Ceppaloni, chili di hashish e cocaina
nei loculi del cimitero

Ceppaloni, chili di hashish e cocaina nei loculi del cimitero
Giovedì 4 Marzo 2021, 09:27 - Ultimo agg. 19:25
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Due assoluzioni e un rinvio a giudizio per una consistente detenzione di droga e una rapina. Episodi avvenuti a Ceppaloni e San Leucio del Sannio in epoche diverse, ma con indagati tutti e tre residenti a Ceppaloni. Sul caso della droga (oltre sette chilogrammi tra hashish e cocaina) ritrovata in alcuni loculi in costruzione del cimitero di Ceppaloni, ieri, il gup Loredana Camerlengo ha assolto dall'imputazione di detenzione di stupefacenti Veronica Parisio, 38 anni (che aveva optato per il rito abbreviato), mentre ha rinviato a giudizio il coimputato Domenico Ricci, 33 anni, che aveva scelto il rito ordinario. Il processo per l'uomo, assistito dai legali Gerardo Giorgione e Domenico Dello Iacono, è fissato per il 24 novembre. Assolto dal reato di rapina, invece, il 25enne Matteo Ventura.

Sia per Parisio che per Ventura il pubblico ministero, Francesco Sansobrino, aveva chiesto condanne a quattro anni.

I difensori Nazzareno Fiorenza e Marianna Febbraio, di contro, ne avevano chiesto l'assoluzione. Tesi, quest'ultima, accolta dal Gup.

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Parisio e Ricci erano accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: circa sette chili tra hashish e cocaina che i carabinieri avevano sequestrato il 9 gennaio 2017 dopo averli rinvenuti nei loculi in costruzione all'interno del cimitero di Ceppaloni. La droga era divisa tra un borsone, una busta di carta e un recipiente di vetro. In particolare, 6,8 chilogrammi di hashish erano divisi in panetti, ciascuno del peso di 100 grammi, in involucri di plastica termosaldati sottovuoto con marchio «Awa». Nove contenitori dello stesso tipo e sei buste contenevano, invece, la cocaina. Secondo i carabinieri della compagnia di Montesarchio che avevano svolto le indagini, Ricci e Parisio avrebbero nascosto la droga nei loculi, mentre un terzo uomo fungeva da palo.

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La storia per la quale è stato invece tirato in ballo Ventura risale, invece, al 23 febbraio del 2015. Si tratta di una rapina compiuta a San Leucio del Sannio, per la quale, a distanza di alcuni mesi, tre giovani di Benevento, arrestati all'epoca, sempre dai carabinieri di Montesarchio, avevano patteggiato le pene dinanzi al giudice Maria Di Carlo. L'accusa, riteneva che anche Ventura avesse preso parte al raid in cui che aveva preso di mira due dipendenti del locale «Good luck». Un'irruzione effettuata da quattro sconosciuti con il volto coperto da foulard e muniti di una pistola scacciacani e un coltello. I due addetti erano stati minacciati e uno dei malviventi, per farsi consegnare denaro e oggetti di valore, lo aveva colpito alla testa con il calcio dell'arma. Il colpo aveva fruttato 700 euro, tra sigarette e soldi prelevati anche da un apparecchio cambiamonete.
 

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