Clemente Mastella sindaco di Benevento:
«Così diventeremo modello per il Sud»

Clemente Mastella sindaco di Benevento: «Così diventeremo modello per il Sud»
di Andrea Ferraro
Martedì 4 Gennaio 2022, 12:30
6 Minuti di Lettura

Sindaco che anno sarà il 2022 per Benevento?
«Fatti salvi i problemi del Covid, che avrà un picco forte tra gennaio e inizio febbraio, sarà un anno eccellente e di ripresa generale, anche per gli investimenti. Abbiamo già avuto contezza di ciò con le prime tracce dei finanziamenti legati al Pnrr, di cui alcuni già utilizzati. Questo ci consentirà la ripresa».

Il suo secondo mandato è partito il 22 ottobre con l'insediamento. Quali obiettivi amministrativi intende centrare nei prossimi cinque anni e quale sarà il nuovo volto della città?
«La città, anche alla luce degli impegni di spesa già fatti e previsti, cambierà volto. Avrà una dimensione europea. Benevento non ha nulla da invidiare alle città medie del Nord, può tranquillamente giocarci alla pari. Di certo, può diventare un modello di riferimento per il Sud ma deve esserci sintonia tra cittadini e amministrazione».

L'emergenza Covid quanto può condizionare i vostri progetti di rilancio?
«Io mi sono trovato a dover fare i conti con il dissesto finanziario provocato negli anni precedenti il mio arrivo e il dramma della pandemia. Dover fronteggiare questi avvenimenti non è facile per il governo nazionale, figurarsi se lo è per una governance locale. Nel mio operato faccio prevalere sempre le mie responsabilità. Non lavoro per recuperare consensi ma per far sì che la mia gente possa vivere bene e meglio anche provando a eliminare le diseguaglianze sociali pur sapendo che ciò non dipende solo da me e da chi mi sostiene. Faccio un esempio».

Quale?
«Quello del lavoro. Io ho il dovere di creare le premesse per favorire l'occupazione, ma non sono il ministro del lavoro. Da quando sono sindaco nell'area industriale si sono insediate nuove aziende e a breve è previsto l'insediamento di altre venti imprese, anche del comparto farmaceutico. Come Comune cederemo la disponibilità dei nostri terreni al Consorzio Asi proprio per favorire lo sviluppo. Avremo due Zes. L'obiettivo è favorire le condizioni per migliorare la qualità della vita e spingere soprattutto i giovani a restare nella loro terra. Ho provato amarezza nell'apprendere che ingegneri informatici di una nota società che opera nell'area industriale di Benevento hanno chiesto di poter operare in altre sedi».

Tra un po' dovrà tracciare il bilancio dei primi cento giorni del mandato bis. Quali risultati ha già centrato?
«Sono soddisfatto per i risultati che stiamo ottenendo. Voglio aiutare Benevento a risolvere le criticità della mobilità. Dopo l'arrivo di Italo e i lavori sulla tratta Eav c'è un'altra notizia positiva che riguarda i trasporti».

Può anticiparla?
«Itabus per marzo ha previsto la partenza della linea Benevento-Napoli con viaggi in autostrada. Questo consentirà anche alla città di essere più accessibile. Benevento è splendida ma spesso è poco conosciuta per le sue bellezze artistiche e monumentali. Chi le conosce e ammira poi resta catturato dal loro splendore. Bisognerebbe creare una piccola area metropolitana con i centri vicini per mettere in rete i servizi e anche per risolvere i problemi, come lo smog per fare un esempio, adottando le stesse misure».

Tutti si attendono molto dal Pnrr e dalla sua amministrazione che dovrà attuarlo. Non teme il peso delle aspettative? Non teme che eventuali ritardi o disfunzioni possano inficiare l'efficacia del Piano?
«Guardi, finora sono già stati convertiti a Pnrr i 25 milioni destinati alla riqualificazione della stazione ferroviaria, 15 milioni sono stati destinati al restyling del Malies e dell'ex complesso delle Orsoline.

Altri nove sono stati appena annunciati. E poi non dimentichiamoci del mega investimento per la Diga di Campolattaro, che toccherà pure Benevento. Ci sarò anche io nella cabina di regia per la gestione. A me tocca fare tutto il possibile, ho già siglato l'intesa con le due Università cittadine, una buona pratica presa come modello da imitare anche da altre città. Ma non si possono affidare tutte le aspettative al Pnrr. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non è il Piano Marshall. Le condizioni e situazioni sono differenti, adesso il Sud deve alzare l'asticella per migliorare il suo livello».

Quando partirà l'iter del nuovo Puc?
«Abbiamo dovuto bloccare il nuovo Piano urbanistico perché quando è stato rivisitato quello precedente ancora non c'era il Pnrr. Oggi dobbiamo avere una riqualificazione diversa, insomma serve un vestito completamente nuovo e non un vestito con rattoppi».

A gennaio 2017 la sua amministrazione ha dichiarato il dissesto. I creditori attendono i pagamenti. Ha notizie del nuovo componente dell'Osl dopo la sostituzione del presidente?
«Non ancora, ma non mi interessa chi sia. I liquidatori arrivano per fare una ricognizione e risolvere i problemi. Non restano all'infinito. Quando mi sono insediato la prima volta ho trovato un problema finanziario. Il Viminale e il presidente regionale della Corte dei Conti mi dissero che c'era una situazione tale da poter chiedere il dissesto, che di certo non è stata una scelta fatta per sfizio».

Adesso cambierà anche la segretaria comunale dopo le recenti tensioni. Quando si saprà il suo nome?
«Quando un rapporto di fiducia è messo in crisi è naturale che si cambi. Prima di scegliere esaminerò i nomi inseriti nell'elenco delle disponibilità».

Rispetto al precedente mandato, la sua opposizione appare più agguerrita. Qual è il messaggio che manda ai consiglieri di minoranza?
«Se vogliono collaborare bene, altrimenti vado avanti. Non sono un sindacuccio di periferia, non temo agguati. Penso alla mia città, l'opposizione è un consorzio del sale della democrazia. Serve confronto costruttivo, ma qui non c'è un atto, anche il più rituale, che non venga messo in discussione. Votano contro ogni documento. È una opposizione originale in cui sono assortiti l'estrema destra e l'estrema sinistra. Io ho dato sostegno al Pd in Campania, ma a Benevento mi sono contro. Ho sempre dialogato con tutti ma qui diventa difficile».

Nella scorsa consiliatura ebbe problemi con alcuni componenti della sua maggioranza e diede anche le dimissioni, poi ritirate. La squadra che la sostiene nel mandato bis dà garanzie di tenuta?
«La qualità della mia maggioranza è diversa da quella precedente. Non ho timori di tenuta. Certo, come a livello nazionale, tutto può accadere ma sono tranquillo».

Covid, l'escalation dei contagi la preoccupa? Chiuderà le scuole alla ripresa come ha fatto prima di Natale?
«Proprio questa mattina (ieri, ndr) ho incontrato il presidente regionale dell'Anci, l'ho invitato a proporre un'azione comune di tutti i sindaci. La situazione è difficile. Il picco è previsto tra i prossimi giorni e inizio febbraio. Io chiuderei le scuole tutto il mese di gennaio e farei recuperare a giugno. Comprendo i dirigenti e gli insegnanti propensi a fare le lezioni in presenza ma anche i virologi indicano la strada della Dad».

Provincia, sindaco potrebbe essere Lei, come si vocifera, il presidente?
«Non ci penso proprio. La mia attività primaria è quella di sindaco, poi ho fatto l'esperimento collaterale con Noi di Centro che mi assorbe tempo». 

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