«Niente ricatto e foto hard a politico»,
il vigile si difende e chiede libertà

«Niente ricatto e foto hard a politico», il vigile si difende e chiede libertà
Martedì 19 Marzo 2019, 11:42
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«Non ho fatto nessuna estorsione, né sequestro di persona o picchiato qualcuno. Ho solo sorpreso mia moglie, da cui mi sono separato, con un altro». Così in sintesi, in meno di un'ora, Ferdinando Fantini, 59 anni, maresciallo dei vigili urbani di Piedimonte Matese ha negato i reati che gli vengono contestati e che venerdì lo hanno visto destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, in cui gli vengono attribuiti i reati di sequestro di persona, violenza privata, estorsione, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

L'interrogatorio si è svolto al Palazzo di Giustizia, davanti al Gip Gelsomina Palmieri, che aveva firmato l'ordinanza, dopo indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, retta da Aldo Policastro, e condotte dal sostituto procuratore Flavia Felaco e dal commissariato della polizia di Telese Terme.

Circa le immagini che secondo l'accusa riproducono l'uomo e la donna in pose «osé», l'indagato ha sostenuto che non sono state scattate da lui perché nel momento in cui li aveva sorpresi insieme in un casa di Castelvenere si era limitato solo a fare delle generiche foto con il telefonino, per avere delle prove.

Una vicenda, ha ribadito, che risale al 2015 e poi venuta di nuovo alla ribalta nel 2018. Infatti la vittima dell'estorsione, un esponente del mondo politico locale di Castelvenere, aveva visto diffuse in paese quelle foto hard, dopo aver già versato, sempre secondo l'accusa, la somma di 5mila euro all'attuale indagato.
Il politico, poi, si era recato presso il commissariato di Telese Terme sostenendo anche di aver ricevuto ulteriori richieste di denaro dando così il via alle indagini.

LE RICHIESTE
Al termine dell'interrogatorio il difensore dell'indagato, Ercole di Baia, ha chiesto un supplemento di indagini sull'intera vicenda e di poter visionare le foto hard che al momento non erano nella disponibilità del fascicolo al vaglio del Gip. In attesa, il legale ha anche richiesto l'attenuazione della misura degli arresti domiciliari e la trasformazione almeno in obbligo di dimora. Ora il Gip attende il parere della Procura per poi decidere.

e.m.
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