Covid a Benevento, primato
di vaccini all'ospedale Rummo

Covid a Benevento, primato di vaccini all'ospedale Rummo
di Luella De Ciampis
Lunedì 4 Gennaio 2021, 09:23
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Il «Rummo» è la struttura ospedaliera della Campania con il maggior numero di dipendenti vaccinati. Sono 658 le persone sottoposte al vaccino fino a ieri, contro i 655 del «Sant'Anna e San Sebastiano» di Caserta, in seconda posizione. Seguono il «Cardarelli» e l'ospedale dei Colli di Napoli, rispettivamente con 640 e 591 vaccinati, il «Moscati» di Avellino con 408, il «Vanvitelli» di Napoli con 369 e il «Ruggi» di Salerno con 358. Chiudono la classifica, gli ospedali napoletani «Santobono» con 185 dipendenti vaccinati e l'azienda ospedaliera universitaria «Federico II» con 59. L'Asl di Benevento, invece, ha raggiunto quota 329, mentre quella di Caserta detiene il primato in ambito regionale con 1916 vaccinati. Intanto, continua senza sosta l'attività vaccinale al «Rummo» dove si sta procedendo all'inoculazione di circa 200 dosi al giorno, con un'adesione da parte dei medici e del personale sanitario che oscilla tra l'80 e il 90%. C'è qualche defezione da imputare soprattutto al verificarsi di eventi imprevisti, come la positività al Covid di qualche sanitario, evidenziata dai tamponi fatti con cadenza ciclica al personale oppure come la scoperta di condizioni di particolari condizioni fisiche che impediscono la somministrazione del vaccino, cui si aggiunge anche la contrarietà, seppure in minima parte, di alcuni medici a farsi vaccinare. Un risultato inatteso, quello che si sta raggiungendo in questi giorni in quanto, prima che la campagna avesse inizio, le ipotesi più rosee circolate tra i dipendenti del «Rummo» avevano dato per scontato che si arrivasse a immunizzare al massimo il 50% dell'intera popolazione della «cittadella ospedaliera». Oggi i distributori della Pfizer dovrebbero effettuare una seconda consegna all'azienda ospedaliera cui seguirà la terza e ultima nei prossimi giorni ma, al momento, non c'è alcuna conferma ufficiale in merito. La prima tornata vaccinale si concluderà il 6 gennaio, poi si ricomincerà domenica 17 per iniettare la seconda dose ai sanitari che hanno ricevuto i primi 100 vaccini in occasione del «V-day» del 27 dicembre, mentre, da giovedì 21 gennaio si procederà con l'inoculazione della seconda dose a tutti coloro che sono stati vaccinati il 31 dicembre, proseguendo nei giorni successivi fino alla conclusione dell'operazione. Con l'attività vaccinale di ieri, tra ospedale e Asl si è arrivati alla somministrazione di circa 1000 dosi di vaccino, 987 per la precisione.


«La campagna vaccinale nel nostro ospedale dice Guido Quici, presidente nazionale Cimo-Fesmed e direttore dell'unità complessa di Epidemiologia del Rummo sta procedendo speditamente, grazie a un'organizzazione studiata nei minimi particolari e a sei ambulatori operativi quotidianamente. Il Rummo, in questo momento, è decisamente all'avanguardia per questo tipo di attività. Tuttavia, l'ideale sarebbe dare inizio anche a un'azione di monitoraggio, effettuando un dosaggio degli anticorpi a 15 giorni di distanza dall'inoculazione della prima dose per capire quale risposta immunitaria si sviluppa e cosa dobbiamo aspettarci in futuro». Per Quici «bisognerebbe seguire a campione, l'andamento di un gruppo di persone vaccinate, attraverso il dosaggio degli anticorpi, per un periodo di tempo prolungato fino a 9/10 mesi, per sapere con certezza se il virus è stato debellato definitivamente.

In questo studio, bisognerebbe procedere con un'operazione di controllo attuata, per esempio, per fasce d'età, per esposizione al rischio di contagio, per comorbilità, raccogliendo elementi che possano fornire un quadro preciso della situazione. Ovviamente, un'attività del genere ha dei costi che, senza raccogliere tutti gli elementi necessari, non è possibile quantificare ma che, comunque, comprendono soprattutto quelli relativi a centinaia di prelievi e all'acquisto dei kit per eseguire i dosaggi. Capitali che si potrebbero reperire attraverso convenzioni con diversi attori anche in ambito universitario, per favorire la ricerca».

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È stato registrato nel report di ieri del «Rummo» il decesso di Luigi Di Donato, per molti anni e in diverse giunte, assessore al Comune di Benevento. La notizia della morte dell'83enne, molto conosciuto in città, ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'area Covid dell'azienda ospedaliera, era circolata sui social già nella tarda serata di sabato. A distanza di un'ora era arrivata anche la comunicazione della morte per Covid al Fatebenefratelli del padre di Gerardo Giorgione, assessore della giunta Mastella. A darne notizia, lo stesso sindaco sul suo profilo facebook che aveva rimarcato la crudeltà del virus che, nell'arco di qualche ora, aveva accomunato due persone e due famiglie alle quali è legato da vincoli di amicizia. Sono 176 i decessi registrati dall'inizio della pandemia, 150 da agosto (117 i sanniti). Sono, invece, 56 i pazienti in degenza al Rummo, per effetto di quattro nuovi ricoveri, di un decesso e di una guarigione. Intanto, ieri il report dell'Asl ha evidenziato un'improvvisa impennata della curva pandemica nel Sannio. Sono 48 i nuovi positivi su 93 tamponi processati, in pratica il 51,6%.

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