Covid nel Sannio, ripartono i matrimoni:
il picco atteso d'estate (col green pass)

Covid nel Sannio, ripartono i matrimoni: il picco atteso d'estate (col green pass)
Sabato 29 Maggio 2021, 09:45 - Ultimo agg. 20:45
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Covid-19, minaccia e risorsa insieme. È stato il refrain di questi due anni. Certo, le tantissime vittime e i milioni di contagiati. Ma anche un tempo per operare delle scelte, ripensarne altre, approfondire invece che eseguire acriticamente, distanziare per preparare a un nuovo incontro. E a proposito di incontri ce n'è uno che proprio secondario non sarebbe, quello tra i giovani che intendono formare una famiglia. Operazione complicatissima da decenni e ora più che mai specchio dei tempi. Da come ci si sposa però forse dipende anche il tipo di organizzazione familiare che verrà. Specie se l'avventura dovesse partire da una base di condivisione di certi valori. Non sono state molte le coppie che, in presenza delle restrizioni anti-Covid, hanno deciso di confermare il giorno stabilito per le nozze, sia in Chiesa che al Comune. Il target è quello dei giovani che hanno fatto prevalere per distacco il significato dell'atto che si compie rispetto alla componente dei festeggiamenti, sfidando in molti casi la volontà delle famiglie. Una cifra di coraggiosi visto che la stragrande maggioranza delle coppie ha rinviato a ripetizione la data fino alla riapertura «ragionata» appena avviata dal governo.

Tutto ruota infatti intorno al settore del wedding. «Siamo purtroppo abituati ad accogliere le giovani coppie soltanto quando hanno già in tasca la data stabilita con il locale per il ricevimento afferma il vicario generale dell'arcidiocesi di Benevento, monsignore Franco Iampietro -. In realtà accadeva anche quando magari i giovani arrivavano al matrimonio religioso con una maggiore consapevolezza dettata dal loro percorso spirituale. Ci rendiamo conto che il giorno delle nozze ha anche una sua sacralità esterna al rito che si materializza nell'incontro gioioso con parenti e amici. So di coppie che si sono sposate nel periodo Covid rispettando le regole e che hanno rinviato il momento di festa ad altra data.

Ricordo che la Chiesa diocesana non ha mai sospeso la celebrazione dei matrimoni nonostante la pandemia e, in caso di zona bianca per la Campania dal 22 giugno, di fatto aumenterebbe soltanto il numero dei partecipanti alla cerimonia, tenendo però conto che il distanziamento nei banchi quasi certamente resterà inalterato». La previsione, secondo i calendari parrocchiali, è che nell'intera diocesi il picco di matrimoni sarà toccato tra luglio e agosto. Naturalmente sempre in linea con la progressiva e sistematica riduzione di celebrazioni iniziata almeno 20 anni fa. «Da gennaio a maggio di quest'anno dice il cancelliere diocesano, monsignore Giampiero Pisaniello - sono stati rilasciati 74 nulla osta matrimoniali. Immaginiamo che il numero crescerà entro la fine dell'anno anche se non è detto che superi il dato relativo al 2020, anno di Covid, quando si registrarono 195 matrimoni. Crollo verticale se pensiamo che nel 2019 le richieste erano state 712, risultato che comunque, virus a parte, rappresentava già una flessione rispetto al 2018 in cui le coppie all'altare erano state 768».

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Ci si sposa di meno, aumentano le convivenze ma il risultato sembra non cambiare sul fronte della scelta di concepire figli. Il tasso di denatalità cresce anche nel profondo Sud, e il Sannio non fa eccezione. «È una realtà dice Iampietro che interroga la Chiesa la quale sta mettendo in campo una rinnovata e intensa attenzione alla formazione delle giovani coppie con programmi di accompagnamento al matrimonio perché possa essere più consapevole e orientato a un complessivo benessere, a una migliore qualità della vita e a una più coerente organizzazione civile». Ma la «formazione» delle coppie al matrimonio si sa è pianificata con la stessa precisione anche da quanti lavorano per consentire che il giorno delle nozze sia davvero indimenticabile. I tanti «boss delle cerimonie» ormai fanno scuola, attraggono con le loro suggestioni e le loro proposte.

Difficile sfuggire al richiamo. Stavolta per i «matrimoni Covid free» dovranno operare rispettando le limitazioni decrescenti a partire da metà giugno. La prima raccomandazione è organizzare il più possibile matrimoni all'aperto con il titolare del locale che dovrà tenere il registro degli invitati, controllare la distribuzione ai tavoli e verificare che vengano attuati tutti i protocolli di sicurezza sia da parte dei lavoratori della struttura che dagli ospiti. Servirà il green pass (bisogna aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti oppure dimostrare di essere vaccinati da almeno 15 giorni con la prima dose o di essere guariti). Si potrà anche predisporre una postazione sanitaria dove effettuare sul momento test antigenici per rendere l'ingresso più sicuro. Nella zona guardaroba, abiti, borse e accessori dovranno essere riposti in sacchetti appositi, monouso o sterilizzati. Il buffet non è vietato a patto che venga servito da personale incaricato.

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