«Coronavirus, la città di Benevento
è a rischio nube tossica»

«Coronavirus, la città di Benevento è a rischio nube tossica»
di Luella De Ciampis
Martedì 4 Agosto 2020, 11:13 - Ultimo agg. 13:58
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«Nel Sannio l'immunità di gregge non c'è e il virus è ancora in agguato. Infatti, solo il 3% della popolazione è risultata positiva al test sierologico». Così il sindaco Clemente Mastella nel corso dell'incontro a palazzo Mosti, mirato alla divulgazione dei dati relativi all'indagine epidemiologica eseguita al Palatedeschi nei giorni di giovedì e venerdì della settimana scorsa. «Il Comune dice - insieme all'Università del Sannio, all'ordine dei medici, degli infermieri, dei farmacisti, all'Asl, agli ospedali del territorio, alla Croce Rossa, alla Misericordia e alla protezione civile, si è impegnato per determinare lo stato di immunità di una fetta di popolazione più esposta. Il Covid continua a circolare, soprattutto in contesti legati a contatti con l'esterno, con i paesi dell'Est dai quali arriva la maggior parte delle badanti, dalla vicina Spagna, meta di vacanze di molti sanniti e luogo di residenza di studenti del nostro territorio. L'Italia è il paese che è uscito meglio dall'emergenza Covid ma non dobbiamo abbassare la guardia perché basta poco perché si scateni una nube tossica. Tra ottobre e novembre dovremo cominciare a fare i conti con la sindrome influenzale e con i suoi sintomi sovrapponibili a quelli del coronavirus».

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LA PREVENZIONE
Per questo, «oltre a chiamare a raccolta i giovani - continua Mastella-, nel mese di settembre predisporremo test sierologici per gli over 70 allo scopo di dare serenità a tutti. Proprio ieri il governo ha ufficializzato un provvedimento che io ho adottato 20 giorni fa, relativo all'uso delle mascherine in caso di assembramenti e nei luoghi chiusi». Una posizione, quella del sindaco, pienamente condivisa da Gerardo Canfora, rettore dell'Unisannio. «Siamo orgogliosi dice dei risultati ottenuti attraverso in test made in Sannio in quanto prodotti da uno spin off della nostra università e della collaborazione istituzionale tra più enti che ha consentito di realizzare il progetto. Come ha anticipato il sindaco, il numero dei positivi sul campione di popolazione screenato è tra il 3 e il 4% e, quindi, la città è indenne dal contagio. Un elemento dalla doppia valenza che dimostra la validità delle strategie messe in atto per contrastare la pandemia ma che conferma che l'immunità di gregge non si è sviluppata e quindi è necessario continuare a proteggere la città». Gli elementi raccolti parlano chiaro e, benché siano riferiti alla città di Benevento, rispecchiano il trend dell'intero territorio provinciale.

I DATI
«Da una prima analisi -spiega Pasquale Vito docente di biologia dell'Unisannio - è emerso che il 10% delle persone screenate fosse entrata in contatto con il coronavirus ma, in seguito a indagini più approfondite, è stato evidenziato che solo per il 3% delle persone testate si trattava del virus Sars Cov2 mentre, per gli altri si era di fronte ad altri tipi di coronavirus. Il totale è di 35 risultati positivi in tutto più altri 15 vicini alla positività, in base alla presenza di anticorpi sviluppati nelle due settimane successive al momento in cui i soggetti sono entrati in contatto con il virus. Tra i positivi ci sono anche persone che ci hanno riferito di essere risultate positive ai tamponi fatti in precedenza ed è ormai acclarato che l'immunità di gregge non c'è e, in autunno, si dovrà continuare sulla linea delle misure comportamentali già in atto. È stato un lavoro interessante e costruttivo effettuato in piena sinergia tra tutti gli attori, esempio eclatante di riscatto del meridione che non è sciatto e disorganizzato come spesso viene etichettato».
La fase conclusiva dell'indagine epidemiologica ha fornito elementi ancora meno confortanti, per quanto riguarda l'immunità di gregge, rispetto ai dati parziali emersi nei primi giorni che riferivano di una percentuale del 6/8% di positività, comprensive anche di quelle riconducibili ad altri tipi di coronavirus, come il raffreddore, tanto per fare un esempio chiaro e accessibile a tutti. Intanto ieri al Rummo sono stati processati 57 tamponi, tutti risultati negativi.
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