piccole voragini, mettendo a rischio anche la vecchia fognatura, proprio a causa dei vari cedimenti». Michele De Angelis, pensionato, invece, ricorda un'altra questione irrisolta. «Nella notte del 18 dicembre 2012 - dice - in pratica più di dieci anni fa, in via Torre della Catena, la strada che delimita il quartiere Triggio, ci fu il crollo di una parte di capitello romano posto alla sommità delle mura longobarde. Da allora esiste una vecchia e rudimentale puntellatura in legno. È mai possibile che la Soprintendenza in testa e le varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate non hanno previsto nessun intervento? Questo dimostra la scarsa attenzione che c'è per il quartiere più affascinante e storico della città che invece andrebbe adottato da tutti».
 

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