Covid a Benevento, meno casi:
si svuotano i reparti degli ospedali

Covid a Benevento, meno casi: si svuotano i reparti degli ospedali
di Luella De Ciampis
Domenica 6 Giugno 2021, 12:22 - Ultimo agg. 24 Marzo, 03:38
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Record di vaccini nel Sannio, dove ieri è stata raggiunta la quota delle 6mila somministrazioni in un solo giorno, tra tutti i centri del territorio in cui erano previsti gli open day del weekend che si concluderanno stasera. Nove i comuni coinvolti: Morcone, San Bartolomeo in Galdo, San Marco dei Cavoti, Sant'Agata de' Goti, Telese Terme, San Giorgio del Sannio, Montesarchio, Cerreto Sannita e Benevento, gli ultimi due con due centri vaccinali per ognuno. Soltanto in città sono state iniettate mille dosi nell'ex caserma Pepicelli e 340 nell'ambulatorio di via Minghetti, cui si aggiungono le 400 vaccinazioni standard effettuate quotidianamente nel padiglione Asi di Ponte Valentino per un totale di 1.740 dosi. Altissima la percentuale di presenze tra i 17mila giovani prenotati e appartenenti alla fascia di età compresa tra i 18 e i 39 anni, che si sono recati nei centri vaccinali, in modo ordinato e puntuale fin dalle prime ore del mattino, dimostrando senso civico e grande responsabilità. «Nessuna fila, nessuna protesta, nessuna difficoltà riferiscono gli operatori sanitari dei centri coinvolti perché i ragazzi, contrariamente agli adulti e agli anziani, rispettano rigorosamente l'ora della convocazione e non pretendono di saltare la fila. Un dettaglio che può sembrare trascurabile ma che fa la differenza in quanto le file all'esterno degli hub si sono praticamente annullate e i tempi di attesa si sono dimezzati». In pratica, per ogni ora, negli hub che hanno più postazioni vaccinali, vengono convocate all'incirca 50 persone che possono attendere il loro turno all'interno delle strutture senza accalcarsi all'esterno. Molti hub, tra cui la caserma Pepicelli, sono dotati di spazi interni tali da consentire alle persone in attesa di rispettare anche le necessarie regole di distanziamento. L'operazione messa in campo dall'Asl continuerà anche oggi, mentre per domani e per martedì sono previste giornate open day con AstraZeneca, aperte a persone che hanno compiuto il 18esimo anno di età e che potranno accedere alla vaccinazione iscrivendosi in piattaforma. Contrariamente alle previsioni, anche per gli open day con Astra si sta registrando una soddisfacente percentuale di adesioni.

Non è stato possibile avere ancora un dato preciso per le iscrizioni degli over 12 ma le stime approssimative attestano il dato intorno alle 5mila prenotazioni in piattaforma, mentre non è stata ancora stabilita una data di inizio delle somministrazioni ai giovanissimi. Tutto dipende dagli approvvigionamenti di Pfizer, unico vaccino che, almeno al momento, può essere usato in età adolescenziale e adatto soprattutto alle ragazzine.

Infatti, si è deciso di procedere con la somministrazione di Pfizer agli over 18 fino all'esaurimento delle scorte per poi ricominciare la prossima settimana. Molto spesso l'attività dei vaccinatori è stata ed è condizionata dalla marca di vaccino che l'Asl ha a disposizione in un determinato periodo della settimana. L'osservazione costante di questo principio, da una parte ha evitato di dover chiudere le strutture anche per un solo giorno, in attesa che arrivassero le nuove scorte, ma dall'altra ha spinto a prendere decisioni repentine che, in qualche caso, hanno indotto a modificare il piano vaccinale nell'arco di 24 ore, creando qualche difficoltà all'utenza.

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Rimane basso il numero dei contagi censiti dall'Asl che riferisce di 18 positivi, 16 dei quali asintomatici, e di 30 guariti su 590 tamponi analizzati. Ancora in calo i degenti nell'area Covid del Rummo, dove sono 13 i ricoverati e 3 i dimessi ieri. Si svuota anche l'unità complessa di Terapia intensiva perché i due ultimi pazienti che erano rimasti in reparto sono stati trasferiti in Pneumologia subintensiva. Le loro condizioni sono migliorate: sono in fase di guarigione. Un dato, questo, che induce alla riflessione perché, nell'ultimo periodo, c'è stata una brusca inversione di marcia nell'esito finale del destino dei pazienti del reparto che, almeno in quattro, non hanno subito la triste sorte dell'ingente numero di persone che non sono uscite vive dalla Terapia intensiva. Alla base di questa nuova conquista c'è, con molta probabilità, anche una maggiore dimestichezza con la malattia che ha consentito di fare progressi man mano che le conoscenze aumentavano. Al Rummo rimangono aperti solo due dei sei reparti allestiti per fronteggiare l'emergenza Covid: Pneumologia subintensiva con nove pazienti e Malattie infettive con quattro.

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