Covid a Benevento, casi in risalita
e allerta ricoveri: «Rischi sottovalutati»

Covid a Benevento, casi in risalita e allerta ricoveri: «Rischi sottovalutati»
di Luella De Ciampis
Domenica 26 Giugno 2022, 11:51 - Ultimo agg. 16:25
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Si è risolto con il ricorso alle prestazioni aggiuntive erogate dal personale medico equipollente, la vicenda del Pronto soccorso del Rummo. Dunque, non si farà più ricorso, come inizialmente deciso dal manager Mario Ferrante,9 agli specialisti di Otorinolaringoiatria e di Urologia per assicurare la guardia medica nei reparti dell'emergenza-urgenza h24 perché saranno i professionisti delle branche richieste dalla normativa a garantire i turni, dietro compenso. Tuttavia risolto un problema, se ne profila un altro all'orizzonte in quanto il Covid sta continuando la sua corsa e rischia di ritardare la ripresa delle attività ordinarie, nonostante la volontà delle autorità sanitarie di riportare alla normalità la struttura, ripristinando tutti i servizi ordinari. Al Rummo sono attivi ancora 40 posti letto Covid, «sottratti» ai pazienti ordinari. Il piano ospedaliero, che prevede la restituzione del padiglione Santa Teresa della Croce ai servizi cui era destinato prima della pandemia, rischia di essere sopraffatto dal costante incremento dei casi registrati negli ultimi 20 giorni, proprio mentre ci si stava avviando all'azzeramento dei ricoveri. Il numero dei degenti rimane fermo a 26 ma è ancora troppo elevato per il periodo estivo, se si considera che a fine giugno 2021 i ricoveri erano praticamente azzerati e i contagi si contavano sulle dita di due mani. Ieri i casi censiti sono stati 186. C'è il rischio che l'ospedale dovrà procedere al potenziamento dei posti letto destinati al Covid. Un'eventualità che rappresenterebbe una calamità per il «Rummo» che sta procedendo al graduale ripristino delle attività ordinarie, sia le visite ambulatoriali sia per gli appuntamenti per gli interventi chirurgici programmabili. Nel programma di ricostruzione del tessuto sanitario post Covid, per l'Azienda ospedaliera San Pio, si ricorre al potenziamento degli orari di lavoro per il personale in servizio, affidandosi, anche in questo caso, alle prestazioni aggiuntive opportunamente remunerate.

Sull'incremento dei contagi è intervenuto il sindaco Clemente Mastella: «Bisogna stare attenti e disegnare una campagna vaccinale potenziando nel contempo le cure in casa con i nuovi farmaci.

Servono percorsi flessibili per non ingolfare gli ospedali. Ne parlerò con il direttore generale dell'Asl, Gennaro Volpe e con la nuova dirigente del San Pio. E poi serviranno misure per trasporti e scuola per non farci trovare impreparati». Lo spettro della pandemia, dunque, è ancora presente. «I numeri di per sé, almeno al momento, non sono allarmanti dice Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed ma è il trend di crescita che ci preoccupa perché rischia di ingessare ancora di più l'organizzazione degli ospedali e di rinviare ulteriormente l'assistenza ai pazienti non Covid. Troppe persone sottovalutano il pericolo di contagio, non solo per la propria salute ma soprattutto per chi rischia maggiormente una malattia grave e quindi il ricovero. I contatti dei positivi devono continuare a sottoporsi al tampone e rispettare l'isolamento in caso di positività, anche se asintomatici. Viviamo l'estate in sicurezza e senza egoismi. Ricominciamo a pensare anche a loro».

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È chiaro che, se i ricoveri continuano a crescere, c'è il rischio di ritrovarsi con l'ospedale pieno di pazienti Covid in un momento in cui si sta già pensando allo smaltimento delle liste di attesa, al riposizionamento dei reparti ordinari, «sloggiati» dal padiglione Santa Teresa della Croce, alla gestione dell'emergenza caldo in Pronto soccorso da conciliare con il piano ferie del personale medico e infermieristico. Nel lungo periodo dell'emergenza, che ha dettato i ritmi delle prestazioni sanitarie e ospedaliere, molte patologie importanti sono state trascurate, sia perché la priorità era rappresentata dagli effetti del virus, che a causa della paura ha spinto molti pazienti cronici a evitare il ricovero in ospedale per paura del contagio. Problemi cardiaci, malattie reumatologiche, indagini diagnostiche anche a scopo preventivo, sono state cancellate dalle priorità della popolazione. «Comprendiamo la stanchezza dei cittadini e il loro desiderio di lasciarsi alle spalle l'emergenza conclude Quici - ma il virus non si è dileguato, per cui dobbiamo continuare a rispettare le misure di prevenzione, continuando a usare le mascherine al chiuso, rispettando le regole di distanziamento e l'igiene delle mani». 

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