Coronavirus a Benevento: sette contagiati,
c'è anche un medico del Rummo

Coronavirus a Benevento: sette contagiati, c'è anche un medico del Rummo
di Luella De Ciampis
Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:57 - Ultimo agg. 20 Marzo, 14:11
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Salgono a sette i casi di sanniti contagiati dal Covid-19: al militare 22enne in quarantena nella sua casa di Guardia Sanframondi, alla 26enne di San Salvatore Telesino in fase di dimissione dall'ospedale, al medico 38enne di Sant'Agata de' Goti, le cui condizioni sono in fase di miglioramento, e all'infermiere di Solopaca in terapia intensiva al Rummo ieri sera si sono aggiunti la dottoressa di 38 anni, origini telesine ma residenza in città, in servizio al Pronto soccorso, il pensionato di 74 anni di Sassinoro e un uomo di Foglianise. Tutti da giorni ricoverati con polmonite, cosa che aveva già fatto sospettare il contagio, ipotesi confermata nella tardissima serata dai risultati ufficializzati dall'Unità di crisi. Ai casi dei residenti nel Sannio contagiati, nella giornata di lunedì, va aggiunto quello del medico 39enne di Mirabella Eclano, che presta servizio al «Rummo» e che attualmente è in quarantena nella sua dimora del centro irpino. Sono quatro i ricoverati in diversi reparti dell'azienda ospedaliera: l'uomo di Ariano Irpino e la veterinaria di Savignano Irpino, in degenza in Pneumologia, la ragazza di San Salvatore e un uomo di Torre del Greco, ricoverati in Malattie infettive, e l'infermiere di Solopaca in Terapia intensiva. Una situazione in continua evoluzione, che tuttavia non è indicativa per quanto riguarda l'aumento dei contagi, perché in alcuni casi le polmoniti sono solo complicanze della sindrome influenzale, evolvono in modo molto meno traumatico e si risolvono in tempi più brevi. È già accaduto in pochi giorni per il 27enne di Morcone e il 59enne di Sant'Agata de' Goti, ricoverati con polmonite da sospetto Covid-19, poi risultati negativi al test.

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Ieri al Rummo è stato disposto l'acquisto di 4 ventilatori polmonari pressometrici da destinare all'unità complessa di Pneumologia, per un costo totale di 38mila euro, l'acquisto di 10 termometri a distanza, destinati all'emergenza sanitaria da coronavirus e di 1.000 contenitori per il trasporto dei tamponi, visto che il «Rummo» non ha a disposizione l'analizzatore che consente di esaminare i tamponi direttamente in azienda. Nei giorni scorsi, ne erano stati consegnati 10 dall'unità di crisi della Regione Campania, ma per sopperire alle necessità dei 16 posti letto di rianimazione e per attrezzare un'eventuale postazione di sub intensiva in altri locali dell'ospedale, è necessario un numero superiore di ventilatori di supporto.

Intanto, l'Ance di Benevento ieri ha sottoscritto un provvedimento per devolvere 20mila euro all'ospedale Rummo, da destinare all'acquisto di un ventilatore polmonare o di altri dispositivi medici per poter far fronte all'emergenza. La notizia è stata comunicata con una nota al direttore Mario Ferrante, che ha risposto con entusiasmo alla proposta avanzata dal direttivo del sistema imprenditoriale. «Siamo fermamente convinti dice Mario Ferraro, presidente Ance - che è nostro dovere primario essere solidali nei confronti della comunità, nonostante le difficoltà oggettive che stanno investendo l'intero settore economico e il comparto edile innanzitutto. Questa è una fase delicata in cui stiamo cercando di portare a termine gli impegni assunti nel rispetto delle norme di sicurezza previste dagli ultimi protocolli siglati. L'acquisto del ventilatore polmonare o di dispositivi sanitari necessari, è un gesto di solidarietà che può aiutare a superare questo momento particolare».

Intanto, l'Asl ha inviato un documento ai direttori dei 5 distretti è stato trasmesso il provvedimento per regolamentare l'accesso alle strutture sanitarie territoriali per evitare qualsiasi rischio di infezione sia per gli utenti, che al personale, disciplinandolo con regole stringenti, al fine di tutelare la salute pubblica. Quindi pur continuando a erogare i servizi essenziali, si è proceduto a una razionalizzazione delle prestazioni, nell'ottica di evitare assembramenti nelle sale d'attesa. I tecnici della prevenzione, in numero di 17, rimangono in servizio uno alla volta, mentre sono sospese le ispezioni giornaliere da loro condotte. Ispezioni che riguardano il controllo degli alimenti, del suolo, degli ambienti di vita e di lavoro. 
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