Covid a Benevento, le ambulanze
in attesa bloccano il pronto soccorso

Covid a Benevento, le ambulanze in attesa bloccano il pronto soccorso
di Luella De Ciampis
Lunedì 2 Novembre 2020, 09:56 - Ultimo agg. 19:41
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Nessun accesso più al «Rummo» per altre patologie ma solo per Covid. È quanto era emerso nel tardo pomeriggio di ieri dalla comunicazione inviata dal direttore dell'unità complessa di Medicina d'Urgenza Giovanna Guiotto alla centrale operativa del 118. «A causa dell'elevato numero di pazienti Covid positivi e sintomatici attualmente ricoverati in Pronto soccorso è scritto nella nota - si è reso necessario anche l'utilizzo delle sale destinate ai pazienti non Covid». Le ambulanze sono state in fila per tutto il pomeriggio in attesa che gli operatori potessero affidare i pazienti alle cure dei sanitari. «Ho telefonato in Regione nell'immediato dice il sindaco Clemente Mastella ho chiesto con forza che il provvedimento venisse revocato perché è impossibile che gli abitanti del Sannio rimangano senza assistenza, e ho ottenuto una rimodulazione delle decisioni prese». Infatti, subito dopo, è stata stilata una nota a integrazione della precedente, in cui il direttore di Medicina d'urgenza ha sottolineato la temporanea indisponibilità a ricevere pazienti affetti da altre patologie e il ripristino dell'accettazione dei codici rossi dopo la sanificazione.

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«In attesa di poter ricoverare nei reparti Covid i numerosi pazienti presenti in Pronto soccorso si legge nella seconda nota si ribadisce la richiesta di collaborazione nello smaltimento dei pazienti al pronto soccorso di Sant'Agata de' Goti e del Fatebenefratelli, compatibilmente con le necessità assistenziali e con i codici di gravità». Una soluzione temporanea che dovrà essere corretta nell'arco di 48 ore. «Una vicenda che è in divenire, in quanto, nei prossimi giorni, si potrebbe decidere anche di trasferire al Sant'Alfonso i pazienti Covid che hanno superato la fase critica, che ha la durata di poco meno di una settimana, e tenerli in degenza lì fino al momento delle dimissioni». Intanto, nella mattinata di ieri, in ambito ospedaliero si era diffusa con insistenza anche la voce di un nuovo focolaio nel reparto di Cardiologia, che avrebbe coinvolto altri pazienti in degenza e altri 6 infermieri che, aggiunti ai 4 risultati positivi la scorsa settimana, sarebbero in numero di dieci, su un totale di 11 che operano nel reparto, oltre a due operatori sociosanitari e a un medico. Condizione che, per quanto riferito da fonti interne all'ospedale, avrebbe determinato la sospensione temporanea dei ricoveri in Cardiologia. Notizie, però, smentite categoricamente dall'azienda ospedaliera che ha ribadito che i numeri sono quelli riferiti nei giorni scorsi e riguardano 14 persone in tutto, per un totale di nove pazienti e quattro infermieri, confermando la negatività dei tamponi effettuati nelle 48 ore successive a personale e degenti. Di fatto, l'azienda ospedaliera ha già dovuto convertire 120 dei 448 disponibili in posti letto Covid, operando scelte di accorpamento di reparti e di trasferimento di personale medico e infermieristico nell'area Covid per sopperire alle necessità createsi sull'intero territorio regionale.

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Soluzioni che hanno seminato il malcontento tra gli operatori sanitari che, in molti casi, non hanno accettato di buon grado la nuova destinazione in area Covid e in pronto soccorso, dove il rischio di contagio è più alto che in altri reparti, pur consapevoli che questa non rappresenta una regola fissa. Tutti i pazienti in entrata vengono sottoposti a tampone rapido ancor prima di essere accettati e assegnati al reparto di competenza ma, accade spesso, che il primo tampone risulti negativo e il secondo, effettuato quando è già in regime di ricovero, dia un esito diverso. L'apertura totale degli ospedali regionali all'accettazione di pazienti provenienti da altre province ha saturato il 50% dei posti letto disponibili al Rummo. Allo stato attuale esiste un'emergenza per il reperimento di altri posti letto per fronteggiare la pandemia ma c'è anche la possibilità concreta di allestire ospedali da campo nel Sannio, come sta accadendo a Napoli. Intanto, l'azienda ospedaliera, al fine di garantire i Lea e di affrontare la recrudescenza dell'emergenza Covid, rispondendo alle richieste avanzate dal referente del servizio infermieristico, ha stabilito di sopperire alla carenza di personale attraverso il reclutamento, a tempo determinato, di personale in somministrazione. Saranno così immessi in servizio 4 infermieri, 2 ostetriche e 18 ausiliari da destinare all'assistenza e al servizio trasporto interno.

Intanto, ieri sono stati censiti altri 51 positivi: attualmente sono 701. Già 360 i guariti. Al Rummo sono 95 i pazienti Covid ricoverati contro un solo guarito, mentre dei 191 tamponi processati ieri 27 hanno dato esito positivo, di cui 13 rappresentano nuovi casi.
 

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