Coronavirus, la canzone
della speranza da una voce sannita

Coronavirus, la canzone della speranza da una voce sannita
di Luigi Patierno
Lunedì 23 Marzo 2020, 09:45
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Tra le persone bloccate in Italia a causa del Covid-19 c'è anche l'artista padulese Gioconda Vessichelli. La cantante, ideatrice del genere musicale BollywoodOpera e autrice nel 2019 del pezzo raggaetton «Contigo Bom Bom», si trova a Roma dopo un tour in Germania. Non è potuta tornare in India, terra nella quale non solo risiede ma è divenuta una icona e una star grazie alle sue doti canore, ai suoi testi ricchi di contaminazioni di generi musicali e di culture diverse, in questi giorni ha dovuto rinunciare a una conferenza internazionale «Stella women around the world» a cui avrebbe dovuto partecipare insieme ad altre personalità di spicco del mondo femminile, esponenti della Nasa, scienziate, medici, designers, pittrici e anche principesse degli Emirati Arabi, in quanto più volte insignita in terra indiana col premio «Indian Women Award». In questi giorni di isolamento non ha perso il suo smalto creativo e ha pubblicato sulle sue pagine social una nuova canzone per esorcizzare questo brutto periodo, il brano è stato eseguito grazie alla collaborazione a distanza di un noto chitarrista indiano.

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Come mai è in Italia?
«Non sono potuta partire a causa del divieto imposto dal Governo indiano. Ero in Europa per un progetto discografico con artisti europei e inoltre è stata cancellata anche una importante conferenza e ora mi trovo sola nella mia casa romana».

Qual è la situazione in India?
«Il virus in India sta arrivando in differita, si registrano i primi casi e tra l'altro il contagio sembra attribuito a turisti occidentali, in particolare italiani, almeno per le notizie che mi giungono. Sono anche loro in «lockdown» sperimentale a partire da oggi (ieri, ndr) e vi è molta preoccupazione per la gestione dell'emergenza».

Come vive questo periodo di Covid-19 e che insegnamenti possiamo trarre?
«Osservo con molto piacere che la musica è l'unico collante, riesce a unire, c'è questo senso di appartenenza e vicinanza tra le persone, anche io dal mio balcone ho cantato alcuni brani. Ovviamente, ho difficoltà a sopportare la clausura forzata dato che sono una viandante in questa terra, sono cosmopolita, ho al mio attivo 111 paesi visitati nel mondo. Provo a vivere questi giorni come una opportunità di introspezione, che spero possa essere colta da tutti. Possiamo sperimentare la meditazione per ritrovare l'umanità perduta. Purtroppo, c'è chi ha perso un proprio caro, o il lavoro, ma questo può farci riflettere di più, sul senso della vita, e osservare il mondo con animo nuovo e in maniera più disincantata».

Come nasce la sua nuova canzone?
«Essendo patita di yoga e meditazione e continuo a farle in questi giorni, mi è venuta alla mente questa melodia che, ahimè, ho dovuto fare senza il supporto di apparecchiature e strumenti, non essendomi consentito andare in uno studio. L'ho registrata con l'ausilio di due telefonini e l'ho inoltrata al mio chitarrista, Shomu-Seal, lui l'ha arrangiata e adesso ci stiamo lavorando su con altri musicisti europei e americani, tra cui l'ingegnere del suono di Lady Gaga. Let's me awake and united now è una canzone di speranza. Siamo svegli di animo, nel percepire la reale essenza delle cose e uniti, perché mai come ora non importa chi è più ricco o più povero, siamo tutti sotto lo stesso cielo, non importa la nazione o lo status sociale. Sono sicura che quando questo virus morirà vincerà l'amore».

Come sta andando il precedente brano Contigo Bom Bom, e come mai va così forte in Spagna?
«Ho fatto un ulteriore atto coraggioso, perché dopo aver introdotto in India l'Opera, come pioniera del Bollywood style adesso ho introdotto anche il reggaetton, genere nuovo per il pubblico indiano. Sicuramente è stata più apprezzata in Spagna, anche perché è cantata in lingua spagnola, ma l'innovazione agli indiani piace molto e ho un gran numero di fans sui social media che mi segue, sono oltre 300mila followers».

È stata di recente a Paduli? È in cantiere un progetto artistico nel Sannio?
«Sono stata di recente a Paduli, avevo già preso dei contatti con il sindaco per parlare di un progetto che potesse portare il mio paese di origine alla ribalta della scena internazionale musicale, sempre nell'ottica di avvicinare la cultura occidentale a quella orientale e legata alla mia voglia di costruire ponti e legami. Ho un sogno, quello di costruire una casa di accoglienza per orfani o persone bisognose, magari nella mia vecchia abitazione di Piana Ferrara.
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