Diocesi Sannio, Mazzafaro il vescovo
successore di monsignor Battaglia

Diocesi Sannio, Mazzafaro il vescovo successore di monsignor Battaglia
di Vincenzo De Rosa
Venerdì 7 Maggio 2021, 09:48 - Ultimo agg. 12:53
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Individuato il successore di monsignor Domenico Battaglia alla guida della diocesi di Cerreto SannitaTeleseSant'Agata de' Goti. La nomina, a quanto si apprende dagli ambienti di curia, potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. Sarebbe, infatti, stato convocato questa mattina il Collegio dei Consultori, l'organo consultivo diocesano composto da sei parroci al quale viene comunicato il nome del nuovo vescovo.
Il nome sarebbe quello di monsignor Giuseppe Mazzafaro, presbitero secolare della Curia di Napoli, direttore diocesano proprio presso la segreteria dell'arcivescovo Domenico Battaglia. Solo uno degli incarichi ricoperti da Mazzafaro, 66 anni, originario di Portici (Napoli), ordinato prete l'11 ottobre del 2000 dal cardinale Michele Giordano e fino a oggi amministratore parrocchiale presso la chiesa di San Gennaro all'Olmo, una delle parrocchie del centro storico di Napoli. Mazzafaro, che è referente a Napoli per la comunità di Sant'Egidio, è anche collaboratore presso la Caritas Diocesana, membro di nomina arcivescovile presso il Consiglio Presbiterale Diocesano dell'Arcidiocesi di Napoli ed esperto e consulente presso il Consiglio Episcopale dell'Arcidiocesi di Napoli. Tra gli incarichi ricoperti in passato da padre Giuseppe anche quello di segretario particolare del cardinale Crescenzio Sepe.

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La notizia della scelta della nuova guida e, in particolare, l'individuazione del nome di monsignor Mazzafaro, rimbalzata da Napoli, non ha trovato conferme ufficiali ieri tra gli ambienti della diocesi di Cerreto SannitaTeleseSant'Agata de' Goti anche se poi, in serata, con la notizia ancora ufficiosa della convocazione del Collegio dei Consultori si è diffusa tra il clero la consapevolezza dell'imminenza della nomina e con questa anche quella della sopravvivenza, quindi, della diocesi così come lasciata da Battaglia. Diffusi erano, infatti, i timori che la partenza del presule calabrese segnasse la fine dell'antica sede di Cerreto Sannita perché destinata all'accorpamento con una realtà più grande. La nomina di un nuovo vescovo, invece, segna in positivo il futuro di una diocesi che conta 27 comuni di due diverse province (oltre ai centri sanniti ne fanno parte anche due del Casertano, Gioia Sannitica e Valle di Maddaloni), 60 parrocchie divise in quattro foranie ed una popolazione di circa 90mila abitanti.
Una sede dalla storia antica, quella della cattedra di Telese risale al V secolo; quella di Sant'Agata de' Goti al X. E illustri i vescovi che l'hanno guidata: sedette sulla cattedra di Telese San Palerio e sedettero su quella di Sant'Agata de' Goti Sant'Alfonso Maria de' Liguori e monsignor Felice Peretti, poi Papa con il nome di Sisto V. Nel 1986 il decreto di unione che sancendo la perdita della cattedra da parte della città di Sant'Agata de' Goti diede vita alla diocesi nella sua conformazione attuale con la sede episcopale a Cerreto Sannita.
Quattro i vescovi che si sono succeduti da allora: Felice Leonardo, Mario Paciello, Michele De Rosa e Domenico Battaglia con il suo ingresso in diocesi il 2 ottobre del 2016, quando scelse l'istituto penitenziario minorile di Airola come prima tappa del suo ministero episcopale. Un legame fortissimo quello tra il vescovo calabrese e i fedeli, ma non solo, della Chiesa di Cerreto Sannita maturato nei quattro anni che lo hanno visto alla guida della diocesi fino poi alla nomina lo scorso 12 dicembre di don Mimmo come nuovo arcivescovo di Napoli. Battaglia che, ad oggi, è ancora amministratore apostolico per effetto del decreto della Congregazione per i Vescovi con il quale Papa Francesco, lo scorso 2 febbraio, ne aveva ufficializzato la nomina. Decreto che sancisce anche che monsignor Domenico Battaglia resterà amministratore apostolico di Cerreto «fino al giorno in cui il suo successore prenderà possesso canonico».
 

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