Cerreto Sannita, bufera sul manifesto del sindaco sui migranti

Cerreto Sannita, bufera sul manifesto del sindaco sui migranti
Sabato 20 Giugno 2015, 23:41 - Ultimo agg. 21 Giugno, 09:12
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Benevento. «Sia ben chiaro a tutti che fin quando sarò sindaco di questa comunità non consentirò a nessun clandestino di bivaccare in questo paese e porrò in essere tutti gli atti che mi sono consentiti dalla legge affinché Cerreto resti lontana e fuori da questo insensato baratro dove un governo di incapaci sta trascinando l’intera Italia»



È, questo, uno dei passaggi del manifesto a firma del sindaco Pasquale Santagata comparso sulle bacheche di Cerreto nella giornata di venerdì per poi ritrovarsi soprattutto ieri, mentre il mondo intero celebrava la «Giornata del rifugiato» sotto l’egida delle Nazioni Unite, al centro di una vera e propria bufera mediatica, anzi soprattutto «social».



Alcuni passaggi della comunicazione indirizzata ai cerretesi sono stati infatti aspramente criticati, per i toni considerati razzisti, dai frequentatori dei social network, ma a testimonianza di quanto il nodo-migranti sia davvero il tema caldo di questi mesi, va detto che c’è anche chi si dichiara, a proposito della necessità di scongiurare l’arrivo dei migranti in paese, sostanzialmente d’accordo con il primo cittadino.



Che nel manifesto premette: «Negli ultimi giorni sono stato avvicinato da numerosi concittadini i quali, con grande preoccupazione, mi hanno comunicato la loro decisa contrarierà ad accogliere nella nostra Cerreto i clandestini e migranti che da qualche anno sbarcano in Italia. Tale preoccupazione - sottolinea Santagata - nasce da voci infondate poste ad arte dai soliti ”noti” sulla presunta volontà del sottoscritto e degli amministratori ad accogliere a Cerreto questi disperati. Sento il dovere di rassicurare voi tutti che non vi è nessun atto da parte dell’amministrazione in tal senso, né vi è alcuna volontà da parte mia e degli amministratori a consentire, sulla pelle dei cerretesi, la presenza nella nostra città di queste persone, strumenti inconsapevoli di mercimonio e ruberie da parte di speculatori autorizzati da uno Stato assente e connivente».



«I soliti noti - ci spiega il sindaco, raggiunto telefonicamente - non coincidono necessariamente con l’opposizione consiliare ma con quella che io chiamo ”opposizione diffusa”; e comunque in relazione ha chi ha manifestato indignazione per il manifesto, che, sia chiaro, è stato condiviso da tutta la maggioranza, voglio precisare che non chiudiamo aprioristicamente la porta ai migranti ma diciamo no a quella accoglienza degradata, disorganizzata, incontrollata che il governo sta avallando rendendosi complice del malaffare che si è sviluppato intorno al settore. Sfido chiunque a trovare un sindaco, o una comunità, che sia felice di ritrovarsi strade e piazze come bivacchi, nelle condizioni che i media ci hanno mostrato nelle ultime settimane. E dico anche che l’accoglienza va praticata, non solo predicata: c’è un avviso sul sito ufficiale del Comune per invitare i cittadini con case sfitte a farsi avanti per metterle a disposizione dei migranti, ma finora non c’è stato nessun riscontro, neanche da parte di chi si è indignato per il manifesto».



Quanto al fatto che gli stranieri nel manifesto non vengano mai definiti «rifugiati» ma «migranti» e «clandestini», Santagata spiega: «Lasciamo da parte le ipocrisie: è noto che solo il 3% di coloro che arrivano in Italia chiedono asilo politico».

m.s.p.

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