Covid a Benevento, test per la scuola
tra le proteste: stop con prenotati in fila

Covid a Benevento, test per la scuola tra le proteste: stop con prenotati in fila
di Antonio N. Colangelo
Martedì 24 Novembre 2020, 08:42
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Ancora una giornata da dimenticare per il progetto «Scuola sicura», servizio di screening volontario organizzato dall'Asl in vista del rientro in aula, previsto domani per materne e prime elementari. L'iniziativa, riservata a docenti, alunni fino a 6 anni e familiari conviventi, non vuol proprio saperne di decollare e così, dopo la bufera scatenatasi nel weekend a causa del rinvio per maltempo annunciato quando (domenica) ormai i volontari erano in fila già da ore, con tanto di intervento delle forze dell'ordine per evitare assembramenti e sedare gli animi, la vicenda si arricchisce di un ulteriore capitolo che ha innescato altre polemiche. Se in mattinata i test rapidi, al via intorno alle 10 presso l'ambulatorio mobile allestito in piazza Castello, sembravano procedere regolarmente, agevolati da un'adesione piuttosto contenuta, lo stesso non può dirsi del pomeriggio. Aumentata l'affluenza, con familiari e bambini liberi dai rispettivi impegni lavorativi e scolastici, il fragile equilibrio organizzativo è andato in frantumi.

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Dalle 14.00 in poi, infatti, il numero di volontari è andato via via crescendo, dilatando vertiginosamente i tempi della fila e rendendo l'attesa sempre più logorante. Qualcuno dei circa 200 utenti registrati ieri ha aspettato in strada quasi 3 ore per sostenere il test rapido, uno scenario degenerato a pochi minuti dalle 17.00 (orario indicato per la chiusura), quando il personale sanitario ha annunciato lo stop al servizio, lasciando basiti e furibondi i presenti. Alcuni di loro, principalmente genitori con figli al seguito venuti dalla provincia, hanno vanamente provato a chiedere una piccola proroga allo screening. Nulla da fare e tensione alle stelle, rendendo necessario l'arrivo della polizia municipale per riportare l'ordine. Gli stessi agenti hanno provato a mediare, facendo appello al buon senso degli organizzatori, ma il personale medico è stato irremovibile. Gli esclusi, smaltita la rabbia, hanno così concordato di compilare una lista e ripartire stamattina da dove la coda era stata interrotta, presentandosi in anticipo rispetto all'orario di inizio dei test, previsto per le 9.00.

In molti, tuttavia, prevedevano problemi con turni lavorativi, videolezioni dei bimbi e, soprattutto, contrasti con le persone che troveranno in attesa sin dalle prime ore del mattino e che finirebbero per essere scavalcate. Non il miglior modo di dare il via all'odierna nonché ultima giornata di esami antigenici.

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A puntare il dito contro l'Asl è anche il M5S. «Ci troviamo di fronte ad un evidente disservizio procurato all'utenza cittadina, che l'Asl avrebbe dovuto evitare mediante una preventiva informazione alle persone prenotate - si legge nella nota dei grillini - La carenza di una corretta comunicazione si manifesta anche nella mancata esplicitazione dei nuovi criteri adottati per il censimento del numero dei contagiati, la cui quantificazione non risulta coerente con i dati forniti quotidianamente dall'ospedale Rummo, né comprendiamo i motivi per cui da circa un mese non vengano più pubblicati i dati dei contagi distinti per comune». Nel mirino anche il sindaco Mastella. «Nelle case dei beneventani è arrivata l'ennesima telefonata registrata del sindaco che scarica sui genitori la scelta di mandare a scuola i propri figli. Vogliamo ricordargli che la frequenza della scuola dell'obbligo è un dovere e non può essere frutto di una scelta dei genitori. Questa pilatesca affermazione rischia di generare ulteriore confusione». I passaggi finali della nota sono riservati ad appelli per il futuro. «Chiediamo a Mastella di convocare l'Assemblea dei sindaci, per monitorare lo stato di salute della popolazione sannita. Otto mesi fa, inoltre, la giunta deliberò la costituzione di un'Unità operativa per l'emergenza Covid e ci piacerebbe conoscerne i risultati conseguiti. Riteniamo, pertanto, urgente - concludono - la convocazione di un Consiglio comunale in cui venga comunicato il monitoraggio delle somme stanziate dal Governo a favore del Comune per fronteggiare l'emergenza».
 

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