Covid a Benevento: 15 casi in un giorno,
sei positivi nel carcere di Capodimonte

Covid a Benevento: 15 casi in un giorno, sei positivi nel carcere di Capodimonte
di Luella De Ciampis
Domenica 20 Settembre 2020, 10:14 - Ultimo agg. 13:30
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Il Covid-19 entra anche nel carcere di Capodimonte, con sei casi in tutto tra detenuti e agenti della polizia penitenziaria. Nel dettaglio, tre detenuti, asintomatici, e tre agenti in servizio presso la casa circondariale di Benevento sono risultati positivi ai tamponi di controllo effettuati dall'Asl. La notizia è stata confermata dal direttore Gianfranco Marcello che ha ricostruito il percorso seguito. «I positivi dice sono emersi dalla campagna di screening predisposta dall'Asl che, nella giornata di martedì, ha fornito 750 tamponi inviati dalla Regione, sia per i detenuti che per il personale in servizio. Una prima analisi dei tamponi, eseguiti dal personale dell'azienda sanitaria che svolge la sua opera all'interno del carcere, ha evidenziato 200 negatività e sei positività. Stiamo procedendo con le operazioni di sanificazione periodiche sia per la struttura carceraria che per gli automezzi, attraverso l'impiego di un sanificatore al cloro. Inoltre, abbiamo avvertito i familiari delle persone positive, senza, tuttavia, creare inutili allarmismi».

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L'allarme arriva, invece, da Roberto Santini, segretario generale del Sinappe (sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria). «In questa fase dice - è opportuno mettere in atto tutte le operazioni necessarie a garantire la salute dei detenuti e del personale in servizio attraverso la prevenzione. È necessario avere la certezza assoluta che i positivi siano isolati e che ci sia massima attenzione anche nei confronti degli agenti che tornano a casa dalle proprie famiglie e hanno rapporti sociali che, in questo caso, sono da ricostruire in maniera circostanziata. Quindi, dobbiamo avere la garanzia che la struttura sia sanificata in ogni angolo più remoto, che i tamponi siano fatti a tutti e che, per tutti, sia reso obbligatorio l'uso delle mascherine».

Una vicenda da trattare con la massima cautela per evitare che si crei il panico tra le «sbarre», come consiglia il garante nazionale dei detenuti Samuele Ciambriello. «Non dobbiamo creare allarme dice perché è normale che siano emersi i positivi, peraltro asintomatici e già in isolamento, in quanto detenuti dell'alta sicurezza, in seguito a un'operazione di screening di massa. Ora è necessario non allentare le forme di prudenza nel corso dei colloqui ma non s'impone l'esigenza di sospenderli. La vita, all'interno della struttura deve continuare a scorrere normalmente, così come i progetti e le attività lavorative. Nessuna restrizione neppure per i semiliberi che vivono in una palazzina a parte». C'è la solidarietà del leader della Lega Matteo Salvini alla polizia penitenziaria. «Il governo scrive in una nota ha spalancato le celle per mandare a casa centinaia di criminali con la scusa del Covid ma non ha fermato il focolaio nel carcere di Benevento che mette in pericolo anche le donne e gli uomini in divisa».
 


Crescono a dismisura i contagi nel Sannio, passati dagli 84 di venerdì ai 93 di ieri, con due positivi ad Airola e due a Telese Terme e uno per ognuno dei comuni di Benevento, Bonea, Durazzano, San Lorenzello e San Nicola Manfredi. A questi, si aggiungono i sei positivi emersi dallo screening nella casa circondariale di Benevento che, tuttavia, fatta esclusione forse per qualche agente, non sono residenti nella nostra provincia e quindi non compaiono nel report quotidiano dell'Asl che racconta di 33 guariti. Al Rummo sono stati processati 53 tamponi, sei dei quali hanno dato esito positivo ma si riferiscono a conferme di positività già precedentemente accertata. Rimane fermo a 12 il numero dei pazienti ricoverati nell'area Covid, dei quali, solo quattro sono residenti in provincia di Benevento.

In seguito all'aumento dei positivi in città, il sindaco Clemente Mastella paventa uno slittamento dell'apertura delle scuole. «È possibile scrive in un post sulla sua pagina facebook che, qualora la situazione dei contagi dovesse assumere aspetti emergenziali, decida di rinviare l'inizio dell'anno scolastico ai primi di ottobre.
Le richieste di molti dirigenti scolastici, delle famiglie e il ritardo nella dotazione dei banchetti, mi portano a riflettere su questa possibilità». Intanto, i confederati Codirp assumono una posizione netta rispetto alla vicenda della segnalazione fatta dalla dirigente scolastica dell'istituto Moro di Montesarchio sull'erogazione dei test agli insegnanti. «Ci sembrano del tutto gratuite e offensive scrive il presidente nazionale Attilio Fratta le accuse lanciate dalla categoria dei medici nei confronidel personale scolastico, sia docente che dirigente».

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