Delitto Matarazzo, i genitori in aula:
«I killer arrivarono su un'auto scura»

Delitto Matarazzo, i genitori in aula: «I killer arrivarono su un'auto scura»
di Enrico Marra
Giovedì 1 Ottobre 2020, 14:00
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Sono stati ascoltati i genitori di Giuseppe Matarazzo, il pastore di 45 anni di Frasso Telesino ucciso il 18 luglio del 2018. Pochi giorni prima aveva finito di scontare una condanna per abusi sessuali, accusa però sempre respinta dall'uomo, su una quindicenne, che si era poi tolta la vita. Per l'omicidio sono imputati Giuseppe Massaro, 57 anni, di Sant'Agata de' Goti, che secondo l'accusa avrebbe prestato ai due killer l'auto e la pistola, una 357 magnum, per uccidere il pastore e Generoso Nasta, 32 anni, di San Felice a Cancello che, sempre secondo l'accusa, avrebbe guidato l'auto.

«Qualche ora prima dell'omicidio, mentre ero al bar al centro del paese a giocare a carte, ho notato un'auto scura con un uomo con una pettinatura a caschetto. L'auto si è poi allontana in direzione della mia abitazione». Così Rocco Matarazzo, padre di Giuseppe, ha ricostruito ieri quella terribile sera davanti ai magistrati della Corte d'Appello. L'uomo ha poi aggiunto che nel momento in cui il killer ha esploso i colpi di pistola era nell'orto a lavorare. Si era quindi precipitato all'esterno della sua abitazione ma quando è arrivato sul posto, il figlio era a terra e ha subito compreso che era già morto. Analoga ricostruzione da parte della madre di Giuseppe Matarazzo, Maddalena Maltempo. La donna, che era all'interno dell'abitazione, ha visto il figlio avvicinarsi a un'auto «più nera che scura, in ogni caso non era una station wagon», i cui occupanti avevano chiesto indicazioni circa la strada per raggiungere Montesarchio. «Poi - ha rivelato la donna - quello che era accanto al guidatore ha esploso all'improvviso tre colpi di pistola all'indirizzo di mio figlio. Non sono stata in grado di vedere il volto di colui che ha sparato». La donna ha poi raccontato che, uditi i colpi, si era precipitata all'esterno per soccorrerlo ma invano. Come ha riferito il medico legale Emilio D'Oro, infatti, che ha eseguito l'autopsia, Giuseppe Matarazzo era stato raggiunto da due colpi, uno al collo e un altro mortale, che gli aveva forato il cuore, e anche da un terzo, che gli aveva sfiorato il braccio andandosi poi a conficcare in una fioriera davanti alla casa. È saltata, invece, la deposizione del perito balistico Giuseppe Cristofaro, che sarà ascolto in un'udienza già fissata per il 22 ottobre. I genitori della vittima hanno risposto alle domande del sostituto procuratore Francesco Sansobrino, che ha coordinato le indagini, e degli avocati di Massaro (che sono Angelo Leone e Mario Palmieri), di Nasta (Orlando Sgambati), e di quelli di parte civile (Antonio Leone e Tullio Tartaglia). I due testimoni hanno sostanzialmente finito con il confermare ciò che avevano dichiarato nel corso delle indagini condotte dai carabinieri.

La prossima udienza è stata fissata dalla Corte di Assise per il 13 ottobre, quando saranno ascoltati altri testimoni citati dall'accusa.

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