«Ciro» in Giappone il viaggio inatteso del babydinosauro

Polemiche perché mancherà l'attrazione principale del complesso di San Felice

Il babydinosauro Ciro
Il babydinosauro Ciro
di Lucia Lamarque
Giovedì 16 Marzo 2023, 09:09 - Ultimo agg. 09:13
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Ciro, il cucciolo di dinosauro Scipionyx samniticus lascerà da oggi il centro operativo della Soprintendenza per l'archeologia, belle arti e paesaggio di Benevento per raggiungere Tokyo. Il piccolo dinosauro sarà tra i protagonisti, con altri fossili, della mostra «The dinosaur Expo 2023» allestita nelle sale del «National museum of nature and science» di Tokyo. Ciro lascerà Benevento questa mattina e sarà assente per tre mesi in quanto il ritorno tra le mura della Soprintendenza è previsto per la metà di giugno.

E mentre il babydinosauro viaggia, a Benevento cresce la polemica. Se indubbiamente riempie di orgoglio la presenza del piccolo dinosauro nell'expo mondiale della capitale giapponese, dall'altra parte priva Benevento di uno dei maggiori asset turistici. Inutile dire che la visita nell'antico complesso di San Felice è una tappa d'obbligo per il turismo culturale ed in particolar modo per quello studentesco.

Le gite provenienti da fuori provincia e regione, dopo aver ammirato il patrimonio storico-architettonico che Benevento vanta, fanno molto spesso tappa al viale degli Atlantici per dare ai visitatori la possibilità di vedere da vicino Ciro che, sia per le dimensioni sia per il perfetto stato di conservazione, è sicuramente un reperto dall'enorme appeal.

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Ciro, dunque, mancherà per tre mesi dall'agenda culturale cittadina. Di questo si rammarica il direttore dell'ufficio della Soprintendenza di Benevento, Gerardo Marucci, informato dagli organi superiori solo «all'ultimo momento», vale a dire solo tre giorni prima della trasferta giapponese. La presenza di Ciro, il piccolo dinosauro già conosciuto dagli esperti e studiosi di tutto il mondo fin dal suo ritrovamento, in un'esposizione di carattere internazionale di vasto respiro e di grande interesse per i cultori e per gli appassionati del settore, riempie di orgoglio la sede beneventana dell'Abap, ma è anche vero che nel periodo di esposizione in Giappone l'assenza del cucciolo di dinosauro diminuirà l'attrattiva culturale, «anche perché lamenta il direttore Marucci non è stato possibile rendere noto in anticipo la "trasferta" del fossile». Naturalmente il rammarico del responsabile del centro operativo è per quei gruppi che hanno già prenotato da tempo la visita nell'ex convento di San Felice. In ogni caso saranno a disposizione dei visitatori il filmato che racconta la storia di Ciro e del suo ritrovamento e la mostra paleontologica degli altri reperti fossili allestita nei locali seicenteschi che ospitano gli uffici della Soprintendenza.

Ciro venne ritrovato nel 1980 a Pietraroja e successivamente riconosciuto a livello internazionale come uno tra i fossili più importanti nella storia della paleontologia grazie al suo eccezionale stato di conservazione. Il cucciolo, primo dinosauro ritrovato in Italia, è lungo una cinquantina di centimetri ed è l'unico esemplare conosciuto tra gli Scipionyx samniticus. Tra le caratteristiche del fossile la possibilità di vedere ad occhio nudo i tessuti molli che si differenziano per il colore più chiaro rispetto alle ossa. Ciro ebbe vita brevissima. Nato da poco, non ebbe la possibilità di crescere al fianco dei genitori perché travolto da un evento improvviso, molto probabilmente un uragano pensano gli studiosi, che, se gli tolse la vita, consentì una perfetta fossilizzazione grazie alle condizioni fisico-chimiche che si determinarono sul fondo della laguna in cui precipitò il corpo di Ciro. La storia del piccolo dinosauro è ricca di fascino, anche per i visitatori più piccoli che ritrovano, su una piccola pietra di 38 per 26 cm, uno dei protagonisti dei loro giochi.
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