«Il vaccino, porcheria fatta con gli aborti»:
bufera sul parroco, interviene l'arcivescovo

«Il vaccino, porcheria fatta con gli aborti»: bufera sul parroco, interviene l'arcivescovo
di Luigi Patierno
Martedì 26 Gennaio 2021, 08:57 - Ultimo agg. 08:58
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Non si placano le polemiche dopo le frasi choc del parroco di Sant'Arcangelo Trimonte, don Francesco Collarile, sui vaccini. L'onda social di indignazione si propaga sul web e scatena il fronte di coloro che si sono sentiti offesi dalle parole pronunciate dal sacerdote sannita durante l'omelia. Dall'altare della chiesa San Bartolomeo Apostolo di Paduli, il prete, che il 23 gennaio ha officiato messa al posto del parroco don Enrico Iuliano, durante la celebrazione trasmessa in diretta Facebook dalla pagina della parrocchia, ha usato frasi molto forti. Parole che, estrapolate o meno da un contesto più ampio, sembrano andare in direzione «no vax», una posizione non confermata dal parroco ma neanche smentita del tutto nonostante la replica del giorno dopo sulla sua pagina Facebook. «Il vaccino è una porcheria fatta con gli aborti», è la frase che più di tutte identificherebbe il sacerdote di Sant'Arcangelo Trimonte come «negazionista», una frase che ha fatto alzare le barricate sia nella comunità padulese che in quella santarcangiolese. «La mia frase è stata estrapolata, le medicine sono necessarie ma hanno delle controindicazioni», si è difeso così don Francesco Collarile, che probabilmente, nel video integrale poi eliminato dal social, voleva semplicemente invitare i fedeli a «riporre ogni fiducia in Dio che tutto può». Il sacerdote ha poi tacciato la giovane autrice della riproduzione video «di mala fede».

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Intanto, sia dal mondo politico che da quello religioso, tutti prendono le distanze da quelle parole, da quei quarantaquattro secondi di grande impatto emotivo. Il parroco don Enrico Iuliano, così come il sindaco Domenico Vessichelli, ci tengono a sottolineare che la comunità parrocchiale e civile di Paduli non è assolutamente rappresentata da don Francesco. «Le opinioni espresse - dicono entrambi - rientrano nella responsabilità personale di chi le ha pronunciate». Più duro il primo cittadino Domenico Vessichelli: «Fortunatamente - spiega - non è stato il parroco di Paduli ad esprimere tali concetti. Con lui c'è massima condivisione delle idee, siamo entrambi propensi al vaccino e in attesa di farlo. Paduli in questa vicenda non c'entra nulla e don Francesco non rappresenta questa comunità. Ritengo sia grave, a prescindere da quale pulpito siano state pronunciate, a maggior ragione in un periodo così particolare, che una persona che ricopra una funzione religiosa o pubblica possa lasciarsi andare a tali esternazioni e che ancora oggi (ieri, ndr) non ci sia stato un chiarimento, per cui nutro forti dubbi che lui possa guidare una comunità. Il vaccino attualmente è l'unica ancora di salvezza». Dello stesso avviso il sindaco di Sant'Arcangelo Trimonte. «È stata una giornata molto dura - dice Rocco Rossetti - per l'intera comunità santarcangiolese, per le reazioni di molti cittadini, sia sui social, sia in paese. Mi auguro che si faccia chiarezza in tempi brevi, ho notato che anche i fedeli sono molto confusi. Posso ribadire che per me l'unica strada da percorrere è quella del vaccino».

La vicenda ieri è rimbalzata anche sui media nazionali e le reazioni sui social non si sono fatte attendere. C'è chi ha rivendicato la libertà di espressione, chi è intervenuto in sua difesa, chi ha evidenzia il ruolo di pastore della Chiesa e chi invita a contestualizzare le parole pronunciate. Molti di più quelli che non hanno gradito la terminologia utilizzata per descrivere i vaccini; personale sanitario e gente comune indignata per la violenza verbale di quelle parole. In tanti non accettano che una persona, per la funzione pubblica ricoperta, possa parlare in tal modo a una comunità parrocchiale, negando l'importanza della scienza o alimentando semplicemente il dubbio in un momento così difficile. Reazioni negative che sono arrivate anche dai parenti delle vittime di Covid. Resta il dubbio sul contenuto dell'intera omelia, ma il video integrale è stato rimosso, un altro segnale che indica la chiara posizione del parroco di Paduli. «Non voglio che ci sia una gogna mediatica su Paduli - ha detto ieri don Enrico in una diretta social - non sono io ad aver celebrato l'omelia l'altra sera, ma il sacerdote di un'altra comunità, io posso esprimere solo la mia vicinanza alle persone che soffrono di covid e la mia posizione favorevole al vaccino». Intanto, anche ieri è stato impossibile parlare con don Francesco. Il caso è stato affrontato anche in diocesi dove la notizia domenica mattina ha creato sconcerto. Facile immaginare che l'arcivescovo Felice Accrocca abbia parlato con don Francesco Collarile. Facile immaginare il monito a non ripetere tali esternazioni che, tra l'altro, non rispecchiano il pensiero della Chiesa.
 

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