Covid a Benevento, screening
nelle case di riposo per gli anziani

Covid a Benevento, screening nelle case di riposo per gli anziani
di Luella De Ciampis
Martedì 13 Ottobre 2020, 09:10 - Ultimo agg. 22 Marzo, 05:13
4 Minuti di Lettura

Ancora una morte al «Rummo». A perdere la vita un ottantenne di Casoria ricoverato nel reparto di Terapia intensiva. Sale così a cinque, in meno di un mese, il numero dei decessi presso l'ospedale cittadino, dei quali due riguardano madre e figlio di Torrecuso, lei di 87 anni, lui di 57, un altro, la scorsa settimana, relativo alla mamma 72enne del sindaco di Moiano. L'altro caso riguarda una 81enne di Secondigliano morta domenica 20 settembre. Dall'inizio della pandemia sono decedute 29 persone al «Rummo», 20 delle quali sono sannite. L'anziano era stato trasportato nell'ospedale cittadio dall'ambulanza del 118 per mancanza di posti letto nelle strutture napoletane. Infatti, l'azienda ospedaliera è inserita nella rete regionale degli ospedali Covid ed è deputata all'accoglimento di persone positive di altre realtà regionali perché sono le centrali operative del 118 a contattare l'ospedale libero più vicino nei casi in cui quelli dei luoghi di origine dei pazienti sono saturi. Questo è un elemento che preoccupa qualora nel Sannio dovesse esserci la necessità di un numero maggiore di posti letto per un improvviso cambiamento dell'andamento della pandemia.

LEGGI ANCHE Vaccino Covid, prima i giovani o gli anziani? 

Intanto, aumentano di due unità i pazienti in degenza al «Rummo» e si attestano a quota 23. Ieri sono stati processati 115 tamponi, di cui nove sono risultati positivi ma solo due rappresentano nuovi casi mentre gli altri sette si riferiscono a conferme di positività già accertate. Sale così a 232 il numero dei positivi con due contagiati in città, dove il numero dei casi passa da 82 a 84. Resta, invece, fermo a 93 il numero complessivo delle guarigioni.
In seguito all'aumento della curva dei contagi nella provincia di Benevento, ieri mattina al Palazzo di Governo si è riunito nuovamente in videoconferenza il Centro coordinamento soccorsi, presieduto dal prefetto Francesco Cappetta, con il compito di monitorare l'andamento epidemiologico del Covid sul territorio.

Dai dati forniti dai direttori generali dell'Asl e dell'azienda ospedaliera «San Pio» è emersa la presenza di 232 casi in provincia, di cui 22 ricoverati nell'area Covid dell'ospedale che dispone attualmente di 54 posti complessivi dei quali è previsto un ulteriore ampliamento. Dei 22 ricoverati, 4 sono in terapia intensiva e 6 in terapia subintensiva. Nel corso della riunione, il dirigente scolastico provinciale, Vito Alfonso, che per la prima volta ha partecipato all'incontro, è stato invitato mantenere rapporti costanti con l'Asl per la verifica e la tempestiva gestione dei contagi, con la Questura e con le amministrazioni comunali per controllare il rispetto del divieto di assembramento davanti agli istituti scolastici. Inoltre, si è stabilito che inizialmente si terranno videoconferenze per due giorni a settimana e che tutti i componenti del Ccs forniranno i dati di rispettiva competenza. In particolare, l'Asl e il Rummo riferiranno in merito al numero dei nuovi contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e di quelle messe in quarantena, mentre le forze dell'ordine comunicheranno il numero dei controlli effettuati e delle sanzioni irrogate. Al termine dell'incontro il prefetto ha disposto l'invio di una nota all'Asl e agli ambiti territoriali per intensificare le verifiche presso le case di riposo relative alle disposizioni dettate per il contenimento del propagarsi del Covid-19, a causa dell'estrema vulnerabilità degli ospiti e dell'esposizione degli operatori. Contestualmente, i sindaci della provincia saranno invitati a collaborare con le forze dell'ordine, avvalendosi dell'ausilio dei corpi di polizia municipale e locale, nell'attività di controllo del rispetto delle norme anti-Covid e in quella di vigilanza davanti alle scuole per evitare assembramenti.

Video

«In molti dice il sindaco Clemente Mastella - mi chiedono di multare i trasgressori, ed è giusto, ma più di questo valgono le risposte educative dei genitori, della scuola e di chiunque svolga compiti pedagogici. Intanto, abbiamo bisogno di medici e non capisco il numero chiuso per l'accesso, abbiamo bisogno di farmaci, che stentano ad arrivare, e di ospedali attrezzati. Se poi tutti siamo responsabili, i giovani in particolare, il contagio avanzerà in misura minore e le attività economiche e sociali andranno avanti. Dobbiamo esserlo non soltanto a scuola o dove lavoriamo, ma durante l'intera giornata. Questo è il mio pacato invito, più che da sindaco, da padre, da nonno, da cittadino. Stamattina nell'incontro in Comune valuteremo cosa fare nei prossimi giorni, evitando di chiudere sia le scuole che gli esercizi commerciali. In un incontro con l'Anci, ho chiesto interventi mirati ad aiutare gli esercenti in difficoltà. La preoccupazione c'è ed è legata anche a tutte le persone che vengono a Benevento per lavoro da comuni di altre province in cui ci sono focolai in atto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA