Covid, focolaio a San Bartolomeo:
«Più rigore e prudenza»

Covid, focolaio a San Bartolomeo: «Più rigore e prudenza»
di Celestino Agostinelli
Martedì 15 Giugno 2021, 12:30
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«Mi trovo d'accordo con il sindaco Agostinelli, sul fatto che non bisogna assolutamente credere di sentirsi al sicuro dal contagio. Prova ne è il focolaio che si è alimentato nelle scuole e che ha determinato questo picco di contagi a San Bartolomeo in Galdo». Mino Ventucci, direttore del Distretto Sanitario Alto Sannio, commenta così i casi di contagio nel capoluogo fortorino, dove nelle ultime settimane, in controtendenza con il trend provinciale al ribasso, è stata raggiunta quota 38 positivi, tra alunni delle elementari, della scuola dell'infanzia e dei loro familiari. «Il sindaco ha ragione continua Ventucci quando dice che bisogna mantenere un certo rigore perché l'unica arma che abbiamo per sconfiggere il Covid è, oltre ai vaccini, continuare ad adottare tutte le misure imposte. Il caso di San Bartolomeo ci impone ancora cautela. Stiamo cercando in ogni modo di garantire il supporto necessario, come sta accadendo con gli open day e l'attenzione che poniamo sulle fasce deboli. Fortunatamente c'è una maggiore tempestività nella diagnosi, con maggiore capacità di eseguire tamponi e questo significa un trattamento tempestivo e comunicazione rapida in caso di contatti. Inoltre, c'è stata un'evoluzione della terapia. Nuovi screening di massa? Il sindaco deve chiederlo all'Asl».

Il sindaco Agostinelli non vuole creare inutili allarmismi perché, a suo dire, ora c'è bisogno di collaborazione. «Come ho ampiamente detto - sottolinea - la nostra situazione è circoscritta e monitorata.

Il nostro è un comune grande rispetto agli altri, con maggiore movimento, attività e tanti giovani Volendo fare un rapporto con paesi di un terzo più piccoli appare evidente che questo numero di contagi potrebbe dirsi nella norma. Ma già da qualche giorno giungono notizie di negativizzazioni in aumento e questo ci fa ben sperare. Ma il virus non è ancora stato sconfitto e almeno per il momento bisogna farsene una ragione». 

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La dirigente scolastica Giovanna Leggieri si dice ottimista e concorda con il sindaco sul rigore per il rispetto delle norme. «La chiusura delle scuole è stato un atto dovuto dice Leggieri ora dobbiamo pensare a questi ultimi adempimenti di fine anno e agli esami. Attenendoci, come abbiamo fatto fin dall'inizio della pandemia, e di questo mi congratulo con il corpo docenti e amministrativo delle scuole del capoluogo, organizzeremo anche gli esami in presenza con scrupolosità e rispetto sia degli alunni che delle loro famiglie. Dobbiamo solo augurarci che tutto torni alla normalità e che il mondo della scuola non debba a patire tutte le incombenze che gli sono piombate addosso». Il sindaco Agostinelli è convinto che la ripartenza ci sarà e che per qualche tempo ancora si dovrà convivere con questa emergenza. «Non va assolutamente fatto del terrorismo e alle famiglie dico che dobbiamo adottare la logica della protezione ancor più di prima - conclude Agostinelli - io ho subito gli effetti del Covid e non li auguro a nessuno. Confido anche nel grande lavoro svolto dai medici di famiglia che in questi momenti sono le vedette per allertare nell'eventualità che possano svilupparsi altre positività, ma il lavoro maggiore lo dobbiamo effettuare ognuno di noi nel segno del rispetto reciproco e della speranza che uniti vinceremo anche questa battaglia. Il mio appello è rivolto gli adulti e ai giovani che in questo momento, come in passato con la zona rossa, non hanno avuto un blocco vero e proprio cosa che può giocare un ruolo negativo. Il punto critico va ancora superato».

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