Caseificio sequestrato nel Sannio:
prodotti non tracciati e carenze sanitarie

Caseificio sequestrato nel Sannio: prodotti non tracciati e carenze sanitarie
di Gianluca Brignola
Domenica 1 Maggio 2022, 16:00 - Ultimo agg. 2 Maggio, 15:09
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«Gravi carenze strutturali e igienico sanitarie». Queste le risultanze dell'operazione scattata nella mattinata di martedì e condotta dai carabinieri del Nas di Salerno, guidati da Rosario Basile, che ha portato al sequestro amministrativo di 3 quintali di formaggi e alla chiusura immediata di un noto caseificio ubicato in valle Caudina. Un controllo ordinario quello degli uomini del nucleo antisofisticazione e sanità, come avvenuto in diverse occasioni nelle ultime settimane in altri centri del circondario o nel resto della provincia, al fine di contrastare e prevenire i reati contro la salute pubblica, soprattutto per quel che attiene gli esercizi operanti nel settore della trasformazione e somministrazione di cibi e alimenti. Un'attività di routine, dunque, che ha evidenziato sin dalle prime battute una situazione del tutto fuori dall'ordinario tanto da richiedere l'intervento sul posto del personale medico veterinario in forza all'azienda sanitaria locale di Benevento. 

L'ispezione, andata avanti per almeno 5 ore, ha riguardato i locali e le zone di lavorazione dei prodotti lattiero caseari di origine caprina delineando evidenti «carenze» e criticità afferenti alla compatibilità dei luoghi con l'esercizio di quel tipo di attività che, al contrario, risponde ad una normativa e a una regolamentazione particolarmente rigida a tutela della libera concorrenza e della sicurezza del consumatore finale.

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«Diversi ambienti, compresi alcuni locali destinati alla produzione - spiegano i carabinieri nella nota - sono apparsi ancora allo stato grezzo, privi di basilari requisiti igienico-sanitari, funzionali e di sicurezza, presentando, tra le gravi difformità rilevate, pareti e pavimentazione sporche, presenza di ragnatele, polvere e mancanza delle procedure o di un programma aziendale per l'autocontrollo».

Da lì, quindi, si è passati a un accurato accertamento sulle produzioni già stoccate in deposito e pronte alla vendita all'esito del quale si è provveduto a bloccare un quantitativo di 300 chilogrammi di prodotti caseari consistenti in formaggi freschi, stagionati o già confezionati in sottovuoto. Gli stessi, a una prima analisi condotta sul posto dal personale del Nas, sono risultati privi delle indicazioni sulla tracciabilità per la sicurezza alimentare. Per le violazioni correlate alla mancata tracciabilità degli alimenti è stata elevata una sanzione amministrativa pari a 1500. In tutto, stando a informazioni trapelate da fonti investigative, il valore complessivo dei provvedimenti adottati è stato stimato per una cifra superiore ai 300mila euro. Attività di controllo che proseguiranno con forza anche nelle prossime settimane, con l'obiettivo non celato di continuare a prevenire e contrastare condotte scorrette nel settore alimentare. 

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