Cimitero, salgono a 52 i feretri recuperati ma è polemica politica

Si procede all'identificazione e al trasferimento nella Chiesa Madre dei resti di altre tombe vicine a quelle crollate

Il cimitero di Sant'Agata de' Goti
Il cimitero di Sant'Agata de' Goti
di Vincenzo De Rosa
Domenica 22 Gennaio 2023, 11:13
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La folla che nella giornata di venerdì aveva presidiato il cancello del cimitero di Sant'Agata de' Goti si è trasformata ieri in un via vai ordinato con i familiari chiamati al riconoscimento delle salme recuperate nel vallone Pozzilli, lì dove erano rovinate giovedì al momento del crollo dei loculi del Lotto Longo. Per tutta la giornata di ieri le operazioni di recupero delle bare sono andate avanti e verso le 12, al cancello del cimitero, sono stati affissi, per la prima volta, anche gli elenchi con i nomi dei defunti. Sia di quelli tumulati nel blocco Longo 1 lato destro, quello crollato. Sia quelli tumulati invece nel blocco Longo 1 lato sinistro, quello cioè rimasto in piedi ma a rischio cedimento. In molti hanno avuto così la possibilità di verificare la presenza dei propri cari negli elenchi. Sui fogli anche il numero ufficiale dei resti mortali coinvolti nel crollo: 22 bare e 105 cassettini per un totale di 127 defunti. Con riferimento invece al lato sinistro, sono 113 i resti mortali da mettere in sicurezza.

Al cimitero ieri mattina c'era anche il sindaco Salvatore Riccio accompagnato dal comandante della polizia municipale Pasquale Di Mezza, dal vicesindaco Giovannina Piccoli e dall'assessore Valerio Viscusi.

Ed è stato lo stesso primo cittadino a fare, al pomeriggio, il punto della situazione. «Sono stati recuperati e identificati 41 feretri ha spiegato Riccio - che sommati a quelli recuperati nella giornata di ieri porta a 52 il totale dei recuperi effettuati. Inoltre si sta procedendo, sotto stretta vigilanza dell'Asl e previa identificazione, al trasferimento nella Chiesa Madre e in altri loculi nella disponibilità di familiari, dei resti mortali tumulati nell'altra ala del blocco Longo 1. Ad oggi sono state effettuate 56 estumulazioni». «I lavori ha assicurato il sindaco - continueranno, senza interruzioni, anche nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr)».

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Intanto sulla vicenda del crollo dell'ala del cimitero di Sant'Agata è intervenuto ieri il gruppo consiliare Impegno comune per chiedere un momento di riflessione a tutta la classe politica locale oltre che un cambio di passo nella gestione delle emergenze dovute agli eventi atmosferici. «Il cedimento di un blocco del cimitero capoluogo e le conseguenze che ne sono derivate hanno detto i due consiglieri Alessandro Mauro e Nicola Izzo -, rappresentano una ferita profonda per la nostra comunità. Indubbiamente il più tragico degli avvenimenti di questi giorni, favorito dalle condizioni meteorologiche che hanno anche compromesso la viabilità, causato danni alle infrastrutture e disservizi per gli studenti che hanno avuto difficoltà nello svolgimento delle normali attività scolastiche». «Accadimenti sottolineano da Impegno comune - ai quali siamo stati trovati impreparati e questo ci impone una riflessione come classe politica e come amministrazione. Crediamo non sia più rinviabile un cambio di passo nella strategia amministrativa e nel modus operandi per rispondere alle esigenze della città». «Non è più tempo l'appello dei due consiglieri - di soprassedere o di giustificarsi guardando al passato. Non siamo stati eletti ieri. Non possiamo permetterci di arrivare tardi anche su altre questioni fondamentali. Abbiamo ruoli e strumenti per fare quanto dovuto. La possibilità di prevedere certi eventi, come quelli atmosferici, ad esempio, ci permette di attivare tutti gli strumenti necessari a gestirli e ridurne i danni. Uno di questi è sicuramente il Coc (Centro operativo comunale), la cui convocazione risulta utile per organizzare e svolgere le attività necessarie ad affrontare le criticità che si manifestano. Cominciamo a pensarci in vista delle gelate che colpiranno alcune zone del nostro territorio. Impegno comune è presente, disponibile a lavorare in maniera costruttiva in questo tempo che ci chiede di non arrivare mai più tardi».

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