Covid, la diagnosi
arriva con un respiro

Covid, la diagnosi arriva con un respiro
di Luella De Ciampis
Sabato 29 Maggio 2021, 09:47 - Ultimo agg. 20:44
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L'Irccs Maugeri di Telese Terme capofila per l'adozione di device innovativi per la diagnosi dell'infezione da Sars-Cov2. La clinica è stata scelta per testare un nuovo dispositivo che individua il virus del Covid nel respiro. Si chiama Coronacheck ed è un congegno portatile che potrebbe rivoluzionare le modalità di riconoscimento del virus nell'aria espirata dai polmoni per un minuto di tempo. Si tratta di un ritrovato di alta tecnologia ideato dalla Exhalation technology Ltd di Cambridge, società britannica che opera nel settore dei marcatori biologici raccolti in Ebc (exhaled breath condensate), cioè nella condensa del respiro emesso che potrebbe sostituire gli invasivi tamponi antigenici e molecolari. La società britannica ha scelto la clinica Maugeri e il team di Mauro Maniscalco, primario dell'unità operativa di Pneumologia riabilitativa e del laboratorio di ricerca sull'infiammazione delle vie aeree, per effettuare la sperimentazione del device.

Maniscalco e suoi collaboratori hanno testato il dispositivo su oltre 100 pazienti e sottoposto gli esiti della ricerca a importanti riviste scientifiche internazionali. «L'obiettivo attuale spiega è di controllare la trasmissione del virus, continuando a proteggere coloro che sono maggiormente a rischio di complicazioni e di permettere ai servizi sanitari di gestire meglio i casi gravi. Questo dispositivo è in grado di rilevare la presenza o l'assenza del virus in soggetti sia positivi che negativi, sintomatici o asintomatici, attraverso un sensore elettronico che potrebbe essere presto destinato alla produzione di massa per soddisfare le esigenze di screening a livello globale». Le potenzialità del congegno sono decisamente innovative in quanto consente di velocizzare i tempi di individuazione del virus, saltando diverse fasi che caratterizzano l'esecuzione dei normali tamponi. «Il test continua il primario è in grado di offrire il risultato in circa otto minuti perché il campione di condensa ottenuto fornisce un risultato immediato senza effettuare alcuna pratica di laboratorio. Quindi, il risultato è immediato e il il dispositivo, estremamente maneggevole, può essere utilizzabile in qualsiasi luogo. Per effetto della pandemia, la clinica ha deciso di migliorare il parco tecnologico per potenziare l'offerta di screening e rendere più sicura la struttura». Già a luglio 2020, l'Exhalation technology era entrata in contatto con l'equipe di Maniscalco con la quale aveva intrapreso una collaborazione per studi clinici relativi a una prima versione di Coronacheck, denominata inflammacheck e impiegata per gli stati infiammatori delle vie respiratorie attraverso il monitoraggio del periossido di carbonio nella condensa del respiro emesso, nei pazienti con patologie croniche gravi, come broncopneumopatia cronica ostruttiva, fibrosi polmonare idiopatica, asma, fibrosi cistica, ricoverati nel centro per effettuare un ciclo di riabilitazione respiratoria.

Quindi, il nuovo device rappresenta il secondo step di una ricerca già avviata in precedenza, aggiornata alla luce degli accadimenti determinati dalla pandemia.

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Sul fronte dei vaccini, l'accelerata per immunizzare i maturandi potrebbe arrivare già nella prima settimana di giugno perché la Regione ha appena dato il placet per cominciare. Ma è tutto subordinato all'arrivo dei vaccini, il cui quantitativo dovrebbe essere aumentato per consentire la vaccinazione di massa. Saranno usati «Johnson&Johnson» per gli over 18 e Pfizer per i ragazzi al di sotto dei 18 anni, reclutati sulla base di un'autocertificazione. Intanto, l'attività vaccinale sta continuando con maggiore lena, allo scopo di raggiungere l'ambito traguardo dell'immunità di gregge. Un traguardo che non è lontano se si pensa che, fino a ieri, sono state somministrate 198.183 vaccini, tra prime e seconde dosi. Poco più di 63.000 sanniti hanno ricevuto entrambe le dosi e, quindi, un quinto della popolazione è ormai immunizzata, mentre circa 140.000 persone hanno ricevuto almeno la prima dose. Tra le categorie immunizzate, 4000 volontari che, usufruendo degli open day, hanno scelto di essere vaccinati con «Johnson&Johnson», gli operatori sanitari e il personale che lavora nelle strutture sanitarie, gli over 80 e i pazienti fragili. Ancora in picchiata i contagi censiti dall'Asl: 4 positivi, di cui 3 asintomatici, e 6 guariti su 504 tamponi processati. Al «Rummo» è morta una 92enne di San Marco dei Cavoti. Salgono così a 334 i decessi da inizio pandemia, a 316 da agosto (245 i sanniti). I degenti sono calati a 20.

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