Covid a Benevento, altri decessi
ma è guarita l'ex ministro De Girolamo

Covid a Benevento, altri decessi ma è guarita l'ex ministro De Girolamo
di Luella De Ciampis
Martedì 3 Novembre 2020, 08:41 - Ultimo agg. 10:17
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Ancora due decessi per Covid al «Rummo» e 80 nuovi positivi in 24 ore. Morte una insegnante in pensione di 76 anni di Benevento, ricoverata da circa un mese in Terapia intensiva, e una 79enne di Napoli, in degenza in Pneumologia subintensiva. La 76enne, che aveva patologie pregresse e che si era ammalata insieme ai suoi familiari, ormai clinicamente guariti, non ce l'ha fatta. Le sue condizioni avevano destato preoccupazione fin da subito. Con quelli di ieri sono 25 i decessi al Rummo da inizio agosto, 13 di residenti nel Sannio, e 10 da giovedì scorso. Da febbraio sono 50. Sono 94 i pazienti Covid ricoverati al Rummo, dove, oltre ai due decessi, si è registrata una guarigione. Dei 229 tamponi processati, 67 hanno dato esito positivo, di cui 38 rappresentano nuovi casi. I contagiati censiti dall'Asl sono 762, mentre le guarigioni raggiungono quota 379. In città ci sono 207 positivi, seguono Moiano (47), Sant'Agata (46), San Salvatore (37) e Montesarchio (28).

Nunzia De Girolamo ha sconfitto il Covid.

Ad annunciare di essere risultata negativa al Covid è stata l'ex ministra: «Un abbraccio che ho sognato, un abbraccio che ho sperato e che ho voluto. Per questo abbraccio ho pregato, ho pianto, ho sperato che avvenisse il prima possibile. Venti lunghi giorni senza il tuo respiro, il tuo buongiorno, le nostre risate, i tuoi scherzi, le storielle notturne. Questo abbraccio per me è ossigeno, è voglia di futuro, è vita. Sono due cuori che battono a mille». Così l'ex parlamentare sul suo profilo Instagram, dove ha postato la foto dell'abbraccio con la figlia.

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Dopo le notizie che si sono rincorse nel pomeriggio di domenica, relative all'interdizione del Pronto soccorso del Rummo ai pazienti non-Covid, il direttore dell'unità complessa Giovanna Guiotto chiarisce, attraverso una nota, i termini della vicenda. «Domenica scrive - si è verificato un massiccio afflusso di pazienti Covid, sospetti e già accertati, in autoisolamento a domicilio, affetti da grave insufficienza respiratoria. Lo spazio e i punti di erogazione di ossigeno disponibili nell'area Covid, a un certo punto, sono risultati insufficienti per gestire in sicurezza i 15 pazienti presenti e i 4 in attesa in altrettante ambulanze. Quindi, ho disposto la redistribuzione dei pazienti non-Covid all'interno dei locali del Pronto soccorso, in modo da utilizzare anche le 12 postazioni destinate ai codici gialli per i pazienti Covid. Ho contattato la centrale operativa del 118, esponendo le nostre difficoltà e chiedendo di dirottare i pazienti ordinari nelle unità di pronto soccorso del Fatebenefratelli e del Sant'Alfonso Maria dei Liguori. Terminati gli spostamenti dei pazienti ed effettuata la necessaria sanificazione dei locali dedicati al percorso non-Covid (compreso il codice rosso) è stata inviata una nuova comunicazione alla Centrale operativa del 118 a integrazione di quella precedente».

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Una vicenda che ha determinato la reazione del consigliere regionale Erasmo Mortaruolo e della segreteria provinciale del Pd che, in una nota congiunta, scrivono: «Quanto accaduto in merito alla presunta chiusura del Pronto soccorso dell'ospedale ha dell'incredibile. In questo momento difficilissimo di emergenza sanitaria e con l'aumento vertiginoso dei contagi anche nel nostro territorio, occorrono responsabilità e sobrietà. Fare strumentalizzazione politica e presenzialismo da bottega sulla pelle e sulla salute dei cittadini è increscioso. La nota interna inviata dalla primaria, con la quale si chiedeva al 118 lo smistamento dei pazienti non-Covid presso gli ospedali di Sant'Agata dei Goti e del Fatebenefratelli, per i codici verde e giallo, è stato un atto dovuto a garanzia e tutela di tutti i pazienti. Inoltre, il direttore Ferrante ci ha assicurato che è già stata valutata la disponibilità di ulteriori 100 posti letto, da destinare a pazienti Covid paucisintomatici, presso altre strutture territoriali così da decongestionare il polo ospedaliero. Ora bisogna istituire un tavolo istituzionale per supportare l'azione e le necessità evidenziate dalla direzione generale e dal personale sanitario per affrontare al meglio l'emergenza e garantire tutti i livelli di assistenza». Nella stessa ottica, la Cgil-Fp chiede un incontro con il prefetto Cappetta e i digì delle strutture sanitarie del territorio per promuovere l'istituzione di una cabina permanente di monitoraggio delle attività di smistamento delle emergenze territoriali effettuate dalla Centrale operativa del 118. «Azione necessaria - specifica il sindacato - per indirizzare gli accessi dei codici gialli e verdi verso altre strutture ed evitare che il flusso continuo congestioni il pronto soccorso del Rummo». «Siamo in una fase emergenziale - dice il sindaco Clemente Mastella - destinata a peggiorare con l'arrivo della sindrome influenzale. Il mio timore è che gli ospedali non riescano ad assicurare a tutti le prestazioni sanitarie necessarie. Per riuscire ad arrestare l'avanzata del virus, penso sia necessario un lockdown generalizzato, seppure limitato nel tempo, garantendo i ristori alle categorie che ne soffriranno le conseguenze. Questo andirivieni non unitario è assurdo, come lo è considerare gli anziani un peso». 

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