Vaccini Covid a Benevento, open day
con 5.500 vaccinati: lo spot degli studenti

Vaccini Covid a Benevento, open day con 5.500 vaccinati: lo spot degli studenti
di Luella De Ciampis
Sabato 11 Settembre 2021, 09:37 - Ultimo agg. 22:20
4 Minuti di Lettura

«Con 5.500 vaccini inoculati e 3.500 prime dosi siamo al 78% delle somministrazioni ai giovani e all'84% della popolazione vaccinabile. Un risultato incoraggiante, soprattutto per i ragazzi che devono ancora vaccinarsi e che saranno sicuramente invogliati a farlo vista l'alta partecipazione dei loro coetanei». Così Gennaro Volpe, direttore generale dell'Asl, commenta il risultato della 5 giorni di Open day senza prenotazioni che in settimana ha coinvolto gli hub vaccinali di Benevento, Montesarchio, San Giorgio del Sannio, Sant'Agata de' Goti, Cerreto Sannita e Morcone. Nell'ultima giornata di attività sono stati inoculati mille vaccini, 210 dei quali nell'hub dell'ex caserma Pepicelli, dove si è arrivati a 200 prime dosi. Un risultato vicino a quello ottenuto giovedì perché su 560 vaccinazioni effettuate, la metà erano prime dosi, mentre per il resto si era trattato di richiami. Quindi, il trend delle 200/250 prime dosi giornaliere in città è stato mantenuto per l'intera settimana. Gli altri 790 vaccini conteggiati ieri sono stati, invece, somministrati negli altri centri vaccinali coinvolti nell'operazione di Open day con l'adesione di circa 400 giovanissimi. Dopo la pausa del weekend, l'attività riprenderà normalmente da lunedì per cercare di recuperare il maggior numero possibile di ritardatari anche se ormai l'operazione di recupero può essere considerata riuscita. Infatti, dalla stima effettuata nell'immediato, dei circa 19.000 giovani tra i 12 e i 19 anni 14.000 hanno già ricevuto almeno una dose di vaccino per cui resterebbero ancora 5.000 over 12 da immunizzare. Un'impresa di facile realizzazione, tenendo conto che c'è ancora qualche giorno per recuperare quest'ultima fetta di popolazione, prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. Un risultato apprezzabile per il Sannio che, stando ai numeri, è in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del territorio regionale che, secondo le aspettative del governatore Vincenzo De Luca, avrebbe dovuto registrare il doppio delle somministrazioni effettuate in questa settimana, per poter arrivare a 5 milioni di vaccinati nell'arco di un mese. 

Dalla giornata di giovedì si sta registrando un discreto aumento di positivi sul territorio con 35 nuovi contagi nell'arco delle ultime 48 ore.

Dati che trovano conferma nell'aggiornamento fornito dal Comune di Telese Terme che riferisce di quattro contagi sul territorio e di 10 persone in isolamento domiciliare, obbligatorio e fiduciario. Rimane, invece, fermo a 11 il numero dei degenti nei reparti Covid del «Rummo», per effetto di un nuovo accesso e di una contestuale dimissione. Giornata di tregua, invece, per i decessi che sono già cinque dalla fine di agosto e che hanno riguardato solo anziani dagli 80 ai 94 anni. Dalla disamina effettuata in questo ambito stanno emergendo elementi che chiariscono, seppure parzialmente, il motivo dei decessi. Molto spesso, gli anziani che si ammalano di Covid appartengono a nuclei familiari, i cui componenti, adulti e giovani, non sono vaccinati. In questi contesti, il virus continua a circolare, penalizzando i più deboli, per età e per la presenza di comorbilità pregresse, che non riescono a superare la malattia. Infatti, gli adulti e i giovani in buona salute superano il Covid con sintomi spesso poco rilevanti ma mettono a rischio la salute dei genitori, dei nonni e delle persone fragili con cui entrano in contatto. Dunque, in questa fase della pandemia, le famiglie continuano a essere i punti nevralgici in cui si sviluppano i focolai, soprattutto se, la maggior parte degli elementi che le compongono non sono vaccinati.

Video

«Il nostro ospedale - dice Mario Ferrante, direttore generale dell'Azienda ospedaliera San Pio - si è impegnato e continua a impegnarsi al massimo per contrastare al meglio la pandemia ma tutti devono fare la propria parte per riuscire a mantenere i risultati che, con fatica, abbiamo ottenuto per poter uscire definitivamente dal tunnel». Risultati che sono stati oggetto di un riconoscimento ufficiale, consegnato al manager dalla Commissione internazionale dei diritti umani. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA