Deluchiani e Mastella, il sigillo del voto
in Consiglio comunale a Benevento

Deluchiani e Mastella, il sigillo del voto in Consiglio comunale a Benevento
di Paolo Bocchino
Venerdì 23 Luglio 2021, 08:26 - Ultimo agg. 22:28
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Un traguardo amministrativo e un successo politico. Clemente Mastella esce dall'ultimo test del quinquennio a Palazzo Mosti brandendo lo scalpo delle opposizioni. «Il mio - ruggisce sul fischio finale - non lo avrete mai, anche se ci hanno provato in tanti». Del resto, il primo cittadino porta a casa in un sol colpo consuntivo, bilancio di previsione, documento di programmazione, e il suggello definitivo all'alleanza con nomi importanti dell'area deluchiana.

Incassa i voti «borderline» di Luigi Scarinzi e Angelo Feleppa, e pone persino le basi per nuovi accordi confermando una capacità aggregativa che deve far riflettere gli antagonisti. Emblematica, in tal senso, la presenza in aula con astensione della forzista Annarita Russo, data per assente alla vigilia, che autorizza il leader di «Noi Campani» ad aprire la porta a qualche azzurro in libera uscita.

Da Napoli, peraltro, proprio ieri arrivavano gli echi dell'ormai imminente annuncio di adesione da parte di «Italia Viva». Significati che vanno oltre il notarile 18 a 11 del verbale e fotografano una volta di più la divaricazione insanabile all'interno del Pd, attestando la difficoltà dell'opposizione consiliare a creare un pur minimo ostacolo al navigato viandante. La stessa che dovrebbe impensierire il sindaco uscente nella tenzone elettorale.

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Come anticipato alla vigilia da Cosimo Lepore, i tre consiglieri deluchiani hanno votato con la maggioranza per l'approvazione del bilancio di previsione e il Dup. Non sul consuntivo, ma si tratta di un distinguo. La sostanza politica l'ha indicata Raffaele Del Vecchio, al suo commiato dall'aula, nell'intervento fiume che ha chiuso venti anni di presenza in Consiglio: «Sono entrato in questa sala con il centrosinistra nel 2001, ne esco senza aver fatto passi indietro». Il motivo della clamorosa scelta di sostenere Mastella, rivale nel 2016 per la poltrona sindacale, è nel mutato quadro politico: «Nel 2020 è accaduto un fatto che ci riguarda tutti e non si può disconoscere - ha ricordato Del Vecchio -: Vincenzo De Luca ha rivinto le elezioni regionali guidando una coalizione nella quale c'era anche Noi Campani. Non mi pare che De Luca sia un corpo estraneo al Pd. Il centrosinistra oggi è qui, e noi siamo nel centrosinistra, come sempre». Parole salutate da un applauso e dalla calorosa stretta di mano di Clemente Mastella che ha lasciato lo scranno per enfatizzare il momento. Concetti rimarcati anche da Francesco De Pierro: «Il nostro voto favorevole è alla luce del sole, non ci siamo mai nascosti dietro un dito», ha dichiarato il capogruppo evidenziando la scelta non necessitata dall'urgenza dei numeri.

In precedenza era stato Luigi Scarinzi, eletto nel Pd e passato a Patto Civico, a spiegare il suo sì: «La pandemia ci ha insegnato a dare priorità alle questioni vere del territorio e a fare sinergia istituzionale. Come sulla campagna vaccinale che vede il Sannio al top». 

Immancabile qualche invettiva dai banchi di opposizione: «Quando mi candidai nel 2016 per Del Vecchio sindaco, mai avrei immaginato di assistere a ciò che stiamo vedendo oggi» rilevava Floriana Fioretti, esponente della componente maggioritaria del Pd. Per aggiungere: «Provo sincero imbarazzo». Toni analoghi nelle parole di Italo Di Dio: «Sono tuttora il rappresentante della lista Del Vecchio sindaco, ma troviamo Del Vecchio a sostegno di Mastella sindaco». Rilievi anche sulle carenze amministrative, con riferimento alla costosa gestione rifiuti e agli aumenti Tari, ma l'attualità politica ha rubato la scena ai temi. Tranchant l'analisi di Vincenzo Sguera: «Del Vecchio è stato bocciato due volte: la prima dagli elettori, la seconda da Mastella che nel 2017 decretò il fallimento della stagione amministrativa del centrosinistra dichiarando il dissesto». 

Visibilmente soddisfatto, il primo cittadino non ha mancato di togliersi qualche sassolino: «Lo Sguera che dà lezioni di coerenza, non è lo stesso che militava in Forza Italia? E i Cinquestelle che dicevano mai con il Pd, oggi con chi sono alleati?». Domande retoriche finalizzate a stigmatizzare «gli atteggiamenti di presunta purezza applicata però solo agli altri».

Mastella ha toccato en passant i temi amministrativi, rivendicando gli asseriti successi: «Benevento è una città sempre più centrale, trovata in condizioni terribili che ci costrinsero al dissesto. È notizia di queste ore l'ennesimo finanziamento per la riqualificazione di un'area della città (Malies e ex Orsoline, ndr). Noto tantissime accuse pretestuose e prevenute. Ma ho capito che sono del tutto improduttive: con le persone ho un rapporto diretto e un feeling che nasce dalla presenza costante. Chi mi accusa per questo - ha concluso - non ha capito niente».
 

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