Covid, escalation anche nelle scuole
del Sannio: contagi e nuovi stop

Covid, escalation anche nelle scuole del Sannio: contagi e nuovi stop
di Antonio N. Colangelo
Venerdì 16 Aprile 2021, 08:42 - Ultimo agg. 10:34
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Altra giornata nera per le scuole sannite, sempre più strette dal Covid in una morsa di paura e incertezze che giorno dopo giorno rischiano di mandare in frantumi le chance di proseguire l'attività didattica in presenza. In città e in provincia, infatti, il quadro dei contagi in aula si aggrava con il trascorrere delle ore e se i numeri dei positivi riscontrati, durante la prima settimana di riapertura, erano già poco confortanti la media degli ultimi giorni lascia presagire uno scenario peggiore.

A Benevento, il bilancio di ieri annovera 5 nuovi casi e un intero plesso scolastico chiuso fino a data da destinarsi. A risultare contagiati un'alunna di prima media e un'insegnante dell'Ic «Pascoli», con ben tre classi in quarantena, una bambina dell'Ic «Sant'Angelo a Sasso», una docente della primaria bilingue e un'altra insegnante del plesso scolastico Pezzapiana, afferente all'Ic «Moscati» e comprendente scuola materna ed elementare.

In quest'ultimo caso, poiché la maestra, risultata positiva in seguito a un test rapido, prestava servizio in più classi, è stato necessario disporre lo stop alle lezioni dal vivo nell'intera struttura, la prima a chiudere i battenti dal giorno della ripresa.

Salgono, dunque, a 9 i positivi riscontrati in città negli ultimi 4 giorni, superando così il totale di 7 casi verificatisi nell'arco della prima settimana (5-11 aprile) di ritorno in aula. Dati che lasciano intendere un'inequivocabile impennata e che aumentano sensibilmente le possibilità di un improvviso dietrofront. Oggi il sindaco Clemente Mastella, che sin dal giorno della riapertura di materne, elementari e prime medie aveva chiarito che in caso di aumento di contagi avrebbe valutato l'ipotesi di una nuova, e a questo punto definitiva, chiusura, avrebbe dovuto incontrare i vertici dell'Asl per fare il punto della situazione e capire se ci fossero le condizioni per andare avanti in presenza ma l'appuntamento è rinviato anche se non tarderà a tenersi.

Nessun miglioramento nemmeno in provincia, dove si fa sempre più corposa la lista dei comuni in cui le lezioni dal vivo sono sospese. A Foglianise, il sindaco Giuseppe Tommaselli ha disposto fino a domani la chiusura dell'asilo in via Consortile Vitulanese per la positività di un bambino. Discorso identico a Pietrelcina, dove il primo cittadino Domenico Masone ha deciso di chiudere fino a domani l'elementare dopo aver appreso del contagio di un alunno. Ad Airola, invece, una rappresentanza di genitori ha scritto al prefetto per chiedere il rientro in aula.



Intanto, continua a far discutere l'eventualità di una riapertura delle superiori, ferme al palo da fine febbraio. A prescindere da quella che sarà la decisione del sindaco Mastella, l'ipotesi riapertura dei licei cittadini lascia perplessi dirigenti, studenti e sindacati, dal cui parere dei giorni scorsi si evince come sembrino mancare i presupposti essenziali per un rientro in aula all'insegna dell'entusiasmo e della serenità anche perché si tratterebbe di riaprire a poco più di un mese dalla fine dell'anno scolastico. «In queste ore - dice Luigi Mottola, presidente provinciale dell'Anp - siamo impegnati a discutere e confrontarci sull'eventualità di una riapertura in zona arancione, e confesso che nessuno di noi immaginava di ritrovarsi in questa situazione a fine aprile.

Al momento il tasso di preoccupazione è elevato tra tutte le componenti, personale, studenti e famiglie, e gli ultimi contagi registrati dopo la riapertura di materne, elementari e prime medie non autorizzano all'ottimismo. Oltretutto manca poco alla fine dell'annata».

Per Mottola, dunque, sul piatto della bilancia pesano maggiormente i rischi rispetto ai benefici. «Se la riapertura dei licei dovesse determinare gli stessi numeri virali degli istituti comprensivi, sarebbe una batosta difficile da superare. Inoltre - prosegue il dirigente del Giannone - se dovessimo ripartire per poi essere costretti a richiudere ancora una volta, le conseguenze potrebbero rivelarsi fatali sia per la tenuta mentale della popolazione studentesca sia sotto il profilo didattico. C'è anche da affrontare il discorso della maturità. È fondamentale che i ragazzi possano sostenerla nelle migliori condizioni possibili e non mi sembra il caso di correre il rischio di tenere un esame con qualche studente o docente in quarantena. In definitiva, credo che ad oggi manchino i presupposti per tornare in classe in serenità e forse è opportuno chiudere la stagione scolastica in dad».

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