C'è chi li accudisce e chi, invece, ha pensato bene di sbarazzarsene avvelenandoli. Il caso randagi continua a tenere banco a Montesarchio dopo i numerosi casi di animali trovati morti nel corso delle ultime settimane. Quasi una decina quelli trovati in strada morti negli ultimi due mesi. Una questione esplosa sui social e, adesso, al vaglio dei vigili urbani dopo gli ultimi due casi verificatisi in via Napoli. Gli uomini della polizia locale, coordinati dal capitano Serafino Mauriello, stanno visionando le immagini delle telecamere per risalire agli eventuali autori dell'avvelenamento dei cani. «Al momento - afferma la vicesindaca Annalisa Clemente - non abbiamo alcuna certezza, le indagini sono in corso. Indubbiamente sono gesti che vanno condannati in quanto è impensabile che nel 2021 ci siano persone psicologicamente malate che compiono questi atti. Comunque, aspettiamo i risultati delle indagini anche perché i cani avvelenati fortunatamente, sono meno di una decina». Una questione, quella della cattura e della sterilizzazione dei randagi, che è stata anche al centro di polemiche politiche, compresi scontri tra animalisti e chi doveva accalappiarli, con i primi che si opponevano.
Un problema che l'amministrazione comunale aveva cercato di risolvere anche rimuovendo le cucce posizionate in via Napoli «ma - dice Clemente - sono state ricollocate quindi il problema non è risolto». Volontari e amanti degli animali che continuano a portare cibo ai randagi ma non altro.