Bullismo, l'appello ai giovani:
«Coraggio, testa e cuore»

Bullismo, l'appello ai giovani: «Coraggio, testa e cuore»
di Gianluca Brignola
Mercoledì 5 Ottobre 2022, 07:29 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 19:39
3 Minuti di Lettura

«Sinergie contro il bullismo». Si è discusso di questo ieri mattina al Palazzetto dello sport di Telese Terme. Un momento di confronto, promosso dall'«Olimpic center Judo» del maestro Salvatore Di Paola, che ha avuto il merito di coinvolgere tutte le scuole del territorio, di ogni ordine e grado, le istituzioni, con in testa il sindaco Giovanni Caporaso, la dirigente del «Telesi@» Angela Maria Pelosi e le forze dell'ordine. «Per dire no al bullismo servono testa e cuore dice il comandante provinciale dei carabinieri Enrico Calandro -. Si tratta di un fenomeno odioso con diversi profili sui quali è bene soffermarsi. C'è la figura del bullo, colui che si crede più forte e autorevole degli altri, la figura dei gregari, dei sostenitori e poi quella che definirei la maggioranza silenziosa sulla quale è necessario lavorare per trasformarla in vera grande protagonista, rendendola parte attiva di questo percorso che ci vede tutti dalla stessa parte».

Il coraggio di avere paura, di opporsi e aiutare chi vive un momento di oggettiva difficoltà, la consapevolezza di assumersi le proprie responsabilità.

Tematiche impegnative e accolte di buon grado dalla platea di giovanissimi, oltre duecento, presenti al palazzetto e ai quali ha voluto rivolgere un appello anche il questore di Benevento Edgardo Giobbi. «Si tratta di un'iniziativa molto importante - dice per la quale ringrazio gli organizzatori -. Il bullismo ha una notevole rilevanza sociale che si manifesta in giovane età quale espressione di un disagio interiore. Ecco perché ritengo determinante il ruolo che devono assumere, sinergicamente, le famiglie, la scuola e le istituzioni».

Video

Azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima, molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, ma anche e soprattutto messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web con l'obiettivo di provocare danni a un coetaneo incapace a difendersi. Una frontiera allargata dalle infinite possibilità di interazione offerte dai social con tutte le difficoltà del caso così come emerso anche dagli interventi delle docenti Paola Giardino e Rossella Carlo referenti per bullismo e cyberbullismo del «Telesi@». Opportunità e criticità di una dimensione talvolta inaccessibile agli adulti, genitori e insegnati, che richiede azioni mirate e incisive. Argomenti al centro anche del progetto pilota «Bullyng Stop» partito ancora una volta dalla cittadina termale da qualche tempo, per la realizzazione, la condivisione e la diffusione di buone pratiche e articolato in una fase propedeutica e una fase operativa finalizzate all'acquisizione di una cittadinanza consapevole e alla sensibilizzazione della comunità scolastica al fine di intervenire sulla rete degli attori sociali di riferimento. «Il bullismo è sofferenza - dice il vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Sant'Agata de' Goti- Telese Giuseppe Mazzafaro - dolore, paura, miseria. Nasce da una solitudine e si trasforma in aggressività. Abbiamo solo uno strumento per proteggerci ed è l'amicizia. Siate più amici, più solidali. Imparate a fare rete». A margine dell'iniziativa, alla quale hanno preso parte anche il delegato Coni Mario Collarile e il presidente della Fijlkam Campania Antonio Bracciante, l'esibizione del gruppo sportivo della polizia di Stato.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA