Medici dal Sant'Alfonso al Rummo:
è allarme a Sant'Agata, sindaci mobilitati

Medici dal Sant'Alfonso al Rummo: è allarme a Sant'Agata, sindaci mobilitati
di Vincenzo De Rosa
Mercoledì 28 Aprile 2021, 08:57 - Ultimo agg. 15:18
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Torna la preoccupazione per le sorti del «Sant'Alfonso Maria de' Liguori». Tra gli operatori del presidio ospedaliero santagatese, per le voci su nuovi trasferimenti del personale medico, in particolare anestesisti, e quindi per il conseguente depotenziamento della struttura. E tra i cittadini di Sant'Agata e dell'intero comprensorio che in questi anni hanno sempre e comunque potuto contare sulla struttura di località San Pietro.
Diverse le segnalazioni e le sollecitazioni giunte nelle settimane scorse all'indirizzo del sindaco di Sant'Agata Salvatore Riccio e di Clemente Di Cerbo, primo cittadino della vicina Dugenta, che insieme sabato mattina si sono così recati in visita al «Sant'Alfonso» incontrando, nel corso del sopralluogo, anche gli operatori del centro vaccinale. 

«Sabato mattina ci siamo incontrati con il personale medico e gli operatori del Sant'Alfonso spiega Riccio ed abbiamo ascoltato quelle che sono le preoccupazioni di chi ogni giorno lavora per fornire il miglior servizio possibile agli utenti di tutto il comprensorio che si rivolgono alla struttura». «Stiamo seguendo con la massima attenzione la vicenda assicura il sindaco di Sant'Agata monitorando l'evoluzione della situazione».
Si dice molto preoccupato il primo cittadino Dugenta Clemente Di Cerbo, anche per quello che è il ruolo che l'ospedale di Sant'Agata de' Goti può e deve svolgere in merito all'emergenza pandemica da Covid 19. «Si paventano nuovi trasferimenti verso il Rummo di Benevento e quindi una diminuzione del personale oggi impiegato presso la struttura ospedaliera. In particolare - spiega - gli operatori che abbiamo incontrato sabato mattina presso il Sant'Alfonso Maria de' Liguori parlano di voci su imminenti trasferimenti di medici anestesisti.

Questo vorrebbe dire aggiunge Di Cerbo rischiare di non avere il personale per portare avanti alcuni reparti, penso alle sale operatorie, con conseguente chiusura delle stesse. Ecco che allora penso siano da condividere le preoccupazioni degli operatori. Da un lato dobbiamo far di tutto affinché non si chiudano i reparti e dall'altro va chiarito che se la struttura non ha un organico che risponde alle reali esigenze della struttura stessa, si rischia il collasso».

Quindi, in ottica gestione dell'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus, per Di Cerbo è chiaro il ruolo che deve avere l'ospedale santagatese. «Se il Rummo di Benevento è l'ospedale destinato ad accogliere i pazienti Covid sostiene il sindaco allora l'unico possibilità per garantire a livello provinciale una rete di assistenza che continui a svolgere il suo ruolo è quella di avere nel Sant'Alfonso un ospedale efficiente e funzionante. Altrimenti, si rischia di non avere più punti di riferimento sul territorio. L'efficienza del de' Liguori aiuta anche il Rummo e l'intera rete assistenziale. Per questo motivo vanno scongiurati trasferimenti e depotenziamenti». 

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Organico che, al netto dei trasferimenti verso il «Rummo», sarebbe destinato a perdere comunque alcune unità nelle prossime settimane per dei nuovi pensionamenti. La situazione dunque è molto simile a quella che si era venuta a creare pochi mesi fa, quando nel corso del mese di ottobre la dirigenza dell'azienda ospedaliera «San Pio» (che unisce sia il «Sant'Alfonso» che il «Rummo») aveva programmato il trasferimento di 5 dirigenti medici da Sant'Agata de' Goti a Benevento. Alla notizia degli imminenti trasferimenti c'era stata una levata di scudi da parte del mondo politico con gli appelli giunti da diversi partiti per chiedere di non depotenziare la struttura ospedaliera di località San Pietro. L'amministrazione Riccio aveva a sua volta avviato una lunga interlocuzione con il management del «San Pio». Ne era nato anche un scontro politico in seno al consiglio comunale di Sant'Agata con l'assise che però alla fine era riuscita ad approvare un documento unanime nella seduta del 19 novembre per chiedere al presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca l'approvazione degli atti necessari per l'attuazione del decreto numero 41 che lo stesso governatore, da commissario della sanità campana, aveva firmato nel 2019. Documento che contiene quelle che sono le disposizioni per un'organizzazione finale e definitiva del «Sant'Alfonso». 

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