Coronavirus a Benevento, all'ospedale
Rummo un reparto antivirus

Coronavirus a Benevento, all'ospedale Rummo un reparto antivirus
di Luella De Ciampis
Lunedì 9 Marzo 2020, 08:40
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C'è attesa per il giovane di Morcone in terapia intensiva al Rummo per polmonite, con sospetto coronavirus, mentre restano due, al momento, i casi confermati nel Sannio: quello del militare 22enne di Guardia Sanframondi in autoisolamento nella propria casa, ormai in via di guarigione, e quello della 26enne di San Salvatore Telesino, ricoverata all'ospedale Rummo. Proprio nel nosocomio cittadino, da ieri, sono in degenza due pazienti irpini, entrambi risultati positivi al tampone. Mentre è risultato negativo anche il secondo test per la 38enne di Sant'Agata de' Goti.

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Per quanto riguarda il ragazzo morconese, che nella notte tra sabato e domenica è stato trasportato dall'ambulanza del 118 del Saut locale presso l'azienda ospedaliera, ha una polmonite in atto. Si tratta di un esercente di 27 anni, residente in una contrada del borgo che, nella giornata di ieri, ha chiuso i battenti dell'attività che gestisce insieme al fratello, fino a data da destinarsi. Il giovane sta seguendo l'iter previsto dal protocollo ministeriale, in attesa della risposta del tampone faringeo.
IL PUNTO
«Sono tre in tutto i pazienti ricoverati all'ospedale Rummo per coronavirus: due irpini e una sannita. Uno in Rianimazione, uno in Pneumologia e l'altro nel reparto di Pneumologia». A confermarlo, il direttore generale Mario Ferrante, che spiega: «Attualmente, come casi confermati dai tamponi, abbiamo in degenza la ragazza di San Salvatore Telesino 26enne, un uomo di Ariano Irpino del 63 e una donna di Savignano Irpino del 76, per cui si attende la conferma dello Spallanzani, mentre altri 5 tamponi sono risultati negativi. Intanto, l'azienda si sta attrezzando per affrontare il peggio, in quanto ci aspettiamo un afflusso di persone provenienti dal nord Italia. Ieri mattina ho incontrato tutti i primari per fare il punto della situazione e per concordare le misure da adottare, subito dopo ho incontrato il sindaco Mastella. C'è un percorso alternativo per la gestione del Covid-19 conclude - che parte dalla tensostruttura, in cui è operativo il personale equipaggiato per i casi dubbi, e in cui sono stati trasferiti Tac, elettrocardiografo ed ecografo, per consentire di effettuare le indagini necessarie, facendo in modo che i casi sospetti non abbiano contatto con il resto dei pazienti».
L'INIZIATIVA
Contestualmente, in ospedale «abbiamo destinato - sottolinea il manager - l'intero secondo piano del padiglione Santa Teresa della Croce ai casi di coronavirus, con cinque posti nella contigua unità complessa di Neurorianimazione. Nonostante, avessimo già acquistato 3500 mascherine e altri presidi per il personale, purtroppo già cominciano a mancare e quindi abbiamo richiesto nuovi approvvigionamenti. Mi appello al buon senso degli utenti, che invito a venire in ospedale solo in caso di effettiva necessità, perché in questo periodo è meglio rimanere a casa per non affollare inutilmente le strutture ospedaliere e per non correre inutili rischi. Solo così riusciremo a gestire l'emergenza».
In seguito all'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, che impone la quarantena obbligatoria per chi torna nel Sannio dal nord, i sindaci dei comuni alzano il livello di guardia. Il presidente dell'Omceo Giovanni Ianniello invita tutte le persone provenienti dalle zone rosse a comunicare telefonicamente tale circostanza alle istituzioni sanitarie. Posizione condivisa dall'assessore alle Politiche sociali del Comune di Morcone, Alessandro Delli Veneri, che invita i cittadini informati dell'arrivo di persone provenienti dal nord Italia a segnalarlo in anonimato, per poter predisporre una banca dati, mentre il vicesindaco di San Lorenzello Antimo Lavorgna chiede la «riapertura dell'ospedale di Cerreto Sannita ed è disposto a coinvolgere i sindaci della zona, affinché la struttura si trasformi in una Covid -house».
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