Covid a Benevento, rinviati
i test per la scuola: l'ira dei genitori

Covid a Benevento, rinviati i test per la scuola: l'ira dei genitori
di Antonio N. Colangelo
Lunedì 23 Novembre 2020, 08:40 - Ultimo agg. 13:53
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Sconcerto, rabbia e nuova ondata di polemiche. Giornata nera per il progetto «Scuola sicura», servizio di screening volontario riservato al mondo scolastico, organizzato dall'Asl in piazza Castello in vista del possibile ritorno in aula ipotizzato per domani, e finito nell'occhio del ciclone a causa di un rinvio annunciato quando ormai i partecipanti erano già in fila da tempo. Inizialmente previsto per sabato e poi rinviato di 24 ore per avversità climatiche, l'ambulatorio mobile per i test rapidi non è stato attivato nemmeno ieri mattina nonostante decine e decine di inviperiti utenti in fila, muniti di regolare conferma della prenotazione, giunta loro via mail dall'Asl e valida non solo per il presidio medico di piazza Castello ma anche per il distaccamento di via Mascellaro. Docenti, personale, genitori, bambini con cappellino e guanti per ripararsi dal freddo provenienti anche dalla provincia, più qualche anziano giunto sul posto sperando di potersi sottoporre al tampone veloce: questi i componenti della lunga quanto inutile coda creatasi sin da prima delle 8.00, tutti visibilmente provati dalla snervante attesa e a dir poco sgomenti nel realizzare, soltanto dopo le 10.00, che nessun esame antigenico sarebbe stato effettuato.

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Decisamente surreale, e via via sempre più incandescente, il clima all'ombra della Rocca dei Rettori, epicentro del malcontento di una folla impegnata a contattare freneticamente le linee telefoniche dell'Azienda sanitaria, senza ottenere risposte, a tenere a bada gli irrequieti e intirizziti alunni, e puntare il dito contro l'Asl, ritenuta l'unica responsabile del caos. La tensione crescente, unitamente alla necessità di avere risposte, hanno reso necessario l'intervento di carabinieri, polizia e vigili arrivati per evitare assembramenti, rasserenare l'ambiente e fare chiarezza sull'accaduto, provando a mettersi più volte in contatto con l'Asl. A scatenare l'ira dei presenti, uno scarno comunicato dell'Asl diramato fuori tempo massimo (per la precisione alle 10.17) in cui si rendeva noto l'ulteriore rinvio dell'iniziativa, slittata di un altro giorno causa proroga dell'allerta meteo (assenza di pioggia per l'intera mattinata). Motivazione tutt'altro che sufficiente a placare gli animi e, anzi, ritenuta inspiegabile dato che la proroga dell'allerta meteo figurava già nel bollettino della Protezione Civile diramato sabato, e dunque ci sarebbe stato tutto il tempo per annunciare il rinvio ai media e ai diretti interessati con una mail, segnale evidente della disorganizzazione in termini di comunicazione.

Una volta diffusa la voce della nota Asl, gran parte dei presenti ha iniziato a far ritorno a casa, ma il via vai di genitori ignari del problema è andato avanti almeno fino a mezzogiorno. «È inammissibile una simile situazione - sbotta una madre con tre figli, esibendo il proprio smartphone con la mail della prenotazione confermata per ieri - Sono venuta da San Giorgio del Sannio, e pensare che mi avevano anche raccomandato la massima puntualità». «Sono furioso - tuona un genitore - Domani (oggi, ndr) lavoro e non potrò tornare». «Ho trascorso quasi due ore al telefono solo per prenotarmi, e altre due di vana attesa, ma come è possibile?» si domanda un genitore, seguito da una madre: «L'aspetto più assurdo è che tutti avevamo ricevuto la conferma via mail e sul camper è ancora affisso l'annuncio dei test previsti per oggi». 

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Il progetto, dunque, non decolla e stamattina verrà scritto un ulteriore capitolo. Stando al comunicato dell'Asl, oggi e domani, dalle 9.00 alle 17, personale scolastico, bambini entro i 6 anni e i loro familiari conviventi, dovrebbero aver accesso ai test rapidi presso l'ambulatorio mobile ma il condizionale resta d'obbligo e non solo per l'incognita meteo. Come ci si regolerà con i turni e le prenotazioni saltate sabato e ieri? Un'altra incognita che rischia di rallenterà l'adesione all'iniziativa, già frenata dai dubbi relativi a un rientro in classe in piena emergenza pandemica e dalla presunta invasività dei tamponi. Screening che rischia di diventare superfluo, o quantomeno non più urgente, se la Regione dovesse decidere di posticipare la riapertura di materne e prime classi elementari.
 

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