Covid, a Benevento il triste primato
dei decessi: 6 morti in un solo giorno

Covid, a Benevento il triste primato dei decessi: 6 morti in un solo giorno
di Luella De Ciampis
Venerdì 20 Novembre 2020, 08:43 - Ultimo agg. 11:32
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Triste record di decessi e ambulanze in fila per ore al pronto soccorso del «Rummo». È il consuntivo di una giornata funestata da sei morti e da attese che arrivano fino a sei ore prima che le equipe del 118 riescano ad affidare i pazienti alle cure dei sanitari. «Purtroppo raccontano gli operatori del 118 le nostre ambulanze rimangono bloccate per molte ore, in attesa che i pazienti a bordo siano sottoposti al test rapido, prima di essere accettati in pronto soccorso. Un ritardo che mette a rischio l'incolumità del malato e quella dell'equipaggio, costretto a rimanere per molte ore a contatto con persone che, nella maggior parte dei casi, hanno i sintomi del Covid e difficoltà respiratorie, in un ambiente angusto, qual è quello dell'ambulanza». Test che, per quanto rapido possa essere, ha bisogno di almeno mezz'ora per il responso. Quindi, le ambulanze rimangono in attesa, a prescindere dal tipo di paziente che hanno a bordo (Covid o con altri tipi di patologie). Esistono anche i test rapidi i cui risultati arrivano nel giro di qualche minuto ma - sostengono gli alcuni operatori - sarebbe opportuno creare un'area sub critica in cui poter adagiare i pazienti all'arrivo in ospedale per liberare subito le ambulanze che, per garantire la sicurezza sull'intero territorio, devono ritornare operative il prima possibile. I nostri turni sono estenuanti anche perché la gente è spaventata, disorientata e sola a combattere contro un nemico insidioso e sconosciuto, chiama il 118 anche se non c'è un effettivo bisogno di ricovero. La nostra posizione è molto delicata in quanto il filtro dovrebbe essere applicato prima che si arrivi a noi che, in caso di chiamata, non possiamo assumerci la responsabilità di rifiutare di soccorrere un paziente e di trasportarlo in ospedale».

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Negli ultimi giorni stanno aumentando in modo esponenziale gli accessi al Rummo. Nelle ultime 24 ore il numero delle degenze in area Covid è arrivato a 111 (93 residenti nel Sannio e 18 di altre province). Circostanza che mette a dura prova la resistenza del personale, ormai stremato dai turni massacranti e dalle difficoltà quotidiane con forti ripercussioni anche in altri ambiti. Intanto, ieri sono stati registrati sei decessi al Rummo. A non farcela un 89enne, una 71enne e una 91enne di Benevento, un 61enne di Airola (nel centro caudino quinto morto in pochi giorni), una 87enne di Bonea e il parroco 87enne di Faicchio.

Sono 93 le morti registrate dall'inizio della pandemia, ben 67 da agosto (46 sono sanniti). Un bilancio pesantissimo, cui si aggiungono anche i nuovi contagiati: 128 sanniti positivi emersi dall'analisi dei 553 tamponi processati ieri. Sono 1771 i contagiati censiti dall'Asl, con 44 casi nelle ultime 24 ore e 12 guariti.

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Al Rummo, per far fronte alla carenza di personale, ancora più evidente a causa dell'emergenza Covid, sono stati immessi in servizio, a tempo pieno e indeterminato, 5 medici di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza vincitori di concorso. Si tratta del dirigente medico Nunzia Varricchione, iscritta nella graduatoria degli specialisti, e di Rossana Scoloperto, Antonella Fischetti, Eugenia Nuzzo e Giovanni Papa inseriti in quella degli specializzandi. Una buona notizia arriva dal reparto Covid dell'ospedale Fatebenefratelli, dove, dopo l'esito negativo dell'ultimo tampone di controllo, è stato dimesso il primo paziente guarito da una polmonite da Covid. Si tratta di un 89enne di Pozzuoli. «Il Fatebenefratelli dice Maria Cusano responsabile dell'unità complessa di Anestesia e rianimazione - per far fronte all'emergenza garantisce 16 posti letto dedicati a pazienti affetti da patologia virale a media e bassa intensità di cure, con 4 posti letto di sub intensiva e 12 di degenza ordinaria. I sanitari ogni giorno, nascondendo la paura dietro le tute protettive, affrontano il pesante turno di lavoro con amore ed entusiasmo. Le difficoltà ci sono perché, oltre a occuparci del reparto covid continuiamo a garantire le urgenze, le attività della sala parto, gli interventi non differibili, le fratture e le patologie oncologiche che devono essere curate. Tutto questo per noi significa non sapere quando il nostro turno finirà e torneremo a casa, dimenticando le ferie e i riposi ma, non molliamo, affrontiamo ogni giornata con grinta e sappiamo che insieme ce la faremo.

Non è tranquillo il sindaco Clemente Mastella per la situazione che si sta delineando nel Sannio. «Ho dato incarico alla polizia municipale dice di effettuare maggiori controlli sul territorio perché c'è troppa gente in giro. Intanto, resterà chiusa la mia segreteria al Comune e gli uffici annessi per una questione di prevenzione. C'è un caso di positività nel nucleo familiare di un mio collaboratore. Vi prego prendete la pandemia sul serio». Al Comune di Sant'Agata de' Goti, dove da martedì gli uffici hanno sospeso i servizi in presenza, sono tre i dipendenti positivi mentre sono 127 i contagiati sul territorio, tutti in isolamento domiciliare. A Ceppaloni nell'ex edificio scolastico, dato dal Comune in comodato d'uso all'Asl, invece, sarà allestito un «Covid hotel alla rovescia» perché non ospiterà i pazienti Covid di ritorno a casa dagli ospedali ma i familiari che lasceranno la casa di abitazione ai loro congiunti in convalescenza.
 

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