Covid, altri sei decessi a Benevento
e Mastella: «Evitiamo l'apocalisse»

Covid, altri sei decessi a Benevento e Mastella: «Evitiamo l'apocalisse»
di Luella De Ciampis
Domenica 13 Dicembre 2020, 12:28 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 19:29
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Escalation di decessi al Rummo nelle ultime 24 ore. A perdere la battaglia contro il Covid una 58enne e un 72enne di Benevento, cui si aggiungono, un 73enne di San Marco dei Cavoti, un 88enne di San Giorgio La Molara, una 83enne di Cusano Mutri e una 71enne di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Nella Terapia intensiva dell'area Covid sono dunque rimasti solo 3 pazienti dei 7 ricoverati fino a venerdì. Le altre due persone che non ce l'anno fatta erano in degenza in Pneumologia subintensiva e in Medicina d'urgenza subintensiva. Sono 63 i positivi al Covid ancora ricoverati e 6 i pazienti dimessi ieri perché guariti. Sono 152 i decessi registrati dall'inizio della pandemia, 126 da agosto (96 i sanniti). Dei 268 tamponi processati ieri al «Rummo», 33 rappresentano nuovi casi. Dal canto suo l'Asl, dopo la polemica sul numero complessivo dei contagi, ha comunicato solo i dati riferiti alla giornata di ieri: 29 nuovi positivi e 44 guariti. Di Covid dunque si continua a morire, nonostante il numero dei contagi sia sensibilmente diminuito insieme a quello dei ricoveri, determinando un allentamento della pressione sull'ospedale.

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Ieri mattina il sindaco Clemente Mastella ha ricevuto a palazzo Mosti Giovanni Ianniello e Luca Milano, presidente e vice dell'Ordine dei Medici, per la consegna di mille saturimetri da distribuire alle famiglie meno abbienti della città, cui se ne potrebbero aggiungere altri 150 nei prossimi giorni. «Invito vivamente i cittadini ha detto il sindaco a ricorrere subito alle cure mediche per evitare di entrare in terapia intensiva. Ma invito anche tutti a limitare le uscite e a essere attenti, soprattutto nei prossimi giorni perché il dato dei contagi sul nostro territorio è ancora abbastanza sostenuto ed è pari al 1,02, contro lo 0,89 di Napoli. L'impiego del saturimetro, la misurazione della temperatura, il monitoraggio attento di ogni piccolo sintomo, sono di fondamentale importanza per evitare che il decorso della malattia peggiori in modo irreversibile. L'alto indice di mortalità non dipende da un'eventuale imperizia dei medici degli ospedali ma dal fatto che le nostre strutture ospedaliere sono più antiquate. Per questo, mi hanno spiegato che, per esempio, la Germania che ha più contagi di noi registra un minor numero di morti. Un ruolo importante viene giocato anche dal fatto che abbiamo sviluppato una preoccupante resistenza agli antibiotici, facendone un uso inappropriato. Quindi, i batteri che proliferano ovunque si innestano sulla malattia virale, creando terreno fertile per comorbilità che contribuiscono ad aggravare un quadro clinico già compromesso». Poi Mastella si è soffermato sulle festività natalizie e sulle conseguenze che potrebbero avere sull'arrivo di una terza ondata della pandemia. «Non so cosa accadrà dopo Natale conclude - ma condivido quanto ha affermato il presidente De Luca: se non facciamo attenzione ci potrà essere anche l'apocalisse, con la presenza anche di un altro virus, quello influenzale.

Attenzione, perché i vaccini non sono dietro l'angolo per tutti, e solo quando avremo completato la vaccinazione di massa o di una larghissima parte di popolazione, si potranno allentare le misure stringenti».

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Ianniello, nel corso dell'incontro ha commentato la discrepanza tra i dati forniti dall'Asl e quelli della fondazione Gimbe, esprimendo qualche perplessità sull'attendibilità di questi ultimi. «I dati di Gimbe dice - sono sempre da confermare e, allo stato attuale, questa conferma non ce l'abbiamo. I dati ufficiali dell'Asl registrano un trend stabile per il Sannio, dopo un'impennata che ha designato la nostra provincia come quella più esposta in Campania, ma poi la curva si è stabilizzata. La prova di quanto è accaduto ci viene fornita anche dall'azienda ospedaliera, in cui la pressione è decisamente meno forte. E, infatti, la Regione ha inviato una circolare che autorizza la ripresa delle attività ordinarie in ambito ospedaliero. Per quanto riguarda il vaccino, che ha superato tutti gli step previsti, non siamo del tutto d'accordo con le disposizioni del commissario Arcuri circa gli operatori richiesti per la sua somministrazione. Stiamo valutando di dare una risposta in merito al bando per 16000 tra medici e infermieri in quanto non ci sembra corretto il ricorso agli interinali».
 

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