Carceri: tensione anche a Benevento,
protestano i detenuti di alta sicurezza

Carceri: tensione anche a Benevento, protestano i detenuti di alta sicurezza
di Stefania Repola
Mercoledì 14 Luglio 2021, 09:02 - Ultimo agg. 14:21
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Momenti di tensione nel carcere di Capodimonte, dove nella serata di lunedì, intorno alle 20, detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza hanno inscenato una protesta rifiutandosi di rientrare nelle celle. La situazione è tornata alla normalità nel primo pomeriggio di ieri. A dare notizia della protesta il coordinatore nazionale del Sinappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Fernando Mastrocinque. Il rischio principale ora, avvertono dal sindacato, è quello dell'emulazione: «Catene di proteste dice Mastrocinque - che possono sfociare in qualcosa di molto più difficile da contenere, come nella primavera del 2020. L'amministrazione tutta, insieme alla politica, intervengano per la definizione di un sistema penitenziario che consenta il rispetto di tutti i principi costituzionali, nessun escluso anche quelli riferiti ai lavoratori, di cui però nessuno parla».

Una situazione che rischia di allargarsi, anche secondo il segretario generale del sindacato S.pp. Aldo Di Giacomo. «Avevamo avvertito dice - che il clamore e la gogna mediatica riservata al personale di polizia penitenziaria, dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe portato a un clima di destabilizzazione del sistema penitenziario, sottolineando che le stesse menti delle rivolte dello scorso anno avrebbero potuto approfittarne per dare vita a nuove proteste. Il nuovo elemento che i detenuti hanno colto bene è quello che in caso di rivolte o di proteste nessuno interverrà utilizzando legittimamente la forza». Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato di Fdi Edmondo Cirielli: «Le proteste nelle carceri a Firenze e a Benevento sono l'inevitabile conseguenza di una campagna politica e mediatica denigratoria nei confronti della polizia penitenziaria». Così Donato Capece, segretario del Sappe: «Un consistente numero di detenuti ha manifestato, a nostro avviso pretestuosamente, sulle condizioni di detenzione e sulle modalità di svolgimento dei colloqui, assicurati comunque a tutti nonostante le limitazioni legate al Covid.

La protesta è rientrata pacificamente ma sono stati momenti ad alta tensione gestiti al meglio dal personale in servizio».

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Le motivazioni della protesta? Mentre per Di Giacomo del S.pp «parrebbero essere la richiesta di allontanamento del comandante e del direttore» fonti interne al carcere sottolineano che le ragioni sarebbero legate a una richiesta di aumento del numero di colloqui settimanali, anche via Skype, e di libertà maggiori, che aggiungono dal carcere non sarebbero previste per i detenuti sottoposti a regime di alta sicurezza. Il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, ha precisato che «lunedì sono stato avvertito dalla direttrice del carcere minorile di Airola, Marianna Adanti, che era in sostituzione temporanea del direttore del carcere di Benevento. Già da tempo stiamo lavorando per mantenere il clima sereno. Gianfranco De Gesu responsabile nazionale del dipartimento detenuti e trattamento ha inviato una circolare a tutti i provveditori delle amministrazioni penitenziarie e ha richiamato al fatto che anche in questo periodo bisogna mantenere le videochiamate in sostituzione dei colloqui. Ho incontrato il provveditore reggente della Campania Carmelo Cantone e gli ho chiesto di scrivere ai direttori delle carceri della Regione per mettere in campo misure idonee, comuni, per fronteggiare i disagi dovuti al periodo estivo. Mi auguro che possano essere messe in campo azioni idonee, come una diversa modulazione degli orari di passeggio nell'ora d'aria, evitando i momenti più caldi della giornata. Auspico che si possa implementare la funzionalità dei cortili di passeggio, prevedendo ad esempio dei nebulizzatori e aree ombreggiate».
 

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