Covid a Benevento, il giallo dell'anziana:
doppio tampone positivo, poi il test e la morte

Covid a Benevento, il giallo dell'anziana: doppio tampone positivo, poi il test e la morte
di Luella De Ciampis
Giovedì 28 Maggio 2020, 09:17 - Ultimo agg. 16:34
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Ha avuto l'epilogo peggiore la vicenda della 76enne di Pago Veiano ricoverata al «Rummo» da venerdì scorso perché tornata positiva al Coronavirus. Appena martedì, dopo aver ripetuto i test del caso, il sospetto che la malattia si fosse ripresentata era diventato certezza; ieri, in tarda serata, la situazione è precipitata e la donna si è spenta. Sale così a 12 il numero dei decessi legati alla casa di cura «Villa Margherita», dove la donna era stata ricoverata per un periodo di riabilitazione. Lì aveva contratto il Covid-19 nel periodo in cui la struttura di piano Cappelle era diventato un focolaio di contagio, e le sue condizioni avevano reso necessario il trasferimento al «Rummo» perché potesse ricevere le cure del caso. Dopo alcune settimane di degenza, in effetti, la donna si era negativizzata ed era stata dimessa. Ma durante la convalescenza a Benevento, a casa di una figlia, aveva presentato nuovamente sintomi sospetti, e su consiglio del medico di base, ha spiegato in proposito il sindaco di Pago Veiano Mauro De Ieso, era stata condotta nuovamente al «Rummo» e sottoposta a un primo tampone, poi a un secondo. Il responso, inatteso perché ancora inedito nel Sannio, ha decretato il contagio-bis. Tra le possibili spiegazioni avanzate, quella secondo cui, al momento dei tamponi di controllo, la carica virale fosse così bassa da non essere «intercettata». E il sindaco De Ieso, che nel momento del nuovo ricovero della donna al «Rummo» non aveva nascosto la sua amarezza per l'accaduto, ieri è intervenuto nuovamente per esprimere anche a nome dell'intera amministrazione Mauro «il cordoglio ai familiari per una notizia che ci lascia sgomenti». Al «Rummo» restano dunque ricoverate due persone, nel reparto di Pneumologia. Dei 120 tamponi analizzati ieri nessuno ha dato esito positivo. Il numero della vittime in provincia sale a 24, di cui 17 erano residenti nel Sannio.

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Intanto, ha avuto inizio ieri in piazza Risorgimento e si concluderà oggi l'indagine sierologica in città, organizzata da Istat, ministero della Salute e Regione e messa in atto dai volontari della Croce Rossa che, nei prossimi giorni, interesserà altri 7 centri del Sannio. Stamattina i volontari saranno ancora a Benevento e ad Airola per effettuare 73 test. Si tratta di un'analisi che sarà eseguita su 150mila persone selezionate telefonicamente in duemila Comuni italiani, in base a sei diverse fasce d'età, al sesso e alle attività svolte. «È uno screening di sieroprevalenza - dice Giovanni De Michele, presidente provinciale della Croce Rossa mirato a svolgere attività di prevenzione, attraverso l'individuazione delle fasce di popolazione più colpite dal Coronavirus. Le 125 persone di Benevento che hanno aderito al progetto sono state suddivise in due giorni, poi il camper si sposterà negli altri centri del territorio. I test saranno analizzati all'ospedale Moscati di Avellino e il risultato sarà comunicato ai diretti interessati che, in caso di positività, saranno messi in quarantena domiciliare». I risultati dell'indagine saranno poi inseriti in un database dell'Istat per entrare nell'ambito di uno studio statistico. L'adesione nel Sannio, ottenuta attraverso una richiesta telefonica, effettuata direttamente dal gruppo organizzativo nazionale, è stata solo del 25%, in linea con gli altri centri italiani contattati, mentre ben diversa si è dimostrata la partecipazione direttamente sul campo. Molti cittadini, infatti, si sono avvicinati al camper per essere sottoposti al test, senza poterlo fare perché l'operazione di screening è destinata solo alle persone che sono state preventivamente prenotate e inserite nel progetto. In realtà, sono molti i residenti dell'intera provincia che vorrebbero essere testati per sapere se hanno contratto il virus e se hanno acquisito l'immunità al Covid ma, allo stato attuale, le attività di screening a titolo gratuito sono riservate esclusivamente alle fasce più a rischio di contagio.
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