Covid a Benevento, la strage continua:
morti altri tre anziani nel Sannio

Covid a Benevento, la strage continua: morti altri tre anziani nel Sannio
di Luella De Ciampis
Venerdì 6 Novembre 2020, 08:58 - Ultimo agg. 14:19
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Il Covid-19 uccide ancora. Sono tre i decessi registrati ieri al Rummo. A perdere la vita un 80enne di Ceppaloni, un 87enne di Paduli e un 86enne residente a Gioia Sannitica, centro in provincia di Caserta, in degenza nei reparti di Medicina interna, Pneumologia subintensiva e in area Covid. Sono 31, dunque, i decessi al «Rummo» dall'inizio di agosto, 18 quelli relativi a residenti nel Sannio, otto negli ultimi cinque giorni (sono 56 da febbraio). Dei 224 tamponi processati ieri in ospedale, 22 hanno dato esito positivo. Di questi, 12 rappresentano nuovi casi e 10 si riferiscono a conferme. Sono, invece, 99 (otto in meno di mercoledì) i pazienti in regime di degenza e nove i guariti dimessi ieri ma aumenta in modo esponenziale il numero dei residenti nel Sannio attualmente ricoverati: 65 contro i 34 provenienti da altre province. Si stanno riducendo in modo graduale gli accessi in pronto soccorso dalle altre province, ma stanno aumentando le ospedalizzazioni dei positivi. La quota dei contagiati sfiora quota 1000: il report quotidiano dell'Asl riferisce di 996 positivi, 60 in sole 24 ore. Ieri i sindaci di Castelpagano Giuseppe Bozzuto e di Colle Sannita Michele Iapozzuto, hanno comunicato rispettivamente cinque e sette nuovi contagi nei loro comuni, mentre il sindaco di Vitulano Raffaele Scarinzi ha riferito di 15 nuovi casi in 24 ore. Intanto, nella giornata di oggi, resteranno chiusi gli uffici comunali di Bonea, dove ieri sono state effettuate le operazioni di sanificazione.

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Il sindaco di San Lorenzo Maggiore, Giuseppe Iannotti, portavoce di altri 11 primi cittadini del Sannio, scrive al governatore Vincenzo De Luca per chiedere l'immediata riapertura dell'ex ospedale «Maria delle Grazie» di Cerreto Sannita, dell'ospedale «San Pio» di San Bartolomeo in Galdo e la messa a punto del «Sant'Alfonso Maria de' Liguori» di Sant'Agata de' Goti. Inoltre, i sindaci suggeriscono di usufruire delle strutture mediche del territorio per eseguire i tamponi che, al momento, gravano esclusivamente sull'Asl, creando disguidi e disagi ai cittadini.

A condividere e sottoscrivere la nota, i sindaci di Pietraroja (Pietro Torrillo), Torrecuso (Angelino Iannella), Paupisi (Antonio Coletta), Casalduni (Pasquale Iacovella), San Salvatore Telesino (Fabio Romano), Amorosi (Carmine Cacchillo), Guardia Sanframondi (Raffaele Di Lonardo), Morcone (Luigino Ciarlo), Bucciano (Domenico Matera), Bonea (Giampiero Raviezzo) e Forchia (Pino Papa).

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Il bilancio si sta facendo sempre più pesante con il trascorrere delle ore anche se a pagarne le conseguenze peggiori sono gli anziani, con patologie pregresse che, spesso, arrivano in pronto soccorso in condizioni già fortemente compromesse. «Purtroppo - spiegano i medici lo stato di salute dei pazienti anziani, con altre patologie e con un sistema immunitario indebolito, precipita all'improvviso e quando arrivano in ospedale è già troppo tardi. Alla fine, non è più possibile stabilire con certezza se le cause dei decessi siano da attribuire al virus oppure al peggioramento delle condizioni generali dei pazienti e al cedimento di organi vitali, quali cuore, polmoni, reni. Quando il virus, fortemente resistente e debilitante, colpisce persone che sopravvivono grazie a equilibri studiati al millimetro, attraverso la somministrazione di un cocktail di farmaci per controllare comorbilità, quali l'ipertensione, il diabete, le disfunzioni renali e quant'altro, senza considerare quelle cardiache e polmonari, il decesso spesso è legato ad arresto cardiaco, a embolia, a forme di nefriti che si aggiungono al Covid che diventa una concausa e non la causa principale della morte». 

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Intanto, la direzione strategica dell'ospedale Fatebenefratelli, nell'ottica di rassicurare l'utenza e nel sottolineare che non ci sono focolai, comunica che «la struttura sanitaria effettua costantemente un'attività di screening e di monitoraggio dei collaboratori per tutelare la salute dei pazienti e degli operatori sanitari, mirata alla prevenzione di eventuali contagi e focolai da Covid-19. Nel pronto soccorso dedicato al Covid della struttura ci sono tre pazienti Covid in attesa di essere trasferiti in reparto. Per questo, vengono prese in debita considerazione anche le segnalazioni dei dipendenti in merito a contatti stretti con eventuali positivi, al di fuori dell'ambiente lavorativo, tenendo conto della catena di contatti e procedendo alle operazioni di screening».
Infine, dura replica del sindaco Clemente Mastella sulle affermazioni del senatore Salvini che ironizza sul Covid in Campania. «Fare umorismo nero sulle vicende del Covid in Campania dice - dà la misura mediocre della qualità umana e politica del senatore Salvini. Chieda scusa ai campani. Quanto ai dati e alle classificazioni, occorre il massimo di trasparenza da parte degli organi preposti, non per sfiducia nei loro confronti, ma per evitare di ascoltare le stupidate contro i campani del senatore Salvini. Nella Lega, il senatore era uno solo: Umberto Bossi. Capisco che lui avrebbe voluto che tutti i colori italiani fossero verdi, ma non è stato così e non sarà così».

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