Coronavirus a Benevento,
53 contagiati nella clinica «focolaio»

Coronavirus a Benevento, 53 contagiati nella clinica «focolaio»
di Luella De Ciampis
Lunedì 30 Marzo 2020, 08:36 - Ultimo agg. 09:14
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Ripristinato l'ordine a Villa Margherita, nonostante nella giornata di ieri il numero dei positivi al Covid-19 sia aumentato in maniera esponenziale. Sono 53 i tamponi positivi sugli 81 esaminati. A comunicarlo, attraverso un bollettino ufficiale, l'Unità di crisi della Regione che delinea un quadro completo della situazione. Dunque, degli 81 tamponi eseguiti sul personale e sugli ospiti della struttura, 53 sono positivi e 28 negativi. Dei positivi, 28 risiedono fuori provincia e 25 risiedono nei comuni di Benevento, Apice, Apollosa, calvi, Circello, Montesarchio, Pago Veiano, Paolisi, Pontelandolfo, San Giorgio del Sannio e Torrecuso. «La casa di cura è sotto controllo è scritto nella nota dell'Unità di crisi l'Asl è intervenuta per effettuare le necessarie verifiche e la sanificazione dei locali. Intanto, il personale per l'assistenza sanitaria è stato potenziato con il reclutamento degli infermieri, attraverso una società interinale, a cui si aggiungono tre medici oltre il direttore sanitario. Tre pazienti, che avevano bisogno di cure mediche ospedaliere, sono stati trasferiti al «Rummo», mentre per altri due è in corso una valutazione clinica. Altri pazienti positivi asintomatici e con sintomi lievi, che non necessitano di ospedalizzazione, rimangono in clinica, mentre sono state avviate le procedure di dimissione per sei pazienti negativi. Al vaglio dei medici, il collocamento in isolamento domiciliare di altri degenti asintomatici».

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Definitivamente scongiurato il rischio di chiusura di Villa Margherita, per cui si fa strada l'eventualità già avanzata sabato di trasformare la struttura in un «Covid hospital», al servizio di pazienti infetti. Tuttavia, in questo caso dovranno essere definiti i dettagli e dovrà essere stabilito un percorso sanitario-organizzativo ben preciso per il trattamento dei pazienti con Covid. La struttura, che ha a disposizione ampi spazi, ha già avuto un'idea precisa dei disagi da affrontare a causa del contagio e dispone di personale già contagiato, guarito e in fase di guarigione, e quindi più idoneo a fronteggiare l'emergenza senza paura. Nel pomeriggio di ieri si era diffusa la notizia dello spostamento dei pazienti di Villa Margherita positivi al Covid nella clinica privata Gepos di Telese Terme. A tal proposito, il management della struttura precisa che «è in discussione la difesa di un principio, quello della solidarietà. Ognuno è chiamato a compiere il proprio dovere. In merito alle ultime, fuorvianti e gravi comunicazioni apprese la casa di cura Gepos è chiamata a puntualizzare che non lucra sugli accadimenti di Villa Margherita. Le disposizioni sono regionali, e quindi è facoltà della clinica decidere in merito alle cure da prestare e non in merito ai pazienti da assistere. L'emergenza richiede solidarietà, impegno, non blocchi. Inoltre, per quanto riguarda la sicurezza, va chiarito che è garantita dalle misure di prevenzione obbligatorie. È in discussione la difesa di un principio: quello della solidarietà che la Gepos sta difendendo, con fatica e rischio dei dipendenti e dei proprietari. Basti pensare alla direttrice, anestesista-rianimatore, Marcella De Vizia, che sarà impegnata in prima linea da qui alla fine dell'emergenza. Restiamo umani e uniti, perché ognuno di noi potrebbe avere bisogno delle cure dell'altro». Alla nota della Gepos, si aggiunge quella del sindaco di Telese Pasquale Carofano. «Mi è stato comunicato scrive - dal management del gruppo De Vizia che i pazienti risultati positivi resteranno in cura a Villa Margherita. Questa decisione dell'Asl ci sembra la più idonea per l'assistenza dei pazienti. La posizione assunta sabato dal Comune di Telese non era discriminatoria, ma dettata esclusivamente dalla necessità di avere una puntuale conoscenza delle motivazioni che avevano portato alla scelta di trasferire i pazienti alla Gepos e non al Rummo, e al fatto che nessuna comunicazione, informazione fosse pervenuta dall'Asl».
IL BILANCIO
La ricaduta del focolaio di Villa Margherita sui comuni del Sannio sta avendo un'eco abbastanza allargata, se si pensa che, fino a qualche giorno fa, la maggior parte dei centri sanniti era indenne dal contagio. Tra i nuovi casi registrati, c'è quello di Cusano Mutri, dove i positivi salgono a quattro, i tre casi di Paolisi, uno a San Lorenzo Maggiore, uno a Frasso Telesino, uno a Montesarchio e uno a San Marco dei Cavoti. Intanto, da sabato l'ospedale Rummo ha cominciato a eseguire i tamponi autonomamente, effettuandone subito 25. Di questi, dieci sono risultati positivi; otto sono riferiti a pazienti della provincia di Benevento e due a degenti provenienti da altre province. Il report riassuntivo quotidiano aziendale, aggiornato alle 18 di ieri, registra 26 pazienti in regime di ricovero, di cui 21 sanniti. Di questi, cinque sono in Terapia intensiva, otto in Pneumologia sub intensiva, nove in Malattie infettive, due in Medicina interna e due nell'area di isolamento Covid del pronto soccorso.
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