Coronavirus, altri tre morti nel Sannio
e un boom di casi positivi

Coronavirus, altri tre morti nel Sannio e un boom di casi positivi
di Luella De Ciampis
Sabato 28 Marzo 2020, 09:08 - Ultimo agg. 09:15
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Sale a tre il numero dei decessi per sospetto Covid-19 all'ospedale Rummo in un solo giorno. Cui si aggiungono 39 contagiati, facendo la somma dei 14 già conosciuti, conteggiati nel report dell'Asl, più i 25 di Villa Margherita, riportate in un secondo documento ufficiale dell'azienda sanitaria. A questi, si aggiunge il caso di un dipendente dell'azienda sanitaria.

 

Intanto, il centro riabilitativo è ormai considerato il primo focolaio nel Sannio. Il riassunto in merito è stato è stato fornito anche dal sindaco Clemente Mastella su fb: «Su 40 tamponi esaminati - scrive - 4 appartengono alla città di Benevento, 14 alla provincia e 9 alle altre province campane». Ma i conti non tornano, perché le stime effettuate dall'Asl non coincidono con quelle riferite dal sindaco, in quanto nel report dell'azienda sanitaria mancano all'appello due casi positivi che invece sono presenti nelle stime del sindaco che peraltro avvisa i cittadini: «I residenti o domiciliati sul territorio cittadino che, per lavoro, visite mediche, visite agli ammalati o per altri motivi, si sono recati presso la struttura di Villa Margherita negli ultimi 20 giorni, sono tenuti a comunicarlo immediatamente al proprio medico di base e al Comune di Benevento».

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Provvedimento che è stato adottato anche dal sindaco di Ceppaloni Ettore De Blasio. Ritornando alle morti al Rummo, nella nottata tra giovedì e venerdì sono morti un 81enne di Benevento e un 90enne di Apice, mentre, venerdì mattina è morta una 79enne, nata a Nola e residente a Cicciano, ricoverata nel reparto di Cardiologia della clinica Maugeri di Telese Terme. La donna era stata trasportata all'ospedale Rummo nella mattinata di venerdì dai sanitari del 118 di San Salvatore Telesino, ed era stata ricoverata nella tensostruttura dedicata al trattamento dei pazienti con sospetto Covid-19. All'arrivo in pronto soccorso, le condizioni erano già compromesse, la situazione è precipitata e la paziente è morta. Per tutti e tre i pazienti è stata prevista l'esecuzione del tampone. Tenere un conto esatto dei pazienti positivi, non è compito facile, se si pensa che, Michele Napoletano sindaco di Airola, nella tarda serata di ieri, ha denunciato la presenza di un cittadino positivo al virus, e la prescrizione di quarantena per l'intera famiglia. La lista si è allungata col trascorrere delle ore, con il caso della donna di San Marco dei Cavoti, annunciato dal sindaco Roberto Cocca, e risultato sospetto alla tac, che ha evidenziato una polmonite bilaterale, oltre a tutti gli atri casi denunciati dai sindaci dei vari comuni e riconducibili per qualche verso al focolaio di Villa Margherita.

Sempre in tarda serata la protezione civile ha comunicato ufficialmente al sindaco di Morcone Luigino Ciarlo la positività di un residente, già ricoverato al Rummo. I familiari sono già stati sottoposti a quarantena. Il sindaco di Montesarchio Francesco Damiano, ha comunicato la presenza a Villa Margherita di due operatori residenti nel comune caudino. C'è il terzo caso a Cusano Mutri, relativo a un 66enne non riconducibile alla vicenda di Villa Margherita.
 


Il Comune di Benevento ha fornito alle farmacie della città uno stock di mascherine reperite attraverso i circuiti istituzionali e destinate alla protezione degli operatori sanitari impegnati a garantire i servizi di assistenza sul territorio. Analogamente l'Asl Bn1 ha provveduto ad assicurare alle farmacie della provincia una dotazione di dispositivi di protezione il cui deficit metteva in difficoltà l'attività dei presidi farmaceutici. «Come è noto tali dice Maurizio Manna, presidente dell'Ordine i dispositivi risultano introvabili nel normale circuito commerciale e sono indispensabili per garantire idonei standard di sicurezza ai farmacisti impegnati nel servizio in favore dei cittadini. Siamo particolarmente grati al sindaco Mastella e al digì dell'Asl».

Intanto, sono stati donati due ventilatori polmonari all'azienda San Pio dalla Mangimi Liverini. «Personalmente, ma siamo certi di parlare anche a nome di tutti i nostri dipendenti e collaboratori - scrivono in una nota Michele e Filippo Liverini - la donazione fatta all'Azienda Ospedaliera San Pio, non è solo un gesto di solidarietà, al contrario, è prima di tutto un piccolo ma doveroso ringraziamento ai tanti medici e al personale sanitario sannita e d'Italia per i sacrifici di queste settimane». 

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